I taxisti milanesi, in vista dei possibili provvedimenti del Governo in materia di liberalizzazioni, sono già in allerta. "Non possiamo nemmeno immaginare – afferma Salvatore Luca, dirigente del settore Taxi dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano – che nel nome di una pur necessaria risistemazione delle finanze nazionali, finiscano per pagare categorie che costituiscono una risorsa indispensabile per il Paese e per le grandi città come Milano che, tra l’altro, vive un’intensa fase di preparazione all’appuntamento con l’Expo del 2015 quando il ruolo del servizio auto pubbliche diverrà oltremodo strategico”.
”E’ inutile nascondere che siamo preoccupati – continua Luca – anche se confidiamo proprio che, dopo il ragionevole stralcio del nostro settore dai provvedimenti di liberalizzazione assunti dal precedente esecutivo, non si ricominci a mettere nel mirino la professione di taxista che sta già pagando pesantemente gli effetti della crisi. Si pensi in proposito al calo di domanda di mercato che, a Milano, è calcolabile attorno al 18-20%, nonché’ al pesante rincaro dei carburanti che non si arresta nonostante discordanti segnali sui reali valori di mercato".
"Il parziale, molto parziale – conclude Luca – rimborso attraverso le accise compensa solo una minima parte di questa voce che pesa su tutto il Paese e in particolare su chi, come noi, deve fare ogni giorno i conti con le pompe di rifornimento per svolgere la propria attività. Per non dire dei premi assicurativi Rca che sono lievitati in misura esponenziale e non sono sicuramente i piccoli ritocchi alle tariffe del servizio taxi a far quadrare i bilanci. Per i taxisti ogni intervento sul settore deve essere assolutamente discusso e vagliato ad un tavolo di concertazione".
fonte: libero-news.it 24/11/2011