.…..Le liberalizzazioni, peraltro, sono difficili da realizzare e da attuare, da noi più che altrove. Perché cozzano contro una società stratificata e frammentata in un collage di appartenenze professionali e di mestiere, albi, ordini, gruppi, associazioni di categoria. Le liberalizzazioni, cioè, pretendono di slegare i legami di una società legata insieme da mille interessi: i familismi, i localismi, i particolarismi, le eredità. Dove molte persone – oltre e prima che “cittadini” – si sentono tassisti, farmacisti, camionisti, giornalisti, avvocati, notai, benzinai, politici, artigiani, banchieri, dirigenti, commercianti, commercialisti, consulenti, cambisti… Titolari di interessi di entità molto diversa. Più o meno piccoli, più o meno grandi. A cui, però, non intendono rinunciare.
È difficile immaginare che un cambiamento tanto profondo possa avvenire senza “spargimento di sangue”. (Parlo, ovviamente, in modo figurato e metaforico.) E a chi ritenga necessario “slegare” l’Italia – per rendere la società più equa e l’economia più aperta – la protesta dei Tir e dei tassisti è lì a rammentare che la lotta sarà lunga e dura. Prepariamoci. Ce n’est qu’un début..
fonte: La Repubblica.– I.Diamanti -24/1/2012
A..o, ci hanno messo per primi, manco che la “T” venisse prima della “A”.
Cito “….A cui, però, non intendono rinunciare.”
vorrei vedere se lui rinunciasse al suo lavoro senza fiatare.
sondaggio a ballaro…54 pc sostiene che capisce le proteste delle categorie colpite …
che stia cambiando un pò il vento????
sul blog del corriere invece continua il tiro a segno contro la categoria…
jc>a proposito di vento : a quando un tornado che porti via sto minc°°a de corriere per sempre?
Io spero solo nei miracoli perche si fanno tante parole poi booooi!!!!
CavaliereNero>se ti puo’ consolare a Roma ci succede tutti i giorni e in tutti i parcheggi. M A QUALE MODO MIGLIORE PER AVERE IL MODELLO NY? ALZI LA MANO E…….. TA TAIEREBBE STA MANO
Non è che l’inizio,scrive Diamanti. Non è che la fine,scriverebbe Tiziano Terzani.Chiediamo ad un’elefante se è preoccupato per lo spread,o ad un’albero se vuole BOT oppure BTP…Entrambi hanno bisogno di tutt’altro per vivere e sanno dove e come trovarlo,questo è il segreto! L’uomo,non da oggi s’intende,ha perso ciò che più lo distinguerebbe da tutto ciò che lo circonda:la capacità di guardarsi dentro,la capacità di sentire,come insegnava Kant… Liberalizzazioni,lobby,poteri forti,politici buoni o cattivi,scioperi selvaggi o autorizzati,banche del caxxo e borse dei miei cog***oni sono solo toppe messe agli strappi creati dall’incapacità di sentire la vera essenza dell’esistenza… Terzani scrisse:la malattia di cui soffre l’umanità è inafferrabile,tutti si sentono più o meno tristi ,piu o meno scontenti depressi insoddisfatti ma non hanno un obbiettivo contro cui sfogare la propria rabbia o rivolgere le loro speranze,una volta il nemico aveva volti e simboli ma oggi dov’è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna accettare che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore puó cambiare le cose visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non hanno cambiato granché….A nome di tutti i tassisti Italiani,ma anche a nome di chi ha un lavoro precario,a chi vive di pensione minima,a chi un caxxo di lavoro manco ce l’ha,non voglio più lezioni morali da nessuno e che nessuno ci scassi più la min**ia perché siamo già colmi…
Io non sottovaluterei i “mutuismi”, gli “investimentismi”, i “debitismi”, gli “ipotecatismi” e i “liquidazionismi”…che tutti insieme portano a facili e frequenti “imbestialitismi”…
Credo anche, PURTROPPO, che tutti sti professori ed opinionisti delle pippe stiano un po’ troppo “metaforizzando il sangue”…forse non sanno che prima di tutto non e’ un concetto e che merita molto rispetto…
Oggi i clienti erano più gentili che mai, perplesso
Un po’ di rabbiosa poesia
Roberto Vecchioni
>
Blumùn (1993)
>
Tornando A Casa (Nostalgia Di Odiare)
A casa, si ritorna a casa
dopo il temporale;
la guerra c’ è a chi dice bene
c’ è a chi dice male;
signor nemico quel tuo ghigno
da animale morto
ficcatelo in quel posto;
non eri tu ad averlo duro
dentro i pantaloni?
