Il taxi a Roma guadagna 100 euro all’ora

safe_image.phpPerdonatemi stavo quasi per convincermi che simili idiozie non andrebbero pubblicate su taxistory, ma quando si scrivono queste bestialità inutili, quando si fanno affermazioni degne di uno dei figli della madre di tutti gli imbecilli non si può far finta di niente. C’è una serie di falsità assolutamente evidenti e degne di una class action per la diffamazione di un’intera categoria di lavoratori. Parlando oggi con un sindacalista di Milano gli ho prospettato la possibilità di una dimostrazione sotto le finestre di un noto quotidiano che continua a massacrarci di falsità, mi ha risposto che non gli sembra il caso di andare a provocare scontri mediatici che ci potrebbero solo fare del male. Ma a tutto c’è un limite! Leggete, leggete e incazzatevi anche voi: 


muroQualche anno fa, mentre Bersani prometteva liberalizzazioni, ci assicuravano che limitare il numero delle licenze avrebbe aumentato la qualità del servizio. Invece, la lobby dei tassisti, con la caduta del governo Prodi, ha migliorato solo una cosa: lo spessore del proprio portafoglio. Soprattutto a Roma, luogo delle proteste anti-Bersani del 2006, oggi il servizio è tra i più scadenti e costosi d’Europa. A dirlo uno studio condotto dai Touring Club del Vecchio Continente.

muroL’aria condizionata, questa sconosciuta. Il servizio a Roma è considerato “Sufficiente” dalla ricerca. Ben poca cosa per una capitale europea invasa quotidianamente da centinaia di migliaia di turisti, soprattutto stranieri. E se il buongiorno si vede dal mattino, per i turisti che arrivano con l’aereo c’è subito l’amara sorpresa. Nella tratta Fiumicino-Roma i taxi sono scadenti e sporchi, e soprattutto senza aria condizionata. Quella si paga a parte e va richiesta su prenotazione. Un viaggio della speranza che dura 20-30 minuti per la modica cifra di 50-60 euro (prenotazione esclusa).

muroImprecazioni e semafori rossi. Aggirarsi per la Capitale, soprattutto negli orari di punta non è un’impresa facile e non è raro che possano saltare i nervi. Ma a quanto pare ai tassisti succede piuttosto spesso. Urlano, inveiscono, sgommano e passano con il rosso. Gli ispettori del Touring Club (di nazionalità tedesca) si devono essere spaventati.

muroMa do’ devo anda’?”. Come se non bastasse, sempre secondo la ricerca, a volte i tassisti sbagliano strada con conseguente perdita di tempo e di denaro per il cliente. Eppure l’acquisto di un buon navigatore non è una spesa impossibile per chi riesce a guadagnare anche 100 euro in un’ora. Inoltre, secondo la ricerca, buona parte dei tassisti non è in grado di dare indicazioni sui luoghi turistici o anche solo indicare un ristorante. Un test di cultura della città in cui si opera nel momento in cui si rilasciano le licenze sarebbe opportuno. Ma qualcuno perché non c’ha pensato prima?

muroPrenotati e fregati. La ricerca dimentica però un aspetto: la prenotazione del taxi ad un determinato orario. Molto spesso, soprattutto per le corse notturne, il tassista si presenta sul luogo dell’appuntamento con 5-10 minuti di anticipo, così da far crescere il tassametro.

muroL’inglese? “Ma de che!”. Secondo la ricerca, il 50% dei tassisti romani non conosce l’inglese. Così, con i turisti stranieri diviene una berzelletta. Nascono fraintendimenti e qualcuno ci marcia. Tariffe più alte rispetto a quanto segnato sul tassametro, turisti lasciati in località sbagliate o a centinaia di metri dal luogo indicato.

Ecco come Roma riesce a distruggere un dono lasciato dalla storia, un dono che potrebbe realmente trasformarsi in ricchezza ma che per miopia dell’amministrazione capitolina getta al vento.divider18

fonte: dirittodicritica.com 11(10(2011

30 commenti

  1. Tanto il tassista è una m. Poteva liquidare il tutto in queste poche parole anzichè produrre un simile sproloquio che riporta la stessa conclusione. Mi sbaglio?

