1. DOBBIAMO essere presenti al parlamentino come auditori o come uscieri o come quelli che si incazzano, se no non c’è partita.
2. mi piacerebbe capire e sono certo che avete ottimi motivi, perchè paralizzare il blog, che vive di commenti, proprio quando si sta per scendere in campo in sette contro 5007.
3. Il neoliberismo sta distruggendo lo stesso mondo capitalista, ma è un discorso lungo e noioso. Ti basti sapere che la trasformazione del capitalismo fordista in capitalismo finanziario era già chiaramente teorizzata negli anni venti. E che anche un cieco vede il riequilibrio di poteri mondiali in atto. Solo degli imbecilli possono credere che alla lunga il solo mondo virtuale possa controllare quello materiale. Prima delocalizzi le produzioni, poi il software e poi scopri che non ti è rimasto più niente. E che i tuoi derivati te li puoi ficcare… Anche l’impero romano sembrava eterno e adesso sono rimasti ********** e il Colosseo.
4.Il tassista o si evolve o si estingue. Questo per me il senso grandioso di taxistory. E si evolve scrivendo, leggendo e dunque pensando, anche se non se ne accorge. Avete messo in piedi la polis e manco lo sapete
5. Ho visto distruggere migliaia di posti di lavoro, il mio quasi per ultimo, giusto in tempo, perchè vedevo cose che gli altri superstiti non volevano sentire, e credemi, alla fine rimangono solo macerie. Adesso sono tutti in mobilità senza una lira. Per mia disgrazia ho deciso di fare il tassista per gioco, per sfida, per tornare giovane ed ecco che hai la sfortuna di leggere le mie mail. Ma, ti prego di credermi, il tassista medio e il suo panciuto rappresentante a uno che viene per così dire dal mondo di quelli che se lo vogliono fottere, appaiono fermi da 40 anni nel loro microcosmo, come dici bene tu, dei mammut. Io adoro i mammut e dopo aver provato ben bene la modernità ho cercato rifugio nel pleistocene con una scelta suicida dal punto di vista dei soldi, del prestigio e dello status, ma consapevole, meditata. E per quanto ai miei vecchi conoscenti sembrassi completamente pazzo, fino ad agosto ero una persona felice come non mi sentivo da molti anni. Ma, ahimè, a volte le cose precipitano all’improvviso. E o capisci cosa sta succedendo o anche l’esperienza può diventare una trappola anzichè una risorsa. NON E’ Albertini, non è Bersani, e non ci sono caverne, perchè ti hanno portato in una bella spianata e ti vogliono polverizzare, per dare un bell’esempio. Questi vogliono stravincere, non vincere, perchè credono DAVVERO di sapere tutto e di essere investiti della missione di cambiare e modernizzare il paese, e tu sei il simbolo della conservazione: il peggio che ti possa capitare.
6. Io non mi sdraio mai, neanche sotto i cingoli. I tedeschi avevano i migliori carri del mondo senza i quali non sarebbero mai durati sei anni. Ma alla fine hanno perso e ci hanno messo 44 anni per riformare il Reich. E adesso sono affari nostri.
Se fossi meno imbranato posterei il volantino di Unica Bologna in comunicati. ciao hermano, k
Grande
Colleghi non Compriamo più giornali!!!
…possiamo essere la testa di ponte del dissenso generale che sta montando ,compito impegnativo per noi,ma altre categorie di lavoratori e cittadini penalizzati dalla manovra alla fine saranno con noi (anche il fronte politico si va frammentando)…credo che bisogna puntare sulla DELEGITTIMAZIONE DI QUESTO ESECUTIVO …..****************************!si torni alle urne!!!!
Prime crepe…?
http://www.corriere.it/economia/12_gennaio_09/avvocati-tassisti-petrolieri_bca40214-3a89-11e1-8a43-34573d1838c1.shtml
I commenti sono stati riattivati. Causa elevate richieste di risorse tecniche e umane, chiediamo la MASSIMA MODERAZIONE!!!
