httpv://youtu.be/v7h8BbYhA4s
Rush finale per la manovra economica che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. Il presidente del Consiglio Mario Monti inizierà domani mattina il giro di consultazioni con i segretari dei partiti che sostengono la maggioranza e domenica mattina incontrerà le parti sociali. Poi, sempre lunedì, illustrerà la manovra del Governo alla Camera alle 16 e al Senato alle 18. Finora la promessa di “trasparenza” è stata pienamente mantenuta: la manovra è così trasparente che ancora non traspare nulla, a parte le prime indiscrezioni su Repubblica, che già dal 23 novembre annunciavano una possibile liberalizzazione del servizio taxi, a quelle attuali di vari quotidiani che parlano di una stretta della cinghia da togliere il fiato… pardon, quattrini… dalle nostre tasche. Pensioni che si spostano in là nel tempo, con la speranza che qualcuno schiatti prima di poter andare in congedo, e poi la tracciabilità delle spese da saldare esclusivamente tramite pagamento elettronico (oltre un determinato importo), per la gioia delle persone più anziane che nemmeno sanno cos’è una carta di credito. Il ritorno dell’ ICI, l’aumento dell’iva di 2 punti percentuali, il ritocco al rialzo delle aliquote IRPEF e tante altre belle prospettive che da lunedì disturberanno i nostri sonni e la nostra vita vigile. Se saremo liberalizzati, ancora non lo sappiamo, a condizione che quel DL 138 di Agosto resti in vita, così come pure la Direttiva Europea Bolkenstein.
E mentre l’ansia della popolazione sale, anche il consumo di antidepressivi cresce a dismisura, superato forse solo dal consumo di tachipirine e farmaci antinfluenzali vari, ci apprestiamo a vivere un week-end insolito, reso forzatamente tranquillo per poter assimilare in pieno la pillola forse più indigesta di tutti i tempi, quella del lunedì dopo. Vi regalo un piccolo antidoto, il cui effetto dura solo poco più di quattro minuti, ma che che lascerà un segno, soprattutto fra gli amanti dei cult-movies e della musica country. Nel videoclip una scena indimenticabile dal film “Un tranquillo week-end di paura” del 1972 diretto da John Boorman. Irripetibile l’atmosfera che si respira in questo film, c’è la natura, l’avventura, non sembra finzione. E quanto è inquietante il ragazzo che suona il banjo e non dice una parola, rappresenta il presagio di ciò che sta per accadere.
ROMA – Il governo starebbe valutando, nel pacchetto manovra di lunedì, anche l’aumento delle aliquote Irpef di 2 (ma anche fino a 3) punti per gli scaglioni oggi al 41 e 43% che passerebbero così al 43 e 45%.
IN ARRIVO TASSA SU POSTO BARCA – Il governo starebbe valutando una tassa per i “diritti di stazionamento delle imbarcazioni”. Secondo quanto si apprende la nuova imposta riguarderebbe non il possesso di una imbarcazione ma il suo stazionamento in un porto turistico
VERSO LEGGE DELEGA REVISIONE ESTIMI CATASTALI – Possibile rinvio per la revisione degli estimi catastali: secondo quanto si apprende la questione potrebbe essere demandata ad una legge delega. L’ipotesi di cui si era parlato finora era una rivalutazione secca e immediata del 15%
IPOTESI SCURE GOVERNO SU SANITA’ E TRASPORTI – La sanità non uscirà intoccata dalla manovra che il governo Monti si appresta a varare: il taglio di 2,5 miliardi di euro al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra di agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all’anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. E anche il trasporto pubblico locale non sarà alimentato da risorse nuove, come da tempo chiedono di fare i presidenti delle Regioni. E’ quanto avrebbero appreso i governatori, in incontri informali con esponenti del governo avuti in questi giorni a Roma, alla vigilia dell’atteso vertice con il nuovo esecutivo Monti, previsto per domenica mattina a Palazzo Chigi. Le notizie per i presidenti delle Regioni sono dunque pessime. Il trasporto pubblico locale, per il quale sono stati previsti finora trasferimenti solo per 400 milioni di euro, perderebbe dunque più di 1 miliardo e mezzo rispetto agli anni passati e ai presidenti delle Regioni non rimarrebbe altra strada, per rastrellare risorse per finanziarlo, che aumentare l’accisa sui carburanti. E altre notizie molto preoccupanti arrivano sul fronte della sanità con il taglio di 2,5 miliardi per il 2012 e 5 miliardi per il 2013. Nel 2012, inoltre, il Servizio sanitario nazionale avrebbe meno costi pari a 600 milioni grazie alla razionalizzazione della spesa farmaceutica, oltre ad una ulteriore riduzione di quasi 1,2 miliardi per il blocco dei contratti al personale. Il Fondo sanitario nazionale, al quale il Patto par la salute 2010-2012 assicurava 104,6 miliardi per il 2010, 106,9 per il 2011 e 108,7 per il 2012, scenderebbe, il prossimo anno, a poco più di 106 miliardi. Tra il 2012 e il 2014, secondo calcoli delle Regioni, complessivamente il finanziamento del Servizio sanitario nazionale subirà tagli per circa 17 miliardi di euro.