  2. Individui che amano le sensazioni fortil la provocazione e la spregiudicatezza, ma non so se amerebbero le reazioni estreme: anche il più docile dei cani se preso a calci tutti giorni prima o poi morsica, addenta a caso. E’ una legge di natura.

  3. Breve scheda del soggetto che è riuscito a mettere in un solo articolo tutte queste ca**ate:

    Paolo Ribichini: Giornalista professionista, mi occupo di società, esteri, salute e turismo. Sono collaboratore di Repubblica.it e scrivo occasionalmente su Narcomafie e sul mensile culturale Tempo Presente. Ho collaborato con Salute 24 – Il Sole 24 Ore. In passato ho svolto un tirocinio presso l’agenzia stampa ANSA ed uno presso il Gruppo L’espresso-La Repubblica.

    Come vedete anche sul suo breve cv dice ********* e fin dall’inizio: se questo è un professionista io sono Topo Gigio!

  4. A parte il ridicolo di tutto l’ insieme trovo particolarmente esilarante il punto sulle prenotazioni, mentre scriveva non gli veniva il dubbio che se il taxi arriva prima e’ tutto di guadagnato per il cliente? Potrei capire se arrivasse dopo ma cosi non ha nessun senso

  5. Sul blog del “giornalista” ho scritto questo:
    Tutte queste fandonie sono funzionali all’ennesima manovra ideologica che il grande capitale ha messo in campo. La totalizzazione capitalistica deve espandere il proprio controllo su tutti gli ambiti non ancora assorbiti nel meccanismo dell’accumulazione capitalistica. Quando le società di capitale avranno espropriato il servizio taxi allora cosa ne sarà del servizio? Le auto saranno ancora più sporche e malmesse (stando a giro 24h/24h), l’autista non saprà esprimersi neanche in italiano (in compenso parlerà fluentemente una lingua africana o indopachistana), il suddetto autista guadagnerà 800 euro al mese (che integrerà con arbitrari aumenti delle tariffe), la sicurezza sarà a rischio (manutenzione non svolta grazie alla mazzetta elargita all’******), e quando il Monte****** di turno vedrà che di profitti non ce ne sono, col ricatto dei licenziamenti, chiederà finanziamenti dagli enti locali, così anche chi non prende il taxi sarà costretto a pagarlo con le tasse. Visto che i giornalisti hanno perso ogni capacità critica, va spiegato loro che dopo la liberalizzazione dei taxi, tra le prossime categorie liberalizzate ci saranno anche loro. E sarà bene così visto che alcuni sono incapaci di leggere correttamente una tabella o di verificare minimamente l’attendibilità di ciò che scrivono. P.S. 100 euro l’ora è da fantascienza. Basterebbe fare due calcoli con le tariffe alla mano, ma è troppo faticoso.

  6. Sbaglio o non c’è più la possibilità di intervenire su “diritto di critica”? S’è dato, come dicono a Roma?

  7. Beh…Questo articolo e’ roba da tribunale,e considerando che in tribunale ci vogliono le prove come dimostrera’ questo…….(a voi l’appellativo)il guadagno di 100 euro l’ora?Troveremo mai qualcuno che denuncera’ questo pennaiuolo per ricavarci qualche soldino magari da dare in beneficenza?Saluti da Roma…..

  8. Chissà come mai quando chiedi ai sindacati di agire per tutelare l’immagine la risposta standard è quella che hai scritto. La diedero anche a me un paio d’anni fa. Ma se non rispondono neppure a queste falsità gratuite che ci stanno a fare dove sono? Le poltrone le hanno già scaldate abbastanza

  9. ieri ho sentito specchia su rai uno che diceva che a milano i tassisti non usano mai l’aria condizionata. la prima volta che mi capita a tiro sto giornalista del nulla gli metto quella simpatica faccia ** *********** su una bocchetta a 16 gradi ,cosi dopo non rompe piu’ * *********** non riesco piu’ ad autocensurarmi. (omissis)

    😐

    Nota del Webmaster: Non ci riesci? Ci riesco io.