Sono un’amico di un paio di tassisti bolognesi e un paio fiorentini..ho visto loro fare sacrifici per comprarei la licenza ,facendo orari assurdi, e in giornate festive.Rinunciando ripetutamente alla famiglia per portare a casa 1 pezzo di pane..ed ora sono stretti in quella morsa ke si kiama liberalizzazioni. Appoggio pienamente la loro rabbia e dico a tutti i i tassisti italiani UNITEVI X OTTENERE UN RISULTATO ke vale la pena affrontare ,la LICENZA E’ LA VS.VITA !
E’ evidente quanto sta accadendo.
Dieci anni fa un professore ci svendette la lira per l’ euro e fu la prima batosta; poi la globalizzazione che ci ha dato la mazzata finale. Qunto sta’ succedendo , relativamente la crisi del lavoro, ma la crisi in generale, e’ figlia della globalizzazione che sta’ arriccchendo a dismisura i pochi e fa’ soffrire i tanti.
Centinaia di migliaia di posti di lavoro sono stati delocalizzati
nei paesi dell’ est, romania , polonia, in india , nel sudest asiatico e in cina da imprenditori (PRENDITORI) che avidi ed ingordi hanno portato le loro aziende in quei paesi, e non gia’ perche qui’ non guadagnavano, ma perche li’guadagnano 10 volte tanto.
Da un prodotto fatto in italia mediamente un prenditore guadagna il 20%, sul fatturato, fatto in quei paesi l’80/90~ .
E’ ovvio che dica che in italia ci perde.
E’ un dettaglio irrilevante per lui affamare le famiglie italiane , e sfruttare a dismisura quella povera gente. E’ un andazzo comomune, dalle grandi firme al piu’ modesto degli imprenditori.
Un noto personaggio, come faceva a comprarsi la fiorentina, parte del corriere della sera e mettere in piedi un treno superveloce per fare concorrenza alle ferrovie.
Non si fa ‘ guadagnando milioni di euro, ma migliardi, affossando anche l’ indotto.
Siccome per effetto di questo, e non della crisi, le industrie non assorbono piu’ manodopera , ecco che i soliti professori percorrono la via delle liberalizzazioni dalle quali si puo’ raschiare qualche posto di lavoro.
Monti dice che la ricchezza fatta con onesta’ e’ un valore, ma questa e’ fatta con il sangue della gente ed e’ un crimine. Ci vogliona far fare da ammortizzatore sociale, senza toccare la causa dei problemi dell’ italia.
I politici, i tecnocrati, i giornalisti fanno da sponda al capitale, e non denunciano le responsabilita’ le colpe di una classe prenditoriale che cosi’ ingorda e esosa ci portera’ al collasso.
mastrolindo
Khoolaas ha ragione. Ma non sempre le forme arcaiche di produzione sono destinate a scomparire. Specialmente se riescono a incarnare istanze comuni anche ad altri gruppi sociali. Il comun denominatore si chiama lavoro. Chi vive del proprio lavoro si ritrova contro gli sfruttatori. I carri armati hanno bisogno di carburante. Operai, tassisti, benzinai, autotrasporto, farmacie, ecc. tutti fermi. Dove va il carro armato? A fare una scampagnata? Facciamo le scorte in dispensa e poi blocchiamo tutto. Tutti insieme. E non importa se fanno un decreto al mese per dividere la protesta.
Paolo grazie mille ma stai tranquillo, vedrai non ti deluderemo!!!!
Bisogna essere presenti a Bologna per affermare i nostri diritti. Così come dovremmo esserlo in tutte le città italiane se sarà necessario. Non per fare la guerra ma per manifestare le nostre ragioni. Non é sicuramente agendo in modo provocatorio che otterremo risultati concreti e duraturi. Ci sono molte forme di protesta civili e noi sceglieremo queste. Non é lo scontro che cerchiamo. É far prendere coscienza a tutta la categoria e a tutti quelli che nel paese ci vorranno ascoltare che l’attacco ai taxi é inutile e strumentale. Fatto per nascondere ben altri problemi che il paese ha, ma che devono passare inosservati. Siccome non vogliamo essere il capro espiatorio di nessuno, lotteremo in maniera civile per non esserlo ne ora ne mai
anch’io, come diversi tassisti, ho studiato, prima ho lavorato oltre 10 anni presso grandi aziende ed il mio passatempo prevalente è seguire il “teatrino” della politica italiana, quella occidentale, l’economia e la finanza.