CREDITO IMPOSTA RICERCA A 12% – Arriva un credito di imposta “per attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale”: varrà il 12% dei costi sostenuti fino a 1 milione di euro. E’ quanto di legge nella ‘bozza’ del decreto legge, lunedì al consiglio dei ministri, che l’ANSA è in grado di anticipare
BONUS ENERGIA 55% FINO A 2014 – “Le detrazioni dall’imposta lorda per interventi di efficienza energetica” vengono prorogati anche negli anni 2012-2013 e 2014. E’ quanto si legge nella bozza del decreto legge che lunedì sarà all’esame del cdm e che l’ANSA é in grado di anticipare
CDM LUNEDI’; MONTI SUBITO A CAMERA E SENATO – La riunione del Cdm è stata confermata per lunedì mattina. Subito dopo il presidente del Consiglio Mario Monti andrà alla Camera (h.16) e al Senato (verso le 18) per illustrare la manovra. Lo si apprende in ambienti di governo
NAPOLITANO, CONCILIARE RIGORE CON EQUITA’ – “La profondità della crisi economica richiede che nel nostro Paese si assumano misure conseguenti in grado di conciliare il rigore con l’equità e di promuovere l’indispensabile crescita della nostra economia”. Lo afferma Giorgio Napolitano in un messaggio al congresso del Psi che ha iniziato oggi i suoi lavori a Fiuggi
FITTA AGENDA DI INCONTRI PER MONTI – Girandola di incontri tra domani e domenica per il premier Mario Monti. I leader del Terzo Polo Pier Ferdinando Casini (Udc) e Francesco Rutelli (Api) ed il capogruppo dei deputati Fli Benedetto Della Vedova lo vedranno domani alle 10,30.
Poi alle 12 Monti incontra il Pdl, con Alfano, Gasparri e Cicchitto. Andrò con grande apertura di spirito – sottolinea Alfano – perché avendo votato la fiducia al governo poco tempo fa non possiamo porre in dubbio la manovra”. Ma la manovra, prosegue, “non è però un provvedimento economico insapore e incolore come l’acqua. Quindi vogliamo sapere quale sarà il suo colore e il suo sapore”. Il segretario del Pdl assicura comunque che da parte del suo partito non c’é intenzione di mettere “paletti”, né di avviare “negoziati o trattative” perché si confida sul fatto che Monti metta a punto misure “il più possibile equilibrate” e “utili all’Italia”, capaci di dare “risposte al paese e non creare problemi sociali”.
Infine il premier incontrerà il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, domani sera alle 21. Domenica Monti ascoltera’ le parti sociali. Alle ore 12 di domenica prossima a palazzo Chigi andranno anche i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha convocato per lo stesso giorno, alle ore 9.30, una riunione straordinaria della Conferenza. All’incontro con il governo parteciperanno anche Comuni e Province.
F.CRISTIANA, IN ESECUTIVO MONTI C’E’ NOTA STONATA – Nella compagine del governo Monti e nelle misure a cui sta lavorando “non possiamo tacere, con rammarico, una prima ‘nota stonata’”: “la totale assenza, nello spartito, della parola famiglia”. E’ quanto sottolinea Famiglia Cristiana nell’editoriale di apertura del numero in edicola dal prossimo 7 dicembre, anticipato oggi. “Pronti a ricrederci, se smentiti dai fatti”, aggiunge il settimanale dei Paolini. “Negli anni recenti (da Prodi, a Berlusconi e Monti), siamo passati da un ministero per la Famiglia, al sottosegretariato, al nulla attuale. Bruttissimo segnale. Anche per la forte presenza di ministri cattolici nel Governo. Sebbene in passato ci siano state più parole, passerelle e promesse che impegni concreti – si legge nell’articolo -. Ma, ora, il silenzio sulla centralità della famiglia è assordante. Nella crisi, la famiglia s’é rivelata il miglior ‘ammortizzatore sociale’. Ha tenuto in piedi il Paese. Meglio dello Stato. Ha ammortizzato povertà crescenti, garantito assistenza ad anziani e disabili. E si è fatta carico della disoccupazione dei giovani, ormai alle stelle”.
Da quello che si legge dall’anticipazione ANSA. Delle liberalizzazioni non parla.
Vediamo. Resto vigile ma ottimista. In caso gli antidepressivi li faccio prendere prima a loro. Come dice il nostro amico: Tangenziali, Autostrade e Città. Altro che pasticche, ****************!!!!!!!!
MODERAZIONEEEE!!!!!
Non ti preoccupare che a me gli antidepressivi non servono. Sono pronto a vendere cara, molto cara, la pelle!
