Rimuovere Stimolare Vincere Sanzionare Auspicare

AristoteleL’Antitrust pungola la politica sulle liberalizzazioni. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato sta mettendo a punto una segnalazione che entro metà gennaio è pronta a essere inviata al parlamento.
Lo ha annunciato il neo presidente Giovanni Pitruzzella, spiegando che quello delle liberalizzazioni è un processo «storico», non facile, che consiste nel «rimuovere vincoli e incrostazioni corporative» che attanagliano il nostro Paese.
«PRONTI A STIMOLARE GOVERNO E PARLAMENTO». «Quello che possiamo fare e che faremo è stimolare governo e parlamento a intervenire con interventi pro-concorrenziali», ha detto Pitruzzella a margine di un’audizione alla commissione Industria del Senato, precisando che «c’è già una struttura, e i componenti dell’Autorità stanno lavorando per verificare quanto le nostre precedenti segnalazioni sono state recepite in leggi e quanto resta da fare».
Nella segnalazione devono essere indicate «le dinamiche dei singoli mercati e le prospettive di intervento per rafforzare la concorrenza e aumentare la crescita economica, che è il vero obiettivo del Paese».
«VINCERE LE RESISTENZE CORPORATIVE». Quello delle liberalizzazioni è comunque «già un processo avviato», ha evidenziato Pitruzzella, sottolineando che «vincere tutte le resistenze di natura corporativa nel nostro Paese non è facile».

E per il quale serve il concorso di tutti. Il Garante ha quindi riconosciuto che «il governo si sta impegnando con forza ed energia. Credo», ha aggiunto, «che alla fine questo processo avrà un esito positivo».
Il Garante, in linea con il suo predecessore Antonio Catricalà, ha anche detto che, se chiamata, l’Antitrust è pronta a farsi carico dei compiti della nuova Autorità dei trasporti. «L’Antitrust ha le competenze, la struttura e le professionalità interne per adempiere anche a questo compito, qualora ce lo dovessero affidare», ha detto Pitruzzella, sottolineando che comunque la decisione «spetta al governo e noi saremo rispettosissimi di qualsiasi decisione».
IL POTERE SANZIONATORIO DELL’ANITRUST. Una indicazione, infine, sul potere sanzionatorio dell’Antitrust. Il Garante ha auspicato che governo e parlamento diano all’Autorità la possibilità di erogare sanzioni più elevate in materia di tutela dei consumatori. Su questo fronte, infatti, diversamente da quanto accade per i comportamenti anti concorrenziali, su cui l’Authority può agire con «sanzioni di dimensioni importanti», le sanzioni sono di «dimensioni più limitate».
«Credo e auspico», ha detto Pitruzzella, «che vada incrementata la misura delle sanzioni affinché questo sia davvero un efficace deterrente».

fonte: lettera43.it 20/12/2011

15 commenti

  1. Il consumatore è tutelato dalle regole che infatti disciplinano il servizio, cioè impongono a chi lo eroga, un a lunga serie di diritti e divieti proprio a garanzia ( capito garante?) del cliente. A Dublino hanno paura di prendere il taxi come a Buenos Aires, proprio perchè queste tutele PRIMA c’erano e DOPO non ci sono più state. In teoria uno potrebbe anche , sbagliando, cedere garanzie in cambio di soldi, cioè prezzi minori. Ma proprio i dati dei liberalizzatori dicono che i taxi italiani, come quelli di Parigi, sono fra i meno cari d’Europa. E ATTENZIONE il rapporto taxi per abitante è lo stesso. Milano è la terza per qualità, Roma la penultima. Quindi c’è un problema LOCALE risolvibile con aumento della qualità del servizio. QUESTI I FATTI, LA REALTA’. E allora perchè questa incredibile campagna mediatica al cui confronto il 2006 era uno scherzo? Che sia perchè additare una categoria di poveracci come i poteri forti antimodernizzatori permette ai poteri forti, quelli veri, di fare in silenzio i loro affari? O peggio perchè si è consapevoli che spolpando vivi i cittadini non può che aumentare la recessione? E noi, intesi come categoria unita, non come singoli o come singole associazioni, noi vittime predestinate perchè taciamo?