Usa e GB son gli stati portabandiera del neoliberismo, del capitalismo finanziario. germania e Francia hanno invece welfare (e sindacati) strutturati, organizzati ed ancora ben efficienti; fralaltro finora non hanno mai detto agli stati+traballanti dell’ UE di “liberalizzare”,quasi nulla lo è da loro. Vogliono sì che riducano il debito pubblico, non indicano come (infatti da loro sprechi pubblici e medie d’evasione fiscale come in certe parti d’italia sono inimmaginabili).
qui invece, secondo me, mentre in quei luoghi di lavoro (?) dove da 20/30anni in troppi prendon lo stipendio x scaldar la sedia senza che nessuno continui a far nulla in proposito, questo governo ancora una volta lo sta dimostrando (e si spacciano x modernizzatori!!), quei lavoratori italiani che, x troppa cultura, x ideologia,ecc. son andati dietro a tanti discorsi sull’ economia che va avanti, nei paesi+evoluti è così è cosa, guarda che l’erba del vicino è sempre verde, eccetera, si ritrovano oggi con stipendi anche della metà degli omologhi tedeschi e francesi, tasse esorbitanti ma in francia se partorisci ti viene l’assistente pubblica a casa x mesi ad aiutarti ed in germania molti servizi son gratuiti (e ce ne sarebbero da dire altre 100), lavoro extra sottopagato o non pagato x niente, ecc. ecc., invece noi siamo una delle pochissime categorie che meno discute e più combatte, proprio perchè vive la strada, quindi+concreta, realista e, paradossalmente, ancora mediamente meno acculturata e perciò poco avvezza a farsi ingabolare da tanti bei discorsi elaborati, e così è stata SOLO E SEMPRE la lotta dura e senza tregua ad averci fin qui salvato dai soprusi e dallo sfruttamento selvaggio di chi lavora da parte del grande capitalismo dei soliti noti.
ecco un video dove spiega il pensiero di Kloosal dura dieci minuti ma vi illumina http://www.youtube.com/watch?v=3fH-_PHwBKw&feature=youtu.be
Le liberalizzazioni sono il trasferimento di richezza da A a B.
Nel caso delle farmacie il trasferimento di richezza avviene in favore della grande distribuzione, nel caso dei taxisti in favore di quella lobby industriale che ha tutto l’interesse a privatizzare l’intero trasporto pubblico di linea, non di linea e ferroviario(Credo che non serva fare nomi).Detto questo si vuole la liberalizzazione dei taxi? Ok. Chi sono gli azionisti del settore? i titolari di licenza.Cosa dice il libero mercato?
Massimizzare i profitti degli azionisti. Quindi 5 licenze a titolare(possono bastare 35.000 taxi a Roma, Firenze e Milano?), nessun controllo qualità autovetture(saranno i consumatori a decidere), nessun particolare esame per guidare un taxi(Patente e permesso di soggiorno), licenze quotate in borsa, tariffe decise annualmente dalle compagnie taxi sotto vigilanza dell’antitrust e ovviamente TURNI LIBERI. Sfruttare i poveri è il privilegio dei soli ricchi o lo possono fare anche i taxisti? I titolari affitteranno giornalmente il taxi per un costo che verrà deciso in base al mercato, i nuovi autisti vivranno della differenza degli incassi e delle manche che saranno rese obbligatorie.