Rimini21 » Benissimo, andiamo a dormire tranquilli.
GOVERNO
Manovra, possibile aumento Irpef
Tagli alla sanità e tassa sul lusso
Secondo le prime indiscrezioni il valore totale potrebbe passare da 20 a 25 miliardi. Allo studio una super-tassa sulle barche e i beni di lusso. Resterebbero confermati gli interventi sulla casa, ancora in forse il ricorso a una patrimoniale ‘leggera’. Il pacchetto-sviluppo sarà concentrato su un alleggerimento dell’Irap. Monti, due ore a colloquio da Napolitano
Il presidente del Consiglio Mario Monti
ROMA – Rush finale per la manovra economica che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì prossimo. Il presidente del Consiglio Mario Monti inizierà domani mattina il giro di consultazioni con i segretari dei partiti che sostengono la maggioranza e domenica mattina incontrerà le parti sociali. Poi, sempre lunedì, illustrerà la manovra del Governo alla Camera alle 16 e al Senato alle 18. Intanto iniziano le prime indiscrezioni sul provvedimento. Anzitutto sul valore totale che potrebbe passare da 20 a 25 miliardi. Poi sarebbe allo studio una super-tassa sulle barche e i beni di lusso: una sorta di patrimoniale non immobiliare che si affiancherebbe alla super Ici sulle seconde e terze case. Ma gli interventi più controversi sono quelli che riguardano Irpef e salute.
In serata, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale il premier Monti, il Ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli. Il collloquio è durato circa due ore.
DOSSIER Le misure di Monti 1
IL PIANO PENSIONI 2
Aumentano le aliquote per i redditi medio-alti. Il governo starebbe valutando l’aumento delle aliquote Irpef di 2 punti (ma anche fino a 3) per gli scaglioni oggi al 41% (redditi tra i 55 e i 75mila euro) e al 43% (oltre i 75mila euro) che passerebbero così al 43 e 45%. Questo potrebbe portare 1,1 miliardi di euro nelle casse dello Stato e interessare 1.525.000 contribuenti, pari al 3,7% del totale dei contribuenti Irpef. Si tratta di una misura che fa parte del quadro complessivo al quale sta lavorando il governo ma, spiegano fonti tecniche, potrebbe non essere varata nel pacchetto di lunedì ma arrivare con la delega sulla riforma fiscale. Infine il pacchetto-sviluppo, che farà salire l’importo della manovra oltre i 20 miliardi, sarà concentrato su un alleggerimento dell’Irap, ma non sul cuneo fiscale.
Sanità, anticipati i tagli. Una stretta sulla spesa sanitaria con l’anticipo al 2012 di una parte dei tagli lineari al fondo per la sanità previsti dalla manovra estiva. Le riduzioni dei trasferimenti per il 2012 di 600 milioni per la farmaceutica e 1,2 miliardi per il personale sanitario sono confermati ma potrebbero essere incrementati con l’anticipo all’anno prossimo dei tagli spalmati sul 2013 (2,5 miliardi) e il 2014 (5 miliardi). Nel 2012, secondo alcune ipotesi, i tagli lineari potrebbero anche raggiungere i 2,5 miliardi. Allo studio anche l’anticipo all’anno prossimo dei ticket sui ricoveri che sarebbero dovuti scattare l’anno successivo. Nessuno sconto, inoltre per le regioni per le quali si confermano per il 2012 le riduzioni dei trasferimenti pari a 4 miliardi di euro stabilite nel 2010.
In forse patrimoniale, interventi su pensioni e casa. Sul fronte delle misure resterebbero confermati gli interventi sulla casa, mentre è ancora in forse il ricorso ad una patrimoniale ‘leggera’. Quadro più definito invece sulla riforma previdenziale: prevista l’estensione a tutti del sistema contributivo pro-rata per il calcolo della pensione e l’accelerazione dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne del settore privato. Probabile l’aumento di un paio di punti percentuali dei contributi a carico dei lavoratori autonomi. Non sono confermate infine le misure sull’anzianità, che vedono l’opposizione dei sindacati e di una parte del Pd, mentre il Pdl e l’Udc potrebbero appoggiarle.
Incentivi per innovazione e ricerca. Arriva un credito di imposta “per attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale”: varrà il 12% dei costi sostenuti fino a 1 milione di euro. Detrazione di imposta del 19% per le persone fisiche che dichiarano oltre 100mila euro e investono in fondi di venture capital (normalmente destinati a innovazioni e ricerca) o in start up. L’investimento massimo potrà essere di 1 mln e durare 3 anni. Quindi la detrazione massima è 190 mila euro.