  2. Sono totalmente in disaccordo con l’uso dell’immagine di Aristotele per illustrare le odierne meschine vicende che riguardano il mercato e l’economia. Metteteci quel bi****ro di Popper che è più adatto! Lui e la sua società aperta…


  3. marztix:

    Sono totalmente in disaccordo con l’uso dell’immagine di Aristotele per illustrare le odierne meschine vicende che riguardano il mercato e l’economia. Metteteci quel bi****ro di Popper che è più adatto! Lui e la sua società aperta…

    Mi permetto di contrariarti. Karl Popper (uomo controverso) ha proprio denunciato la negatività dei media con gli abusi che svolgono nei confronti dell ‘opinone pubblica. Questo è quello che ha dichiarato in una intervista: Credo che l’altra cosa terribile che i media ci fanno – oltre a diseducare sistematicamente i nostri figli – l’altra cosa terribile è che essi terrorizzano i giovani e gli adulti. Raccontano costantemente loro le storie più paurose circa il collasso dell’universo, del loro universo, non dell’intero universo ma del nostro universo, la Terra. I media raccontano che la Terra è il nostro unico pianeta, che non abbiamo niente altro – verissimo – che dobbiamo tenerla in ordine ed evitare che cose terribili le accadano – verissimo. Ma poi si spingono oltre e raccontano che il collasso è imminente, che c’è un buco sopra il Polo Sud. E queste terribili e sciocche storie – sciocche secondo me e secondo l’opinione della maggioranza degli scienziati ragionevoli – e con tali storie cercano di minacciarli. Perchè? Perchè avvertono che solo in questo modo la gente può essere intrattenuta.
    La politica fa abbondante uso dei media, perchè se non per distorcere e terrorizzare?

  4. marztix » Infatti sono andato a pescare un riassuntino su wiki che dice:

    Diversamente da Platone che le rifiutava il titolo di techne, Aristotele definì la retorica «la facoltà di scoprire il possibile mezzo di persuasione riguardo a ciascun soggetto».[31] Egli distolse l’attenzione dal considerare la retorica una mera arte della persuasione, incentrando invece l’analisi sullo studio dei mezzi di persuasione, strumenti indipendenti dall’oggetto dell’argomentare.[32] La retorica riacquista così una funzione propria, autonoma dalla filosofia e in stretta relazione con la dialettica, della quale è da considerare la controparte. Il merito di Aristotele è quello di aver raccolto in un sistema organico tutte le scoperte fatte fino ad allora dai retori, sottolineando come la retorica debba essere una tecnica rigorosa strettamente legata alla logica:[33] mentre la dialettica produce le proprie dimostrazioni per mezzo dei sillogismi, la retorica ricorre all’entimema, il sillogismo retorico basato su premesse probabili (éndoxa). Tuttavia – e qui sta la differenza con la logica – come le premesse, anche le conclusioni a cui giunge l’entimema sono solo probabili, e quindi passibili di confutazione

  5. State attenti a Popper, attribuendo scientificità solamente alle scienze naturali si rischia di non poter giudicare i fatti sociali. Vero che mette in guardia dai media, e un filosofo lo deve sempre fare (Chomsky lo preferirei) ma chi è che stabilisce quali sono gli scienziati ragionevoli? Popper stesso o la comunità scientifica? Ma queste sono altre questioni. Condivido la denuncia del fittizio stato d’emergenza con cui si giustifica ogni cosa, dalle ricostruzioni di bertolasiana memoria ai governi tecnici antispread (pare sia sempre intorno a 470).
    Aristotele OK se preso in chiave antiretorica. Benché il livello dei cosiddetti sofisti greci non fosse così basso come Platone e Aristotele ce lo hanno disegnato. E’ vero che commerciavano la propria sapienza e scadevano certe volte nella mera tecnica strumentale. Ma se si vuole tenere in conto la dialettica bisogna anche mettere in chiaro che proprio Popper la ritiene pericolosa e totalitaria, da Platone fino a Marx. E a me garbano tutti e due.

