Pestato senza pietà

20111018_palacavicchiROMA – L’hanno pestato senza pietà. Insultato e massacrato di botte da una decina di ragazzi, tutti giovanissimi, a due passi dalla discoteca Palacavicchi, di Ciampino. È successo domenica mattina, poco dopo le 4.30, a un tassista che aveva risposto a una chiamata del radiotaxi (3570) per una corsa in viale Kennedy, davanti a un bar, aperto tutto la notte, ritrovo di nottambuli. Qui, invece dei clienti che lo avevano prenotato, ha trovato un gruppo di violenti che volevano a tutti i costi farsi portare in un altro punto della città.

«Quello che è successo deve far riflettere tutti, una violenza inspiegabile – racconta Gianluca, amico e collega, ancora sotto choc per l’accaduto – Massimo è stato pestato selvaggiamente a sangue, a due passi dalla discoteca, mentre stava lavorando. Era arrivato sul posto indicato dalla centrale per prendere dei clienti, e invece delle due persone previste si è trovato davanti un gruppo di una decina di teppisti che senza sentir ragioni pretendevano di salire sul taxi, un Mercedes Viano, e lo hanno aggredito». Al rifiuto della corsa, che lui non poteva fare visto che era stato prenotato tramite radiotaxi a quell’indirizzo, si sono infuriati e invece di scendere, lo hanno preso a calci e pugni. «Non gli hanno dato nemmeno il tempo di reagire – si sfoga un collega – una violenza inaudita. Una follia da branco. Non si può rischiare la vita in questo modo mentre si lavora. Adesso chi lo ripaga? Dovrà stare fermo per molto tempo».

Trasportato in ambulanza al Policlinico Casilino, è stato subito trasferito al San Camillo per essere operato. L’uomo ha riportato una frattura della mandibola, il setto nasale rotto e dodici punti di sutura. «Si preoccupano delle tariffe – continua Gianluca – ma di sicurezza per i tassisti, soprattutto per quelli che fanno la notte non se ne parla mai. E nemmeno si cerca di trovare soluzioni per aiutarli».
Indignati i colleghi: «Ora basta. La vita prima di tutto». «Si dimentica troppo spesso che chi veste i panni del tassista è un papà o una mamma come tutti gli altri, o comunque un professionista che svolge il suo lavoro – tuona Marco, da cinque anni tassista – Non è il primo a rischiare la vita in questo modo e soprattutto senza alcun motivo, e non sarà l’ultimo se non si interviene».

Il presidente della cooperativa Radiotaxi 3570, Loreno Bittarelli, spiega: «Mi dispiace per quanto accaduto. Massimo è un nostro associato, spero che si rimetta al più presto». E aggiunge: «Bisogna aiutare i tassisti a prevenire questi episodi criminali: purtroppo sempre più spesso sono facili prede di teppisti e rapinatori. Un deterrente e allo stesso tempo una soluzione, come dico da tempo ormai, sono le telecamere a bordo delle macchine. Si tratta di apparecchi a infrarossi e con il grandangolo (tutto ovviamente nel rispetto della privacy). Un criminale preferisce evitare un taxi videosorvegliato. Fino ad oggi sono state installate su duecento auto bianche».

In pratica un taxi su 35 ha la telecamera. Pochi, se si pensa che il sistema non costa poi così tanto – 300 euro – «ma in questo periodo di crisi sono soldi che togliamo alla famiglia», dice Carlo Lucci, tassista anche lui, da una decina di anni. «Se ci fosse un aiuto da parte delle istituzioni si potrebbe abbassare la percentuale di rischio per i lavoratori – sottolinea Bittarelli – L’altra cosa che ci penalizza sono le cinture di sicurezza che si trasformano in cinture di insicurezza per gli autisti». L’anno scorso un tassista dopo aver portato il cliente a destinazione, è stato aggredito prima con al cintura di sicurezza e poi con una cravatta.

fonte: ilmessaggero.it 18/110/2011

6 commenti

  1. Piena solidarietà al collega; spero si rimetta presto.
    Spero che i teppisti verranno consegnati alla giustizia.

  2. ..cosa, la giustizia?!?mi spiace molti l’hanno invocata, ma ha SEMPRE mancato visita!!!

  3. scusatemi, vorrei aggiungere questo:
    visto che le aggressioni aumentano e, COME SEMPRE, SI FA UN GRAN POLVERONE INIZIALE, DOVE TUTTI FANNO LE LORO BELLE PROPOSTE, ANCHE STRUMENTALIZZANDO L’ACCADUTO A SCOPI PROPAGANDISTICI, MA DI CONCRETO LE COSE NON E RIPETO NON CAMBIANO MAI, allora AGLI ASPIRANTI TASSISTI, CHE SOSTENGONO L’ESAME PER L’ABILITAZIONE AL RUOLO DEI CONDUCENTI, IL COMUNE DOVREBBE DIRE CHIARAMENTE:
    IL TUO LAVORO COMPORTA ANCHE IL RISCHIO DELLA TUA INCOLUMITA’..QUINDI PENSA BENE SE “IL GIOCO VALE LA CANDELA”…è un paradosso, lo so, ma almeno è COERENTE!!!

  4. Per coerenza farebbe piacere,credo a tutti,sapere dove sono i 100.000€ promessi per il fondo di garanzia ai tassisti vittime di aggressioni!

  5. Collega siamo con te, grande abbraccio, ma sappiate che qualcuno, quando succcedono queste cose….esulta, festeggia, ci gode, scrive -1. é orribile, ma deve finire. Devono dichiararci PUBBLICI UFFICIALI, come gli ATM, con possibilità di multare, arrestare, e denunciare ogni tipo di reato o infrazione. Così sappiano che chi tira un pugno a noi è come se lo tirasse a un agente di POLIZIA, con tutte le conseguenze. E sono pronto ad accettare divisa e tesserino, se questa è la contropartita. Credo che ormai sia l’unico modo.

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