Fondo di garanzia e aiuti per le imprese. Aiuti per le micro, piccole e medie imprese. Il fondo di garanzia per le pmi potrà garantire un importo massimo per singola azienda fino a 2,5 milioni di euro. La garanzia diretta e la controgaranzia, si legge nella bozza della manovra, possono essere concesse a valere sulla disponibilità del fondo fino all’80% dell’ammontare delle operazioni finanziarie a favore delle pmi e consorzi ubicati in tutto il territorio nazionale.
Liberalizzazione orari e apertura negozi. Nella bozza di manovra sarebbe prevista anche la liberalizzazione degli orari dei negozi e verrebbe eliminato qualsiasi ostacolo all’apertura di nuovi esercizi commerciali.
Bonus energia. “Le detrazioni al 55% dall’imposta lorda per interventi di efficienza energetica” vengono prorogati anche negli anni 2012-2013 e 2014 (mentre erano stati ridotti nella manovra del governo Berlusconi).
Carburanti. “In materia di sviluppo concorrenziale della settore della distribuzione dei carburanti i gestori dei singoli punti di vendita di carburante al dettaglio possono liberamente rifornirsi da qualunque produttore o rivenditore”.
Piano carceri. Per la realizzazione di nuove strutture carcerarie “si ricorre in via prioritaria alle procedure in materia di finanza di progetto”. I costi di queste strutture possono essere finanziati interamente con capitale privato. La norma ha come obiettivo quello di “fronteggiare la grave situazione di emergenza conseguente all’eccessivo affollamento delle carceri”.
Ice allo Sviluppo. Funzioni, beni e personale dell’Ice passano al Ministero dello Sviluppo economico e le risorse attribuite per l’attività promozionale convergono in un apposito fondo. Passano così al ministero anche i poteri di indirizzo e vigilanza. Viene inoltre istituita un’Agenzia ad hoc.
Piano edilizia. Per gli interventi previsti dal piano nazionale per l’edilizia abitativa arriva una semplificazione: non saranno più necessari decreti del presidente del Consiglio dei ministri ma basteranno decreti del ministro per le Infrastrutture. Nella nota tecnica si stima in “due mesi” la riduzione dei tempi attualmente applicati.
Dalla repubblica.it
E anche qui non ci siamo…
Sono sicuro che per dicembre non succede nulla, ora aumentano i costi solo per i poveri cristi !!
Io non sono laureato alla Bocconi ma sò che 1+1 fà 2
COME FANNO A RIPARTIRE I CONSUMI SE AUMENTANO L’IVA E LE TASSE !
esempio per una famiglia media con appartamento
– 100 € ICI ,- 200 € AUMENTO IVA su tutto, – 50 € spese per pagamento elettronico (appena è obbligatorio le banche aumenteranno i costi come hanno fatto le assicurazioni con i motorini) – 100 € spese sanitarie – 50 € minori detrazioni fiscali a maggio ecc… siamo a 500 € con lo sconto …..fate voi .
W il governo delle BANCHE !!
Signori…questo è solo il primo dei tanti provvedimenti che il governo Monti prenderà nel suo mandato….se non ci nomina in questa fase è perchè ci sono cose più urgenti da sistemare e principalmente necessita di avere introiti immediati per il pareggio di bilancio nel 2013; quindi non cantiamo vittoria anche se lunedì non verremo citati….Purtroppo temo che l’agonia sia lenta ma la morte è sicura
marco,ricordi che mesi a dietro scrissi:il governo berlusconi cadrà,poi ci sarà quello tecnico che approverà la lettera europea così come ci è arrivata e noi saremo fregati?
tu mi hai risposto con vignetta e con un “menarogna” ,ero solo realista o semplicemente più avanti di voi con lo sguardo all’orizzonte
Sono pronto a scommettere che la nostra categoria verrà “bastonata” nei periodi in cui c’è effettivamente più lavoro (Maggio-Giugno) dove effettivamente in alcune ore del giorno risulta esserci un po’ di carenza del servizio…..in quel periodo l’opinione pubblica è decisamente ben disposta a campagne contro i Taxi perchè magari invece di trovarlo in 2 minuti tocca aspettare 15 minuti. Ma io mi sono sempre chiesto: in qualsiasi attività ci sono ore di punta (supermercati, negozi, uffici pubblci) qundi perchè non è ammesso nella nostra? Che peraltro è vincolata anche al traffico che com’è noto è un fattore decisamente limitante per il nostro servizio? Andare al supermercato a fare la spesa al Sabato, comporta ore di coda alle casse, perchè non si pretende l’apertura del doppio delle casse? Perchè se vado alla posta a fare un bollettino alla chiusura devo fare minimo 30 minuti di coda, apriamo più sportelli…allora! In questi casi invece si accetta in silenzio perchè razionalizzando non si può chiedere ad un’attività di sopportare costi eccessivi (altri dipendendi alle casse ed agli sportelli) mentre i tassisti devono essere sempre più che sufficienti….chi se ne frega se 7/8 mesi l’anno fanno la fame!
