Così scriveva Mario Monti nel luglio 2006 dopo il decreto liberalizzazioni di Bersani, lo stesso personaggio che oggi sostiene – assieme ad altre forze politiche – il nuovo governo tecnico. Oggi, dopo cinque anni, sarà della stessa opinione? A voi tutte le deduzioni possibili.
Nel salutare il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, avevamo invitato il governo ad «alzare la posta ». Non ad «alzare le mani». Sulla questione dei taxi, invece, questo è avvenuto: in qualche misura nella realtà, in grande misura nella percezione dei media, dei consumatori e perfino di esponenti del governo.
La politica di liberalizzazione, la novità più significativa del governo Prodi, non può permettersi l’insuccesso. Ha bisogno di alcune prime realizzazioni, per essere vista come un’avanzata graduale ma inarrestabile. Così, i cittadini saranno fiduciosi e daranno il loro sostegno. Le lobby si opporranno, ma poi capiranno che è arrivato, per tutti, il momento di passare ad un’economia più moderna. Se invece si butta il cuore oltre l’ostacolo con un decreto-legge, ma poi si è pronti a parziali cedimenti, i passi successivi sono più difficili.
I provvedimenti di liberalizzazione non dovrebbero essere oggetto né di concertazione, né di decretazione d’urgenza, ma di preventiva e trasparente consultazione. È questo, del resto, il metodo dell’Unione europea, quando si tratta di aprire alla concorrenza interi settori. Non concertazione, che può sconfinare in un potere di veto di fatto concesso alle categorie ammesse al concerto e che non coinvolge altri stakeholders essenziali, come i consumatori. Ma neppure, all’estremo opposto, decretazione d’urgenza. Si tratta di riforme strutturali che attendono da anni. Se si ricorre al decreto- legge pensando che così le categorie non abbiano modo di reagire, si è visto che è un’illusione. E alla credibilità nuoce più rimangiarsi parte di un decreto già in vigore, che correggere il tiro a seguito di una consultazione, prima della decisione. Dopo la decisione, non ci si deve spostare di un millimetro. Ogni iniezione di concorrenza richiede una prova di forza tra i pubblici poteri e interessi particolari.
In casi come quello dei taxi, gran parte dell’effettiva liberalizzazione dipenderà da decisioni dei Comuni. C’è una logica: gli effetti si sentono sul territorio, si decida sul territorio. Ma attenzione: le pressioni delle categorie possono essere, a livello locale, ancora più forti. Così come hanno più potere condizionante nei singoli Paesi che a livello comunitario. Quante liberalizzazioni si sarebbero fatte in Italia, senza l’impulso di Bruxelles? La risolutezza di un governo nel fare fronte alle proteste può essere minore, se non è ampia la sua maggioranza. Vi è il rischio che qualche voto della maggioranza non sostenga le liberalizzazioni, se è molto accesa l’ostilità delle categorie, alcune con numerosi esponenti in Parlamento. Oltre, naturalmente, alla preoccupazione che le categorie «colpite» puniscano la maggioranza alle prossime elezioni.
Le difficoltà di questi giorni hanno indotto molti a chiedersi se una politica per rendere l’Italia più competitiva non sarebbe agevolata da un quadro politico differente. Alcuni riflettono su una diversa configurazione delle forze politiche, tale da associare — anziché contrapporre— partiti che condividono i principi di una moderna economia di mercato. Altri evocano una «grande coalizione»: riducendo la concorrenza forse eccessiva tra le forze politiche, si darebbe ai pubblici poteri più forza per accrescere la concorrenza, certo insufficiente, nell’economia.
Non entriamo in questo dibattito. Ma il solo fatto che esso esista spronerà il governo a perseguire con la massima determinazione la politica avviata con il decreto Bersani. Se quella politica sarà pienamente realizzata, il governo avrà anche mostrato con i fatti che quadri politici differenti non sono necessari.
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LE RESISTENZE ALLE LIBERALIZZAZIONI
Alzare la posta non le mani
Editoriale di Mario Monti
Corriere della sera, 20 luglio 2006
“le categorie «colpite» puniscano la maggioranza alle prossime elezioni”.