Detto questo il dramma dell’Europa dell’euro e dell’OCCIDENTE non si risolve con riforme microeconomiche, ma questa è un’altra stro.a
LEGGETE CHI SONO I GIORNALISTI SECONDO IL FILOSOFO PREVE vi copio l’articolo. Conosci il tuo nemico per sconfiggerlo
Il filosofo torinese Costanzo Preve definisce i giornalisti,gli esperti dei media ovvero il circo mediatico come “clero secolare”,mentre chiama “clero regolare” i professori universitari.Questo nuovo clero ha “soppiantato” il clero “religioso” che “mediava” nei tempi del medioevo feudale europeo,tra la classe dirigente dei nobili e dei signori feudali e l’immensa massa dei servi della gleba, degli artigiani, e di quello che in seguito fu chiamato Terzo stato.Con l’avvento dell’illuminismo l’importanza del clero religioso scemo’,perché la legittimazione dell’insieme sociale passò dalla religione a un impasto di economia, cultura e politica intessuto su due fondamentali basi, il mito del progresso e il mito dell’autoregolazione del mercato da parte della mano invisibile,relegando il clero religioso ad assistente psicologico di anime in pena e a gestore simbolico dei riti di passaggio (sostanzialmente la nascita, la morte, la malattia ed il disagio sociale). Questo avviene all’interno di quello che Baumann ha chiamato “decadenza degli intellettuali” da legislatori ad interpreti, o meglio ad esperti tecnici di settori limitati, in quanto la totalità è completamente nelle mani della riproduzione anonima capitalistica, che diventa una sorta di fatalità sovrapposta al mondo.Il primo grande studioso del movimento socialista che mise in dubbio la funzione positiva degli intellettuali come organizzatori del punto di vista delle classi subalterne fu Sorel, e lo fece in maniera scandalosa. Il suo essere considerato “confusionario” perché parlava contemporaneamente a sinistra e a destra non era altro che una conseguenza del fatto che lui già allora usciva dai limiti del politicamente corretto del suo tempo. Riassumendo, il punto importante è che gli intellettuali sono un gruppo sociale, ed è un errore considerarli come un aggregato di atomi sociali portatori di libero arbitrio e di competenze, perché se fosse così saremmo tutti intellettuali, in quanto l’intelletto umano è per fortuna distribuito in tutti gli individui. Evidentemente, gli intellettuali sono un gruppo cui è affidato un mandato di mediazione fra le idee dominanti di riproduzione sociale e il modo in cui queste idee vengono trasmesse ai gruppi dominati, per cui condivido la teoria di Sorel, secondo la quale gli intellettuali sono strutturalmente al servizio del potere,attratti “magneticamente” dalle classi dominanti.Gli intellettuali e i giornalisti,il nuovo clero,non sono altro che UN GRUPPO DOMINATO DELLA CLASSE DOMINANTE secondo la felice formulazione del sociologo francese Bourdieu.Gli intellettuali fanno parte della classe dominante, perché posseggono un capitale intellettuale che possono spendere e valorizzare, ma per poterlo valorizzare devono VENDERLO SUL MERCATO, e non possono che venderlo alle classi dominanti stesse, le quali funzionano da filtro per lo spazio pubblico, selezionando chi può accedervi e chi non può accedervi. In questo senso gli intellettuali sono un gruppo dominato della classi dominante, quella dei capitalisti industriali e finanziari.Dopo il Sessantotto le classi dominate in Occidente sono rimaste senza intellettuali, perché le richieste di liberalizzazione dei costumi che gli intellettuali avevano rivolto alla borghesia per circa 100 anni sono state soddisfatte ampiamente all’interno del capitalismo. Ora, se questo è vero, e in parte è vero, Baumann ha colto il punto fondamentale, per il fatto che oggi il capitalismo ha bisogno di una sorta di “fondamentalismo illuministico”, che non ha più la funzione emancipatrice del vecchio illuminismo, ma semplicemente una funzione di rigorosa laicizzazione e secolarizzazione del sapere sociale. Esso trova nelle caste universitarie il suo clero regolare e nelle caste giornalistiche il suo clero secolare. Il fatto che il governo Monti si sia rivolto direttamente a degli intellettuali specialisti nel campo dell’economia, del diritto e delle scienze sociali è assolutamente ovvio e chiaro. Oramai l’intellettuale filosofo non ha più il ruolo che hanno avuto a suo tempo Croce, Gentile e Gramsci. La filosofia è ridotta a dei riti di appartenenza limitati all’interno del sapere universitario, in cui deve dire che il mondo non ha senso, che l’Essere non esiste, riducendosi fondamentalmente o a gnoseologia (cioè epistemologia del sapere scientifico), oppure a delle forme di disincanto (pensiamo al francese Lyotard e al tedesco Sloterdijk). Quindi io penso che il clero universitario oggi sia un clero di servizio. Perché un clero di servizio? Perché ha introiettato completamente la riproduzione capitalistica come necessità storica intrascendibile, e ciò si può chiamare in vari modi, “gabbia d’acciaio” in senso weberiano o “dispositivo della tecnica” (Gestell) in senso heideggeriano. In ogni caso, gli intellettuali sono al servizio di una divinità infinitamente più dispotica e sanguinaria di quello che poteva essere il Dio medioevale, una divinità che certamente non chiede più roghi e sacrifici umani( ? ), ma che ha aumentato ancora di più (sebbene in forma laicizzata ed apparentemente umanistica) l’idea dell’intrascendibilità del mondo. Oggi gli intellettuali sono portatori di questa intrascendibilità e immodificabilità del mondo, e lo fanno proprio perché hanno metabolizzato la critica alle “grandi narrazioni” di origine weberiana, liotardiana e post-sessantottina.