Amici, aspettiamo, pronti e *****. Noi abbiamo un enorme problema di rappresentanza e di conflitto di interessi: fino a quando le associazioni vivono dei soldi dai tassisti, l’aumento del numero degli stessi muli non può che far loro piacere. Certo se entrassero in gioco le compagnie non avrebbero bisogno dei nostri commercialisti-sindacalisti e quindi i calcoli sono sbagliati perchè 1 minuto dopo l’eventuale liberalizzazione ogni tassista sano di mente manderebbe al diavolo le associazioni stesse che lo hanno così ben …difeso. Ma noi ora dobbiamo essere saggiamente corporativi: se ci lasciano in pace noi guidiamo, il santo natale tutti a fare shopping, e per i soliti noti champagne a spese nostre, in caso contrario ***** a oltranza e chi ci sta ci sta. Quanto a ***** il mio parere è semplice: è lì per coprire i debiti delle banche e degli industriali con i beni dello stato e degli enti pubblici a prezzo di saldo. Ma per farlo deve guadagnare tempo e così tasse sui soliti sfigati. Il default verrà dopo quando al pubblico saranno rimasti solo i dipendenti il cui valore è ben noto, e quando i mandanti avranno messo tutti i loro soldi al sicuro, lontano da qui. Esattamente come in Argentina Buon week end a tutti e cerchiamo di passarne almeno un pò a letto possibilmente in buona compagnia alla faccia dei banchieri e dei loro lacchè.
Il signor Monti a toccare i taxi sarebbe un errore per lui dovrebbe consultarsi col suo amico trachilcala prima!!!!!!!
fox » Ha!HA!HA! è vero. Ti chiedo scusa e m’inchino alla tua profezia 😉
Temi dell’attività Parlamentare
La riforma delle professioni
La legge di stabilità 2012 (legge 183/2011) ha previsto la delegificazione degli ordinamenti professionali, che il Governo dovrà realizzare nel rispetto di principi (già indicati dal D.L. 138/2011, convertito dalla legge 148/2011) volti a valorizzare la concorrenza. Peraltro, la Camera si stava già occupando della riforma dell’ordinamento delle professioni intellettuali in generale e di riforma della professione forense in particolare. Con il d.lgs. 59/2010, attuativo della direttiva “servizi”, sono state introdotte disposizioni volte a facilitare la libera circolazione anche dei servizi forniti dai professionisti.
informazioni aggiornate a lunedì, 21 novembre 2011
L’attività parlamentare
Le manovre economiche 2011 e la legge di stabilità: delegificazione e società professionali
L’attuazione della direttiva “servizi”
L’attività parlamentare
Nel gennaio 2009 l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha concluso un’indagine conoscitiva su diversi ordini professionali, rilevando una certa resistenza da parte dei medesimi all’attuazione dei principi concorrenziali in materia di servizi professionali contenuti nella “riforma Bersani” (decreto-legge 223/2006, convertito dalla legge 248/2006). L’Autorità antitrust si è in particolare soffermata sul mancato adeguamento dei codici deontologici a tali principi, sulla questione dell’abolizione dei minimi tariffari, sui temi dell’accesso alle professioni e della formazione dei professionisti, sulla costituzione di società multidisciplinari.
La riforma delle professioni
Ad inizio legislatura la Camera ha avviato l’esame di una serie di proposte di legge, tutte d’iniziativa parlamentare (A.C. 3 e abb.), volte ad una complessiva riforma dell’ordinamento sia delle “professioni regolamentate” sia delle “professioni non regolamentate”. Le prime sono essenzialmente le professioni strutturate in ordini professionali e caratterizzate dalla presenza di preminenti interessi pubblici; le seconde, organizzate in strutture associative, sono invece le professioni alle quali non viene riconosciuto lo stesso rilievo delle professioni regolamentate, ma che sono comunque assoggettate, attraverso un apposito registro tenuto dal Ministro della Giustizia, alla vigilanza governativa.
In una prima fase dell’iter, i due aspetti sono stati trattati congiuntamente; successivamente, le Commissioni competenti (giustizia e attività produttive) hanno deciso di separare i procedimenti legislativi relativi alla riforma delle professioni regolamentate e di quelle non regolamentate (seduta del 23 giugno 2010).
Con specifico riferimento alle “professioni regolamentate”, i provvedimenti sopra richiamati: ne disciplinano l’organizzazione in ordini professionali, prevedono l’articolazione di questi ultimi nel Consiglio nazionale e negli ordini territoriali e intervengono sulle funzioni e sulle modalità di elezione del consiglio nazionale; qualificano come libero l’accesso alla professione e, in alcune ipotesi, ammettono che il legislatore ponga vincoli di predeterminazione numerica; intervengono sulla disciplina dell’esame di Stato, nonché sulla disciplina del percorso formativo e delle modalità del tirocinio, rinviando la disciplina dettagliata di tali ultimi aspetti alla successiva attività normativa del Governo o agli ordinamenti di categoria; disciplinano i profili deontologici e di responsabilità disciplinare dei professionisti, prevedendo in particolare l’adozione del codice deontologico e delineando il quadro delle sanzioni disciplinari applicabili; intervengono secondo modalità tra loro divergenti sul tema del regime tariffario; prescrivono ai professionisti l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità professionale; confermano che l’esercizio professionale possa formare oggetto di pubblicità informativa; prevedono che l’attività professionale possa essere svolta sia in forma societaria che in forma associata, dettando una disciplina dettagliata delle società tra professionisti.
