Roma«Venduti!», «Le licenze non si toccano». Tra i tassisti che ieri contestavano i loro sindacalisti, c’era persino chi rimpiangeva Walter Veltroni e quindi invocava un politico che – come l’ex sindaco Pd di Roma ai tempi delle lenzuolate di Pier Luigi Bersani – freni o attenui l’ennesimo tentativo di liberalizzare il settore delle auto bianche. Segni di insofferenza che, alla vigilia dell’approvazione del piano per la crescita del governo Monti (oggi il Consiglio dei ministri varerà tre decreti) si sono moltiplicati: dai farmacisti che oggi potrebbero decidere la serrata, agli avvocati, ai benzinai fino agli autotrasportatori siciliani dei «forconi», che hanno deciso la fine del blocco, ma assicurano che la protesta andrà avanti. Il tutto mentre il governo metteva mano nuovamente al piano per le liberalizzazioni cambiando vari capitoli, dalle tariffe dei professionisti, alla rete di distribuzione al commercio e studiava nuove misure, ad esempio sulla class action e sul digitale.
Nel caso dei tassisti, in realtà, la novità di ieri è una schiarita. Nel faccia a faccia con il segretario generale di palazzo Chigi Manlio Strano, i tassisti hanno ottenuto alcune aperture. In sintesi, il governo sta valutando se concedere lo sgravio Iva sui beni strumentali, quindi sull’acquisto degli stessi taxi o sui pezzi di ricambio. Si tratterebbe di sanare un’anomalia che riguarda praticamente solo i tassisti. C’è la disponibilità a valutare il «carburante a prezzo professionale», ha spiegato il segretario di Uritaxi Loreno Bittarelli. Difficile ottenere un completo stralcio della parte che riguarda le licenze che, nella bozza, vengono assegnate alla nuova authority. La proposta di compromesso dei tassisti è che il nuovo organismo svolga solo funzioni di controllo, mentre la competenza sulle licenze resta al governo centrale o ai sindaci. Il rinvio, e l’invito di Bittarelli a tornare al lavoro per evitare la precettazione o, peggio, denunce, non è piaciuto a tutti i tassisti. In particolare a quelli napoletani che ieri erano, insieme a colleghi di tutta Italia, al Circo Massimo di Roma e hanno accolto le comunicazioni dei sindacalisti con l’esplosione di petardi e cori.
Altro fronte caldo quello dei professionisti. Gli avvocati oggi saranno in assemblea, ma le loro organizzazioni hanno già deciso due giorni di sciopero, l’8 e il 9 febbraio, con «occupazione simbolica» degli uffici giudiziari, sit-in davanti alle sedi di governo e Parlamento. Nella bozza definitiva c’è ancora l’abolizione delle tariffe minime e massime, ma tornano quelle di «riferimento» per i procedimenti giudiziari. Resta anche il preventivo obbligatorio, ma viene ammorbidita la parte che riguarda l’assicurazione.
Sul piede di guerra anche le farmacie. Federfarma ha annunciato per oggi un’assemblea per valutare le misure del governo ed, eventualmente, forme «estreme di protesta» qualora «gli interventi si rivelassero insostenibili». Possibile quindi una serrata. In discussione in questo caso è l’aumento del numero delle farmacie.
A rischio anche i benzinai, Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl hanno annunciato 10 giorni di serrata. Ci sono poi i 7 giorni (ancora da definire) annunciato lunedì scorso da Figisc e Anisa (Confcommercio) che però potrebbero rientrare. Possibile che tutta la parte che riguarda i distributori multimarca sia stralciata e che la possibilità di svincolare i distributori dai gruppi petroliferi sia limitata a quelli che già sono di proprietà dei gestori. Circa il 5% del totale.
Verso lo stralcio anche le altre norme sul commercio. In particolare quelle sul sottocosto e sui saldi liberi, così come il limite a 4 anni per le concessioni delle spiagge.
Oltre alle liberalizzazioni in senso stretto, il governo si appresta a varare altri decreti. Tre in tutto. Ci sarà un testo per semplificare le procedure per la creazione di infrastrutture (con le norme per il project financing). In arrivo anche un altro provvedimento, un decreto ministeriale, che bloccherà la gara per le frequenze pubbliche, il cosiddetto beauty contest, come annunciato dal ministro Corrado Passera.
fonte: ilgiornale.it 20/01/2012
Continuiamo a non mollare i sacrifici che abbiamo fatto sono troppo grandi e ci sono costati troppo per farli vincere adesso
Lotta fino alla fine !!!!!