Ecco,guardacaso i politici erano tutti concordi nel NON votare (soprattutto chi sapeva che avrebbe vinto) e nel “donare” al paese un tecnico apparentemente apartitico.Vorrà dire che il signor Monti farà davvero riforme che lasceranno tutti col culo per terra
Se tutto va bene siamo rovinati !
Non abbiamo ancora visto niente, il bello deve ancora arrivare…
spero che badi ai veri problemi dell’Italia….e non si occupi di specchietti per le allodole!!!!!!
L’ Italia è piena zeppa di allodole che non sanno mai dove specchiarsi… merito o colpa dei media.
a me Monti non piace da quello che ho letto in giro…ma leggendo questo articolo quasi cambio idea…scusate ma non ha detto nulla di male, addirittura non è per una liberalizzazione selvaggia da parte dello stato visto che ci sono realtà diverse da comune a comune. A meno che questa volta non ho letto peccando di buona fede, io ho solo notato che lui avrebbe agito con più trasparenza. No?
Con tutto questo, oggi da affaritaliani.it, ho letto che potrebbe riprendere le liberalizzazioni in stile Bersani. Ma rimane il fato che dopo aver letto questo articolo, se ai tempi era d’accordo nel delegare i comuni per certe scelte, è possibile che a questo round, i taxi nemmeno li prende in considerazione ritenendoli già affari del comune.
Qualcun altro l’ha interpretata così?
io ho letto e capito che sarebbe il modo migliore delegare ai comuni…ma che localmente è più facile subire pressioni da parte della categoria….lui sarebbe stato più fermo sulle sue posizioni….correggetemi se sbaglio!!!
Io ho letto che prima di liberalizzare devi incontrare le parti interessate e poi eventualmente procedere,da qua in poi non esiste più concertazione.
Esattamente il contrario di quello che fece Bersani
A me fa paura solo Bersani, con noi ce la legata al dito….
Strade, tangenziali, autostrade.
L’articolo e stato pubblicato nel 2006 prima dell’intervento e dell’avvenuta legge Bersani perche come dice Marco noi siamo già stati liberalizzati con quella legge perche ogni licenza puo avere un secondo alla guida anche nn familiare poi e stato il comune su ns richiesta a bloccare le 2guide!!!ma per dire che noi dal 2006 abbiamo il cappio al collo!!il comune decide se mettere nuove licenze o riaprire alle 2 guide..
A) in conformità al principio … i Comuni possono:
1. bandire concorsi straordinari ove la programmazione numerica non sia ritenuta idonea dal Comune.
2. Rilasciare autorizzazioni temporanee o stagionali.
3. Autorizzare veicoli sostitutivi ed aggiuntivi per servizi a specifiche categorie di utenti.
4. Istituire forme innovative di servizio all’utenza, con obblighi di servizio e tariffe differenziate.
5. Disporre turnazioni integrative.
6. I titolari di licenza si avvalgono di sostituti alla guida.
7. tariffe predeterminate.
8. CPMST.
B) Comuni, Province, Regioni e Stato … si adeguano … al principio … che comprende:
1. l’attribuzione di licenze o autorizzazioni … solo dove ce ne sia bisogno secondo l’autorita’ amministrativa. (sarà il Comune ?) si gh !!!
2. si considera che questo avvenga quando l’offerta di servizi da parte di persone che hanno già licenze o autorizzazioni … non soddisfa la domanda … con riferimento … ad una certa area geografica.
3. la limitazione, … del–la concessione di licenze o autorizzazioni amministrative, senza che tale numero sia determinato, direttamente o indirettamente sulla base della popolazione o di altri criteri di fabbisogno.
Domanda un pò cattivella e presuntuosa, sono estratti di due vere leggi vigenti, potendo scegliere una tra due quale scegliamo:
la lettera A) oppure la lettera B).
Amara sorpresa.
taxipisa » CPMST??
@Padrino: non so se hai letto lo stesso articolo che ho letto io.