Relativamente invece alle “professioni non regolamentate”, tali provvedimenti: introducono il principio del libero esercizio della professione, consentendo al professionista di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione (in forma individuale ovvero associata o societaria); disciplinano la procedura di riconoscimento delle professioni non regolamentate, precisando che comunque il riconoscimento non costituisce motivo di riserva della professione; disciplinano le associazioni professionali garantendone la libertà di costituzione, prevedendo altresì la possibilità di riconoscimento delle associazioni in possesso di determinati requisiti; vietano alle associazioni di adottare e usare denominazioni professionali relative a professioni organizzate in ordini o collegi; prevedono l’istituzione del Registro delle associazioni professionali presso il Ministero della giustizia, precisando che in caso di irregolarità nell’operato delle stesse associazioni o di perdita dei requisiti necessari viene disposta la loro cancellazione dal Registro; dispongono l’istituzione dell’attestato di competenza, che però non è requisito vincolante ai fini dell’esercizio della professione; recano inoltre deleghe per la disciplina delle forme di tutela previdenziale dei soggetti che esercitano le professioni in oggetto.
Si segnala, inoltre, che la Camera sta esaminando:
una proposta di legge che mira a semplificare e rafforzare i rapporti tra professionisti e P.A. e a incentivarne l’attività professionale (A.C. 3480);
con riferimento alle singole professioni – a parte la riforma della professione forense (su cui infra) – una proposta di legge di modifica della legge n. 69/1963, in materia di ordinamento della professione di giornalista; alcune proposte di legge che disciplinano: l’ordinamento della professione di statistico e istituzione dell’Ordine e dell’albo degli statistici (A.C. 1294); la professione di estetista professionale e l’attività di onicotecnico (AC 3591); la professione di autista di rappresentanza (AC 2390 e abb.).
La riforma della professione forense
La Camera sta esaminando un testo di riforma della professione forense, già approvato dal Senato (A.C. 3900), e altre proposte di legge di iniziativa parlamentare in materia.
I principali profili di novità contenuti nel testo consistono nei seguenti: l’inserimento tra le attività riservate in esclusiva agli avvocati delle attività di consulenza legale e assistenza legale stragiudiziale; la nuova disciplina delle società tra avvocati e, in particolare delle società multidisciplinari; la figura dell’avvocato specialista;l’obbligo di formazione continua; l’obbligo di assicurazione per la responsabilità civile; la vincolatività dei minimi tariffari e il sostanziale ripristino del divieto del patto di quota lite; l’obbligo di esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione, pena la cancellazione dall’albo; la nuova e più rigorosa disciplina del tirocinio professionale e del regime di incompatibilità per il praticante;le modifiche alla disciplina del procedimento disciplinare, anche sotto il profilo degli organi competenti.
Le manovre economiche 2011 e la legge di stabilità: delegificazione e società professionali
In materia, si segnala come l’art. 29 della prima manovra finanziaria del 2011 (decreto-legge n. 98/2011, convertito dalla legge n. 111/2011) abbia previsto l’istituzione, presso il Ministero della giustizia, di un’Alta Commissione per la formulazione di proposte in materia di liberalizzazione dei servizi, composta da esperti nominati dai Ministri della giustizia, dell’economia e delle finanze, dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali (membri ulteriori dovranno essere esperti della Commissione europea, dell’OCSE e del F.M.I.). Spetterà al Governo, sentita l’Alta Commissione (il cui termine dei lavori è fissato decorsi 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto-legge), l’elaborazione definitiva di proposte di riforma in materia di liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche da presentare alle categorie interessate. In ogni caso, decorsi 8 mesi dal 17 luglio 2011 (data di conversione del D.L. 98), tali servizi e attività economiche si intenderanno liberalizzati, salvo quanto espressamente regolamentato con apposite norme. L’art. 29 precisa che dalla liberalizzazione sono escluse le categorie implicitamente menzionate dall’art. 33, comma 5, della Costituzione, che fa riferimento alle professioni per le quali è prescritto un esame di Stato abilitante all’esercizio professionale.