  6. Perche’ continuate a far notare che Roma e’ dopo amsterdam nella qualita’ del servizio…?..non abbiamo mai dato importanza alle falsita’ dei pennivendoli,ma ora facciamo passare per oro colato uno stupido sondaggio..?..fatto da chi..poi?.che vuol dire che esiste solo un problema LOCALE risolvibile con il miglioramento del servizio…?….potrei anche sbagliare, ma sembra come che ci sia un tentativo, nemmeno troppo velato , di far passare il messaggio secondo il quale la spada di damocle della categoria taxi italiana siano i tassisti romani ….
    E allora gia’ che ci siamo diciamola tutta…
    Nel 2006 , al tempo delle lenzuolate di bersani, gli unici e soli che lo hanno preso in quel posto,di tutta quanta la categoria taxi italiana,SONO PROPRIO I TASSISTI ROMANI CHE HANNO FATTO DA CAPRO ESPIATORIO, DA AGNELLO SACRIFICALE, PER TUTTA LA CATEGORIA !
    Solo ed esclusivamente a Roma SONO USCITE 2500 LICENZE…di fatto distruggendo il nostro mercato
    e riducendo il valore delle nostre licenze CARTA STRACCIA !
    Non mi risulta sia uscita una sola, dico UNA targa in piu’ in quasi tutte le altre citta’ italiane…milano e firenze tanto per non fare nomi…e in tutte queste altre citta’ non mi sembra proprio che la licenza taxi abbia perso il suo valore anzi forse il contrario…mentre ripeto da noi a Roma il valore di una licenza taxi e’ calato del 50%, con immensa gioia di quei poveracci(come il sottoscritto)che l’avevano pagata non piu’ di sei mesi prima IL DOPPIO !..
    Quindi prima di parlare di problema a livello locale, di Roma all’ultimo posto eccetera, mettiamo un attimino i puntini sulle i, e riflettiamo su chi nel 2006 REALMENTE CI HA RIMESSO E NE E’ USCITO CON LE OSSE SPACCATE ED HA PAGATO PER TUTTA LA CATEGORIA TAXI NAZIONALE…e chi invece ne e’ uscito indenne o quasi…
    Senza polemica e con il massimo rispetto, ma quando leggo certe cose mi sento punto nel vivo!

  7. Non per niente peró la classifica ci mette ultimi per una corsa, stiamo parlando di 5 corse su 8000 taxi, altro strumento per svalutare noi taxisti romani, io come la
    Maggior parte abbiamo il bancomat obbligatorio per 3 centrali le più grandi, quindi circa 4500, le macchine sono quasi tutte pulite e immatricolate negli ultimi 4 anni, siamo l unico servizio che ha le tariffe congelate dal 2007.

  8. TaxiDriverRoma e Rimini 16 avete ragione quel test non e’ plausibile per il numero infinitesimale di corse,(meno di 10 su un potenziale di 50.000 a Milano) ma non e’ questo il momento di fare polemiche, e vale per tutti, Roma,Milano, Firenze ecc., mettiamole da parte subito perché abbiamo solo bisogno di stare uniti, a sensazione mia la battaglia sara’ lunga e dura quindi stiamo compatti come mai prima e’ avvenuto, e’ dal mio punto di vista IMPORTANTISSIMO riflettiamoci su tutti.

  9. Lo ripeterò all’infinito: le leggi le fa il Parlamento, non superMario, ne jerryCala’ ne tantomeno l’antitrust, che mai ha colpito qualche vera lobby di potere, ne la nascitura autorità per i trasporti.
    Tutti diranno la loro, certo, ma alla fine la palla deve sempre passare attraverso le Camere, e mi sembra che in questo momento i numeri siano ancora a nostro favore.
    Giornalisti, politici e ciarlatani vari possono dire ciò che vogliono in tv o suoi giornali, ma tutti mentono sapendo di mentire, per un facile populismo demagogico.
    Ci sarà sicuramente, e presto, un momento di confronto con chi veramente ne capisce di trasporto pubblico, ed allora faremo valere le nostre ragioni.
    Se non basterà farlo nei palazzi, lo faremo anche nelle piazze, ma al momento opportuno.
    Fomentare azioni di ribellione e lotta in questo momento sarebbe come fare il gioco di chi ci vuole distruggere, questo mi appare ormai chiaro, e loro non aspettano altro!
    Calma e gesso!

  10. Quello che vogliono e’ aumentare le auto in piazza e contemporaneamente abbassare le tariffe. Non e’ che se liberalizzano il settore allora liberalizzazno anche le tariffe, e’ esattamente il contrario. Il loro punto di vista e’ aprire alle flotte con conduttori pagati da schifo e quindi abbassare le tariffe, momentaneamente. Poi, tra un po’ di tempo, quando avranno raggiunto il monopolio del mercato, le ritorneranno ad aumentare perche’ se no devono licenziare quei poveri cristi assunti con contratti usa e getta. Tutto come al solito, e’ un film gia’ visto.

  11. Caro taxi driver roma l’ultima delle cose che dobbiamo fare è dividerci per città. Stavo solo citaNDO I DATI altrui PER dire che se c’è qualcosa da migliorare è a livello locale, roma, milano o firenze tutti pronti a esaminare la qualità, ma la LIBERALIZZAZIONE della categoria non c’entra per nulla.

  12. io lavoro a Roma e vi posso assicurare che il cliente abituale rispetta il nostro lavoro , sa in quali condizioni operiamo,e che per la maggior parte siamo degli onesti padri di famiglia che fanno un lavoro rischioso usurante e precario. Invece la quasi totalita’ dei detrattori non ha mai preso un taxi ne a Roma ne altrove finge di aver girato il mondo e snocciola dati falsi letti sui giornali

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