Comunque per chi avesse ancora dubbi, sembra proprio che si sia compiuto un piano. “chiedersi se una politica per rendere l’Italia più competitiva non sarebbe agevolata da un quadro politico differente” sembra voler dire se ci fossi io vi farei vedere di cosa sono capace insieme alla mia ***** di ****** europeisti.
Rimini 77 » la legge è del 4 luglio 2006 (pubblicata su G.U. il 20 agosto) e l’articolo è del 20 luglio… ma questo non sposta il concetto di fondo
ma questa dichiarazione è del 2006 o è di oggi, o tutte e due?
ma se la legge approvata dal governo berlusconi ci esclude da liberalizzazioni, io vorrei capire..ma il governo tecnico può ribaltare quel decreto a suo piacimento??
Leonardo, CPMST= Comitato Monitoraggio ecc.
Ero consapevole nel post n. 13 di fare una domanda intrigante. La risposta è lì sotto gli occhi di tutti, sono la l. 148/2011 e la l. 248/2006. Per noi è ormai acqua passata da ben 5 anni, volenti o nolenti, senza ma e senza se, siamo uno tra i primi settori ad essere stati liberalizzati. Completamente in mano alla volontà dei Comuni, come tutte le altre categorie del resto. Forse ora capiremo cosa è già accaduto e non temeremo altra forma di liberalizzazione, nessuno la farà, è stata già fatta.
taxipisa » ok per l’acronimo, ho capito. Su ciò che è già stato fatto (mi riferisco alle tue ultime righe) manca ancora qualcosa che era stato proprio stralciato dalla prima stesura della legge Bersani.
Leonardo, è così ed è l’unica fiammella che ci tiene in vita e ci fa ben sperare. Qui mi ricollego alla UE della quale siamo sempre più dipendenti, la quale UE in qualche modo mi conforta e alimenta la fiammella dando molto valore alle qualifiche, ai diplomi, alle specializzazioni, alle abilitazioni professionali. (in sintesi direi: selezioni selettive e qualificate di privati prestatori di servizi, anche trasporto (credo), rivolti all’interesse pubblico. Questo mi fa supporre che sarà sempre necessaria una procedura abilitativa alla professione (quella che già abbiamo o anche una ancor più selettiva e qualificata), infine l’ultima selezione auspico sia sempre determinata da bando di concorso ad evidenza pubblica, e qui torniamo in mano ai gentili e onnipotenti Comuni.
è del 2006 soltanto. Un governo può emanare leggi a piacimento e modificarle, non senza essersi confrontato con il parlamento, le parti sociali, ecc.
LEGGE 14 settembre 2011, n. 148 – Titolo II (Liberalizzazioni, privatizzazioni ed altre misure per favorire lo sviluppo)
Art. 3 Abrogazione delle indebite restrizioni all’accesso e all’esercizio delle professioni e delle attività economiche (comma 11-bis. In conformità alla direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sono invece esclusi dall’abrogazione delle restrizioni disposta ai sensi del comma 8 i servizi di taxi e noleggio con conducente non di linea, svolti esclusivamente con veicoli categoria M1, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.
Art. 4 Adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali al referendum popolare e alla normativa dall’Unione europea
Ecco, la risposta se siamo TPL o no, era così semplice e sotto gli occhi di tutti, tanto che ci ha portato a guardare chissà dove. Lo Stato ha chiaramente inserito e non per caso, il servizio di taxi al comma 11-bis dell’art. 3 cioè nelle Attività Economiche. Un nuovo quesito potrebbe essere: Cosa è un’attività economica ? forse servirebbe a capire meglio l’identità del taxi e del tassista.
Bisogna stare vigili e pronti ad agire. Ma un conto è parlare a un giornalista o a un convegno, un altro è dover fare politica e avere in mano il destino di centinaia di migliaia di famiglie (e mi riferisco a tutti i settori). Non si può pensare di trasformare il paese in una nidiata di avvocati, commercialisti, farmacisti, tassisti, notai etc pensando di creare società che li sfruttano a 1000 euro al mese e intascare i guadagni senza scatenare una reazione durissima da parte dei legittimi titolari. Mai con le braghe calate, nel 2011 gli idioti di campagna sono più difficili da incantare. Ci tassano la cessione della licenza profumatamente; tutto il resto sono chiacchiere e come tali infastidiscono ma vanno combattute con tutte le armi a disposizione.