  10. Saremo liberalizzati,saremo rovinati,saremo riregolamentati.Solo chi avrà la forza morale ma soprattutto economica di resistere una decina d’anni forse si salverà.Non ho la sfera di cristallo,ma questo è cio che è avvenuto una trentina di anni fa negli USA.Un esempio x tutti i taxi di New York. Prepariamoci al peggio. PIERO

  11. piero » servirà più forza fisica che forza morale. La forza economica servirà principalmente per resistere a scioperi interminabili , se sarà il caso.. Anche “LORO” devono prepararsi al peggio.

  12. Beh io non avrei nulla da perdere se dovessero davvero liberalizzare,e la mia pelle la venderò a caro prezzo…


  13. Lucaturno12:

    Beh io non avrei nulla da perdere se dovessero davvero liberalizzare,e la mia pelle la venderò a caro prezzo…

    COME NON QUOTARTI…..

  14. Certo che dovremo arrabbiarci in piazza contro la liberalizzazione quando sarà il momento!!!! Quello che mi chiedo, e magari qualcuno saprà darmi una risposta: come mai a Dublino s’in…..no solo adesso? Hanno fatto prima quello che stanno facendo i colleghi greci adesso?

  15. “migliaia di piccole imprese devono crescere, essere acquisite dalle grandi o chiudere, e i figli che lavorano nelle aziende dei padri debbono diventare impiegati di imprese più grandi o cambiare mestiere.”
    Questa è la road map di uno dei “servi” di Confindustria, quel Roger Abravanel che ci delizia ogni tanto sul CdS.
    Che dire…….

  16. Beh io sono mentalmente instabile e a causa di sovrasollecitazioni estreme non avrei remore a entrare con la mia schifosissima prius in (omissis)

    🙁 Nota del Webmaster: Ma ti pare che che possa pubblicare certe cose?

  17. Gli interessi economici in ballo sono molto elevati.
    La nostra singola forza economica non potrà nulla contro una massiccia messa in campo di bacini elevati di denaro, calcolati proprio per farci morire piano piano,saremo costretti a scendere a compromessi se vorremmo mantenere quel minimo di entrate che ci permetteranno di vivere.Invidio il collega che scrive di vender cara la pelle xchè non ha nulla da perdere,io dal canto mio ho una bambina piccola,una casa da pagare e da mandare avanti,genitori anziani e mille altre cose da perdere………e chi ci governa e ci rappresenta queste cose le conosce benissimo.Piero


  18. Lucaturno12:

    Beh io non avrei nulla da perdere se dovessero davvero liberalizzare,e la mia pelle la venderò a caro prezzo…

    …beh io in piazza ho sentito mormorare gente che diceva di non vedere l’ora di vedere i numeri delle nuove licenze sulle macchine per farne un falò…che intendano incendiare le macchine???…mah ci sarà da ridere ahahahahahahahaha


  19. piero:

    Gli interessi economici in ballo sono molto elevati.La nostra singola forza economica non potrà nulla contro una massiccia messa in campo di bacini elevati di denaro, calcolati proprio per farci morire piano piano,saremo costretti a scendere a compromessi se vorremmo mantenere quel minimo di entrate che ci permetteranno di vivere.Invidio il collega che scrive di vender cara la pelle xchè non ha nulla da perdere,io dal canto mio ho una bambina piccola,una casa da pagare e da mandare avanti,genitori anziani e mille altre cose da perdere………e chi ci governa e ci rappresenta queste cose le conosce benissimo.Piero

    …beh ti dico non ci faranno morire,ma ti rendi conto che non si riesce a circolare a milano???…do caxxo stanno le macchine???…ragazzi se ne guarderanno bene dal farlo a milano,qui viene fuori una rivoluzione nel vero senso della parola,sento gente che ha i nervi a fior di pelle.Naturalmente me lo auguro anche io che non avvenga questo e spero nel fatto che lor signori sanno che con una manovra del genere,si rischierebbe una ***** urbana ad oltranza e non credo vogliano questo.