L’art. 29 del DL 98/2011 va, tuttavia, integrato con quanto stabilito in materia di professioni dalla seconda manovra finanziaria estiva (decreto-legge n. 138/2011, convertito dalla legge n. 148 del 2011). Il provvedimento, recante misure per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo, detta (art. 3, comma 5) nuove disposizioni volte a favorire la liberalizzazione del settore delle professioni che, ispirandosi esplicitamente ai principi di libera concorrenza, delineano il perimetro di un percorso di riforma. In generale, si prevede, fermo restando l’esame di Stato per l’accesso alle professioni regolamentate, che gli ordinamenti professionali debbano garantire che l’esercizio dell’attivita’ risponda senza eccezioni ai principi di libera concorrenza, alla presenza diffusa dei professionisti su tutto il territorio nazionale, alla differenziazione e pluralita’ di offerta che garantisca l’effettiva possibilita’ di scelta degli utenti nell’ambito della piu’ ampia informazione relativamente ai servizi offerti. L’art. 3, comma 5, più in particolare, detta una serie specifica di principi cui deve essere informata la prossima riforma degli ordinamenti professionali (da attuare entro 12 mesi dalla vigenza del provvedimento) ovvero:
a) libertà dell’accesso alla professione, ed impossibilità, in forza di una disposizione di legge, di istituire “numeri chiusi” (ovvero limitazioni territoriali del numero di persone abilitate ad esercitare una certa professione), salvo ragioni di interesse pubblico, nonchè di introdurre discriminazioni basate sulla nazionalità;
b) obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente;
c) adeguamento del tirocinio all’esigenza di garantire lo svolgimento effettivo dell’attività formativa ed il suo costante adeguamento alle esigenze di miglior esercizio della professione;
d) pattuizione del compenso professionale tra le parti al momento del conferimento dell’incarico (tariffe derogabili);
e) obbligo, per il professionista, di stipulare idonea assicurazione a tutela del cliente, per i rischi professionali;
f) previsione di organismi disciplinari separati da quelli di natura amministrativa;
g) libertà di pubblicità informativa sulla specializzazione professionale, struttura dello studio e compensi richiesti per le prestazioni.
Da ultimo, l’art. 10 della legge di stabilità 2012 ha stabilito che i suddetti principi dovranno orientare il governo nell’opera di delegificazione degli ordinamenti professionali che dovrà essere realizzata entro 12 mesi e comporterà – dal momento dell’emanazione dei regolamenti di delegificazione – l’abrogazione delle leggi professionali vigenti.
La stessa disposizione regolamenta l’esercizio delle professioni in forma societaria, abrogando la legge sulle associazioni professionali.
L’attuazione della direttiva “servizi”
Con il decreto legislativo 59/2010 si è data attuazione alla direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, nota anche come direttiva “servizi”, che mira a facilitare la libertà di stabilimento dei prestatori negli Stati membri e la libera circolazione dei servizi (compresi i servizi forniti da professionisti) tra Stati membri garantendo al contempo un’elevata qualità dei servizi stessi (cfr. L’attuazione della direttiva “servizi”).
Approfondimenti
Spagna: attuazione della direttiva servizi (18/03/2010)
Dossier pubblicati
Sull’attuazione della Direttiva Servizi
Servizi nel mercato interno – Direttiva 2006/123/CE – Schema di D.Lgs. n. 171 – (art. 1, co. 3, e art. 41, L. 88/2009) – Elementi per l’istruttoria normativa (20/01/2010)
Sulla riforma delle professioni
Riforma delle professioni – AA.C. 3, 503, 1553, 1590, 1934, 2077 e 2239 (Elementi per l’istruttoria legislativa)
Riforma delle professioni – AA.C. 3, 503, 1553, 1590, 1934, 2077 e 2239 – Schede di lettura
Riforma delle professioni – AA.C. 3, 503, 1553, 1590, 1934, 2077 e 2239 – Riferimenti normativi e documentazione
Professioni non regolamentate – A.C. 1934 e abb. – Elementi per l’istruttoria legislativa (20/09/2010)
Professioni non regolamentate – A.C. 1934 e abb. – Schede di lettura (20/09/2010)
Misure di sostegno e di incentivo per lo sviluppo delle libere professioni – A.C. 3480 – Schede di lettura e riferimenti normativi (23/11/2010)
Ordinamento della professione di statistico e istituzione dell’Ordine e dell’albo degli statistici A.C. 1294 – Elementi per l’istruttoria legislativa (08/03/2011)
Misure di sostegno e di incentivo per lo sviluppo delle libere professioni – A.C. 3480 Elementi per l’istruttoria legislativa (23/11/2010)
Cgia: “Le liberalizzazioni sono un flop”I prezzi ai massimi da metà anni ’90
L’ufficio studi dalla Confederazione degli artigiani rileva un aumento del 184% per la Rc Auto, mentri i costi bancari sono cresciuti del 109%. In calo sono medicinali e tariffe telefoniche