Le liberalizzazioni tutte le liberalizzazioni vanno contro il bene comune, quello che i liberisti chiamano lacci e laccioli sono in realtà regole che ci siamo dati proprio per impedire di concentrare nelle mani di pochi i beni che sono di tutti. Pochi oligopolisti vogliono rubare cose che la società di cui tutti facciamo parte ha impiegato centinaia di anni per costruire con il sacrificio di tutti noi e dei nostri padri, e dei padri dei nostri padri,ai grossi capitalisti queste regole danno fastidio “che diamine ho i soldi ho il potere perchè mai dovrei essere costretto in questa gabbia di leggi e leggine, al diavolo liberalizzaiamo, togliamo la protezione delle regole al piccolo così potrò schiacciarlo senza fatica e potrò impossessarmi di ciò che voglio e aumentare ancora di piu il mio potere e se mi va bene verrò addirittura salutato come un benefattore, almeno fino a quando il trucco non verrà svelato ma a quel tempo sara troppo tardi” E’ cosi diifficile da capire che e questo il pensiero che sta dietro ogni liberalizzazione, non è possibile accettare passivamente questo stato delle cose, è contro natura, come fanno le persone a non capire?
conosco anch’io diversi tassisti milanesi siamo amici da diversi anni è gente che ha perso il lavoro e che alla loro età non è riuscita a trovare altro tranne questo ma facendo sacrifici enormi!hanno delle rate di mutuo altissime per non parlare di tutto quello che devono pagare in tasse lavorano 10 ore tutti i giorni so quello che guadagnano ma vi assicuro che tra mutuo e tasse (CHE PAGANO COME TUTTI QUANTI NOI E ANCHE DI PIU’)quello che rimane basta per vivere una vita modestissima.LOTTATE E NON VI FATE TOGLIERE ANCHE QUEL POCO PER CUI AVETE FATTO E FATE TUTT’ORA SACRIFICI.
Carissimi colleghi chi ha comprato una licenza taxi
non ha la garanzia di rivalutazione
di chi ha comprato una casa, non mischiamo le carte
la licenza taxi (chiede a qualsiasi banca)non ha alcun valore
domani mattina qualsiasi sindaco potrebbe raddoppiare il numero delle licenze
dimezzando il valore delle licenze
i tassisti sanno perfettamente bene che con il numero invariato delle licenze
il valore può solo aumentare
e ha questo miriamo, a comprare una licenza
a 100 e rivenderla un domani a 200
ma comprare una licenza taxi non è giocare in borsa
la crisi ci impone di aumentare i posti di lavoro e abbassare i prezzi,
a tutte le categorie, senza nessuna eccezione
questa volta non si potranno bloccare le città
a causa del governo Berlusconi
visto che ci si lamenta,
io non liberalizzerei ma installerei un bel tassametro con scontrino fiscale
al tassista, e poi vedrei se le licenze valgono ancora così tanto
Se anche l’esimio Corriere della sera di oggi, che domani sarà lettiera per gatti o straccio per i vetri, sta prendendo atto che il fronte dei “bulgari” che hanno spellato le mani davanti a Monti si sta incrinando, e che soprattutto il PdL è (forse) dalla nostra parte, allora possiamo sperare di essere il piccolo cuneo che spaccherà il grande masso. Aspettiamo il momento buono e diamoci dentro!