  20. Cari voi, sono una giornalista che ha sempre difeso la vostra categoria, prendendosi insulti e offese per questo.
    Purtroppo, tutto ciò rientra in un piano che prevede la distruzione della classe media. Le “liberalizzazioni” significano levare di mezzo quei pochi poveri cristi che ancora riescono a mettere decentemente il pane in tavola. Tutti miserabili dovremo diventare, tutti obbedienti e disperati allo stesso modo.

    Quanto alla liberalizzazione dei giornalisti… beh è già avvenuta da un pezzo. La maggior parte di noi lavora per poche centinaia di euro, quando non a gratis, per anni e anni senza mai venire assunta. Il tizio in questione, invece, è tra i pochi col contrattone: per questo si permette di vendersi e gettare diprezzo sui lavoratori.

    Buon lavoro, in bocca al lupo. Saranno anni duri.

  21. Di seguito, per chiarirci meglio, vogliamo dare una “mappa” dei cosiddetti “poteri forti”, i pacchetti azionari di NTV e GRANDI STAZIONI e, soprattutto, in quali giornali hanno partecipazioni azionarie, per non dire possiedono (vedi Caltagirone col Messaggero oppure Luca Cordero di Montezemolo con La Stampa, oltre chiaramente al Sole 24 Ore, organo ufficiale di tutte le liberalizzazioni), quindi, se certi giornali sono favorevoli alle celeberrime liberalizzazioni, panacea di tutti i mali, ora sapete anche il perché:
    http://www.unicataxibologna.it/poteri%20forti.htm

  22. Piero…il mio non avere niente da perdere vuole significare proprio ciò che hai detto tu!!!Anche io ho mutuo,spese varie e una piccola quota mensile che “dono” ai miei genitori e se mi si dovesse togliere il lavoro avrei perso tutto…E non essendo nè così vecchio da poter andare in pensione e nè tantomeno così giovane da poter pensare di cercare un altro lavoro,la mia vita si tradurrebbe in un disperato quotidiano vagabondare.Se non riuscissi più a dare da mangiare alla tua bambina,che credo sia per te la cosa più importante al mondo,cosa avresti da perdere?


  23. Giornalista:

    Cari voi, sono una giornalista che ha sempre difeso la vostra categoria, prendendosi insulti e offese per questo.
    Purtroppo, tutto ciò rientra in un piano che prevede la distruzione della classe media. Le “liberalizzazioni” significano levare di mezzo quei pochi poveri cristi che ancora riescono a mettere decentemente il pane in tavola. Tutti miserabili dovremo diventare, tutti obbedienti e disperati allo stesso modo.
    Quanto alla liberalizzazione dei giornalisti… beh è già avvenuta da un pezzo. La maggior parte di noi lavora per poche centinaia di euro, quando non a gratis, per anni e anni senza mai venire assunta. Il tizio in questione, invece, è tra i pochi col contrattone: per questo si permette di vendersi e gettare diprezzo sui lavoratori.
    Buon lavoro, in bocca al lupo. Saranno anni duri.

    Cara giornalista, il mio inneggiare alla liberalizzazione dei giornalisti era una mera provocazione. Sappiamo bene quali sono le condizioni della vostra categoria e personalmente penso che l’aver dato via libera, in passato, a ogni genere di contratto capestro sia stato un crimine. Il tuo collega col contrattone mi ha risposto “ben venga la liberalizzazione dei giornalisti”. Ho intuito che ciò volesse dire “tanto a me chi mi tocca?”. La cosa peggiore è proprio questa: una parte di una categoria che, credendosi col c**o al sicuro, propaganda politiche di sfruttamento dei colleghi.
    Sono pienamente daccordo: il capitale ha iniziato l’ultima fase della sua espansione, con conseguente proletarizzazione di intere categorie. Ma la baracca, così, non regge a lungo…
    Anche “Birichini” non è al sicuro, prima o poi anche a lui diranno: o accetti questo o nisba!

I commenti sono chiusi.