Nel settore dell’Rc auto gli aumenti più consistentiMILANO – Per la Cgia di Mestre le liberalizzazioni hanno portato pochi vantaggi nelle tasche dei consumatori italiani. Nella stragrande maggioranza dei casi, rileva l’organizzazione artigianale mestrina, si è registrata una vera e propria impennata dei prezzi o delle tariffe.Tra l’anno di liberalizzazione ed il 2011, solo i medicinali e le tariffe dei servizi telefonici hanno subito una diminuzione del costo. Per tutte le altre voci del paniere preso in esame, invece, è successo il contrario. “I prezzi o le tariffe sono cresciute con buona pace di chi sosteneva che un mercato più concorrenziale avrebbe favorito il consumatore finale – denuncia il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, che con il suo Ufficio studi ha preso in esame l’andamento delle tariffe o dei prezzi di 11 beni e servizi che sono stati liberalizzati negli ultimi 20 anni -. Purtroppo, in molti settori si è passati da una situazione di monopolio pubblico a vere e proprie oligarchie controllate dai privati”.Il flop più clamoroso è avvenuto per le assicurazioni sui mezzi di trasporto (Rc auto) che dal 1994 ad oggi sono aumentate del +184,1%, contro un incremento dell’inflazione del +43,3% (in pratica le assicurazioni sono cresciute 4,2 volte in più rispetto al costo della vita). Male anche i servizi bancari/finanziari (costo dei conti correnti, dei bancomat, commissioni varie). Sempre tra il 1994 ed il 2011 i costi sono aumentati mediamente del +109,2%, mentre l’incremento dell’inflazione è stato pari al +43,3% (in questo caso i costi finanziari sono aumentati 2,5 volte in più dell’inflazione). Anche i trasporti ferroviari hanno registrato un incremento dei prezzi molto consistente: tra il 2000 ed il 2011, sono aumentati del +53,2%, contro un aumento del costo della vita pari al +27,1%.Se per i servizi postali l’aumento del costo delle tariffe è stato del +30,6%, pressochè pari all’incremento dell’inflazione avvenuto tra il 1999 ed il 2011 (+30,3%), per l’energia elettrica la variazione delle tariffe ha subito un aumento più contenuto (+1,8%) rispetto alla crescita dell’inflazione (che tra il 2007 ed i 2011 è stata del +8,4%). Solo per i medicinali e i servizi telefonici le liberalizzazioni hanno portato dei vantaggi economici ai consumatori. Nel primo caso, tra il 1995 ed oggi i prezzi sono diminuiti del 10,9%, a fronte di un aumento del costo della vita del +43,3%. Nel secondo caso, tra il 1998 ed il 2011 le tariffe sono diminuite del 15,7%, mentre l’inflazione è aumentata del 32,5%.”Alla luce del risultato emerso in questa analisi – conclude Giuseppe Bortolussi – invitiamo il nuovo Governo Monti a monitorare con molta attenzione quei settori che saranno prossimamente interessati da processi di deregolamentazione”.(03 dicembre 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Tranquilli ragazzi tranquilli. Va tutto bene, lo dicono gli interessati, quelli che prima portavano in piazza migliaia di persone al grido di “nano vattene!”. Adesso che se n’è andato va tutto bene… tutto bene e pirla chi dice il contrario!.
Forse, l’ipotesi della liberalizzazione degli orari dei negozi potrebbe riguardare anche noi.
Qualora sia intesa o estesa a tutti gli esercizi pubblici, cioè alle attività economiche d’interesse pubblico per la collettività.
L’interesse pubblico per la collettività credo comprenda anche l’incolumità del tassista e del cliente, guidare per più di 10 ore al giorno, senza pause adeguate, mi sembra(se e’ questo che intendi) davvero poco sicuro per entrambe.
e allora faranno come in svizzera ai nostri colleghi:CRONOTACHIGRAFO!
Post 18 aries alias andrea—— Mi hai preceduto. Mi sembra di ricordare che se ne era parlato ma non aveva avuto il consenso della categoria, o di chi ci regolamenta, non ricordo bene. Almeno a Milano. O sbaglio in pieno?
questo non te lo so dire,ma stai sicuro che per questioni di SICUREZZA STRADALE lo farebbero passare in 1 w.end con il beneplacito delle associazioni,naturalmente A NOSTRE SPESE!
Se non ricordo male si parlava di un tassametro che funzionava per dieci ore effettive di lavoro con due pause, una breve e una lunga, allo scadere delle dieci ore del turno ti faceva terminare la corsa dopo di che si spegneva per il tempo del riposo deciso dal comune. A mio parere sarebbe stato un ottimo sistema, per chi può, di lavorare quando c’è più domanda.
il Presidente della regione Veneto Zaia ha commentato che una tra le cose,che preoccupa di piu le regioni ,riguarda il trasporto pubblico locale.Interpretazioni ?
che non sanno dove troveranno i soldi per i servizi vari,visto che il governo ha pesantemente tagliato i fondi a cio’ destinati per le regioni,di piu’ nonzo!
york » Un taglio alle risorse destinate per il TPL