Già liberalizzati da Bersani. Credo abbiano altro a cui pensare. E parecchie leggi da ribaltare per darci ancora fastidi (francamente inutili). E non credo serva a risanare il bilancio, abbassare lo spread (a proposito l’effetto Monti si è fatto sentire…) etc. E noi staremmo a guardare senza battere ciglio un accanimento ancora su di noi?
Ma nessuno dice che dal 2006 ad oggi la UE ci ha escluso dalle categorie liberalizzabili? La stessa UE che il professor Monti molto ben conosce ed alla quale si ispira! Ci piace solo martellarci i maroni a priori? E i comuni non potevano rilasciare licenze a loro piacimento anche prima del 2006? Per non parlare di Bersani (riposi in pace…) che di fatto non voleva liberalizzare niente, ma solo fare in modo che le licenze potessero essere rilasciate anche alle societa’ (le coop…), ma sempre dai Comuni!
taxipisa » Siamo finiti nel famoso ginepraio.
Sinonimi: prunaia, pruneto, complicazione, garbuglio, vespaio, pasticcio || Vedi anche: confusione, guazzabuglio, intrico, casino.
La scelta è ampia.
delta17 » Escluso? La direttiva Bolkestein è una direttiva (quindi un consiglio) e in quanto tale è stata recepita (e quindi trasformata il legge) dall’Italia. Ma le leggi si fanno e si disfano.
Mah. Letta una volta l’intervista mi ha fatto una gran paura. Letta altre due volte invece sono diventato ottimista.
Il passaggio fondamentale secondo me è quello relativo ai comuni e alla territorialità. A quale comune può far piacere una deregolamentazione del servizio taxi con l’inevitabile invasione da parte di altre vetture che intaseranno le già poche corsie preferenziali e i posteggi?
Allo stato attuale le leggi/emendamenti in vigore sono a nostro favore, sacrosanto ritengo sia stare attenti e vigili all’evolvere della situazione che ci riguarda, ma continuare a farci seghe mentali, non può che essere per tutti noi deleterio! Personalmente sento venire meno l’entusiasmo e la voglia di uscire a lavorare che avevo fino a qualche mese fa’!
Già liberalizzati da 5 anni. E’ vero per fare il tassista non basta un’autocertificazione, occorre un licenza e questo foglietto per ora un pò ci fà da scudo, la UE stessa valorizza e promuove, i diplomi, le qualifiche, la professionalità, l’idoneità abilitativa, ma se i Comuni …. possono (tutto) anche oltre il reale fabbisogno e senza i criteri valutativi (abitanti, aeroporti, porti, ecc.) e senza concertazione con le parti, bensì alla loro più ampia facoltà e discrezionalità. L’unico modo per evitare bandi per nuove licenze in eccesso, in modo democratico e cortese, ci rimarrà solo di ********* ******
Nota del Webmaster: le ultime parole te le censuro. Non sono sicuro raccolgano la tua sottigliezza. Sai, sono spesso permalosi…
Marco, le leggi si fanno e si disfano in ogni parte del mondo, dalla notte dei tempi! Ma allora di cosa stiamo parlando…? Almeno quella e’ fatta e recepita, qui giochiamo al tiro al piccione con chi la spara piu’ grossa circa il nostro futuro! In chiave pessimistica ovviamente… E’ vero che Monti ha detto quelle cose nel 2006, nello stesso periodo Fini era un’esponente della destra italiana: questo per dire che si puo’ sempre cambiare idea!
certo, vorrei evitare catricalà ai trasporti, come ho letto oggi essere possibile…
…intanto per continuarci a fare le saghe mentali…dal collega VA55 di Roma…
http://blog.libero.it/55varese55/10804977.html
e in particolare…http://www.focus.it/dal-mondo/economia/che-cosa-sono-le-liberalizzazioni-e-come-aiuterebbero-a-uscire-dalla-crisi-economica_C39.aspx
Cari tassisti insistete con le Regole vigenti. Ma che cosa vuol dire LIBERALIZZARE? Da che cosa il nostro vuole LIBERARSI? Dalle regole che peraltro loro fanno e disfano come gli pare.E noi come ci siamo difesi ad agosto? Con un emendamento. Cioè con una sotto regola. Noi guidiamo e quelli fanno leggi. Noi abbiamo la licenza di condurre e loro quella di legiferare i commi sui quali vi dannate. Albertini, Bersani, MOnti magari non hanno neanche la patente. Eppure possono distruggere le nostre vite. Mettiamocelo bene in testa: come i greci possiamo contare innanzitutto su noi stessi , sulla nostra capacità di difesa. Perchè noi facciamo un lavoro vero, nel trasporto, sulle strade di tutto il paese, e sulle tangenziali. E sulle autostrade.
Si parla di Catricala’ alle infrastrutture, e non allo sviluppo economico, buon per noi (Bersani docet…)!
Anche se in questi anni, piu’ di tanto non ci ha dato fastidio, forse che anche lui si sia accorto che nel settore taxi la concorrenza non e’ possibile?!?!?
Taxipisa: siamo liberalizzati da sempre! c’e’ qualche comune che in tempi recenti, anche prima del 2006, non abbia rilasciato licenze? dopo confronti piu’ o meno aspri con la categoria (vedere Albertini…). Secondo me, il tuo pessimismo latente e strisciante e’ cio’ di cui la nostra categoria non ha bisogno e di cui puo’ tranquillamente fare a meno!!!
Chi dice che “siamo già liberalizzati” mi lascia un po’ perplesso…
Diciamo che siamo nella padella e non vorremmo finire nella brace.
Un piccolo vantaggio che abbiamo è che, se fai un errore nella regolamentazione del servizio, è un errore che NON passa inosservato, perché i taxi girano per strada, tra la gente, sono usati da tutte le fasce sociali, e soprattutto i taxisti non stanno certo zitti!
Cioè se il servizio peggiora o aumenta di costo (soprattutto se lo fa rapidamente) non è una cosa che puoi tenere nascosta a lungo.
Non credo che nessuno voglia legare il proprio nome ad un fallimento così grossolano (e sanno che sarebbe un fallimento), per questo ci sono sempre andati coi piedi di piombo.
si può liberalizzare più di ora… si può aprire alle società… licenze illimitate spero di no, perchè è stato un fallimento ovunque e ci sarebbero ripercussioni spaventose su qualità, traffico… ed è stato un fallimento ovunque… in ogni caso almeno a roma stiamo sempre fermi, dessero un’occhiata in giro e si mettessero una mano sulla coscienza, il settore è quasi saturo.
delta17, non credo sia pessimismo, bensì (purtroppo) reale constatazione come anche tu nella prima parte del post 36 (albertini compreso) confermi. Forse non spiego bene, o forse non segui i miei post, vado predicando ai colleghi, che quel che è fatto è fatto e neanche un Dio può tornare indietro. Per questo occorrerebbe riprendere la ns identità al fine di rimediare a quanto di dannoso è stato fatto.(ovviamente per Legge) ma mi da l’impressione che hai parafrasato solo il mio post 30 che è una goccia tra i miei interventi.
Avete visto chi e’ il sottosegretario di Mario Monti ???
tom » Aprire alle società??? Quale bestemmia orribile hai detto! Tu non hai idea di cosa voglia dire lavorare 10 ore al giorno sotto lo spadone del padrone che ti schiavizza e ti fa fare un culo così per quattro soldi. Parla coi vecchi tassisti prima di dire eresie simili. Qui siamo assolutamente contro le liberalizzazioni e il cumulo delle licenze. Roba da ‘800.
Le società di chi? Di chi mette, come a New York, il pakistano che si imbosca a mangiare in macchina quando ha raggiunto la cifra di soppravvivenza? E che prima gira per Manhattan schiavizzato? Non diciamo str….!!!! Hanno battuto all’asta 1 licenza poco tempo fa a 1 milione di dollari. Quando ci sono andato io 2 anni fa valeva 650.000 dollari. Che facciamo i padroncini come negli anni ’70 o addirittura i padroncioni stile pappone russo. Come c… vengono certe idee. Se a New York (circa 10 milioni di abitanti) girano 16.000 come mai a Milano (1.400.000 residenti) siamo già arrivati a 5.300 circa tra doppie guide e conurbati? Se valgono le proporzioni loro dovrebbero essere 90.000 (cifra assurda!!!!) o forse noi già ora siamo in esU…o? Che dici? Cerchiamo di non fare mischioni (e non farli fare a chi vuole mostrarsi forte con qualche idea bizzarra) tra contingentare in base alle esigenze e mettere in concorrenza gente che entra a costo zero con chi ha investito del suo per questa attività. Vogliono prezzi concordati e licenze illimitate? Come no?! Io aspetto 55 minuti un cliente e dopo giro a tariffe comunali? Sicuro, la prima cosa che faccio è spiombare il tassametro, appendere il MIO TARIFFARIO e cambiarlo anche più volte nella stessa giornata. Allora si Linate-Centro Città costerebbe subito 30 euro come scritto su alcune guide. Cosa pensano di fare, le liberalizzazioni con tariffe imposte? O la botte piena o la moglie ubriaca…
mi sono spiegato male. ho detto che ci sono vari tipi e gradi di liberalizzazione. io non ne voglio nessuna perché stiamo già male così
Paolo » Hai sbagliato a dare i numeri: 4.800 licenze milanesi + 450 tra seconde guide e collaboratori + 1.000 conurbati = 6.250
I miei sono dati sottostimati per prudenza non conoscendo i numeri esatti, se qualcuno fosse a conoscenza di questo segreto di PUlcinella è pregato di comunicarcelo.
il messaggio di monti è chiaro: le cose si fanno come dice lui. né concertazione, né decreti, significa che i provvedimenti se li studierà per bene a tavolino e quando avrà deciso non cederà su nulla. non mi illuderei di poter dire la nostra mentre lor signori decideranno. saremo ascoltati, questo sì. ma solo per poter dire che l’hanno fatto e che sono democratici. ma diranno che le nostre proposte sono irricevibili. dite che siamo già liberalizzati. e in parte è vero. ma sappiamo qual era l’intento originario del decreto bersani. ora che montezemolo è praticamente arrivato nella stanza dei bottoni credete non vorrà approfittarne? forse, e sottolineo il forse, dovremmo cercarci una sponda nei comuni. ma sarà dura, visto che monti sa bene che lì potremmo trovare un appoggio e farà di tutto per sbarrare la strada. può farlo ad esempio tagliando certi stanziamenti se i comuni non si impegnano a portare avanti dei provvedimenti in particolare. riflettiamo sul fatto che monti è ora presidente del consiglio, con delega all’economia, catricalà è il suo vice e passera è ministro dello sviluppo. allenatevi molto in questi giorni: nuoto, bici, corsa. servirà resistenza.
luca » Quello che mi piace di te è la lucidità del ragionamento e la chiarezza dell’esposto. E’ purtroppo possibile che venga imposta una virata del nostro settore verso il cumulo societario con la scusa dei posti di lavoro e bla bla bla che continuiamo a sentire. Beninteso che sarebbe comunque una disgrazia paragonabile alla liberalizzazione del settore, perchè aprire alle società vorrebbe dire raddoppiare o addirittura triplicare (in via teorica) il numero di taxi presenti in piazza. Riempire di disgraziati sottopagati il mercato dei taxi accontenterebbe certe nostre associazioni che quatte quatte aspirerebbero all’apertura di questo sporco mercato di servi e contemporaneamente certi gruppi industriali di ben immaginiamo l’identità.
Nessuno però conosce l’esatta risposta che potrebbe dare a questi signori il tassista medio incazzato.
spero, davvero molto, che questo tassista medio sia davvero pronto a farsi valere per ottenere il rispetto della propria dignità.
Io non ho problemi a dichiarare che per difendere il mio lavoro, i miei debiti e la mia famiglia sarei disposto a fare ogni forma di contestazione, come dice giustamente Khoolaas … strade,tangenziali,autostrade! e credo che tanti colleghi la pensino come me’ !