La storia si è fermata
adesso che hanno vinto i buoni;
e paghi, caro mio se paghi,
tutte ce le paghi,
per i nostri sogni
e le tue visioni.
Le vedo già le nostre donne
ad aspettarci al porto;
staremo con i vecchi amici
dal sorriso aperto;
e giocheremo a carte fino all’alba
senza litigare,
scordando di pagare.
Daremo feste popolari con dei ricchi premi,
berremo meno vino
e molto succo di limoni,
perché saremo sempre buoni
solamente buoni, finalmente buoni
milioni di milioni!
Come saremo buoni!
Bella mia aspettami che torno;
via di qui, fuori da questo inferno;
senza te il mare sembra eterno;
da domani con te sarà
amore notte e giorno
A casa, si ritorna a casa
dopo il temporale,
e non c’è più un nemico al mondo
che può farci male:
il cane fa le feste a tutti
senza più abbaiare, si lascia
accarezzare;
ma stranamente il cieolo sembra
di una noia mortale,
il tempo è un orizzonte immobile
di vecchie suore;
e niente, niente più da perdere,
niente da vincere, non è possibile
che pareggiare…
Che voglia di un nemico vero
o perlomeno vivo,
bastardo come ai vecchi tempi,
meglio se cattivo:
di quelli che han ragione sempre,
che tu perdi sempre,
che son nati solo per fargli male:
che nostalgia di odiare…
Bella mia, aspettami che torno;
finirà pure ‘sto mare eterno;
tienmi tu, quando verrà l’inverno;
non so come resisterò
senza un nemico intorno.
Bella mia, aspettami che torno;
metti via l’amore per l’inverno;
tienmi tu, quando verrà quel giorno;
non so come ce la farò
senza un nemico intorno.
tanto quanto il potere tirannico di oggi non si mostra fisicamente con totale trasparenza, in modo anche da non avere dei centri “in cemento e mattoni” ben identificabili contro cui scagliarsi, c è una lotta, rivolta, ribellione o guerriglia altrettanto formata da diffusi nuclei autonomi fra di loro, o addirittura polverizzata, impossibile così da sconfiggere. Tutti gli esempi degli ultimi anni, i più eclatanti per primi, son lì a dimostrarcelo.
Cari amici e colleghi.
Sono settimane e settimane che su tutte le testate giornalistiche e televisive è in corso una campagna diffamatoria contro la categoria.
Questa campagna mediatica, oltre a metterci in cattiva luce, causa un serio danno al nostro “mercato”, terrorizzando la clientela, spingendola a non utilizzare il servizio per timore, a detta dei media, “…di quei TROGLODITI, LADRI, EVASORI FISCALI, FASCISTI, VIOLENTI, LOBBYSTI di tassisti”.
Domanda: non ci sarebbero gli estremi per una querela, con allegata richiesta di danni (milioni di euro), per le turbative di mercato generate da questa campagna mediatica? Non c’è qualche avvocato che possa valutare la questione?
Un saluto a tutti.
Scusate non ho seguito il dibattito sulle licenze di new york…comunque adoro quel modello lo introdurrei subito!!!Cito a memoria la “taxi and limousine”la ns authority..ha messo all’asta nel 2008 le ultime 257 “medallion” traduco bollettone..prezzo 507.000$.Vi ricordo che in U.S.A.le licenze si affittano..ultime mie rimembranze 35000$ anno.Ultima asta..1000000..si un MILIONE di dollari per due licenze..con un aumento in 70 anni del 1900%.SE SBAGLIO MODERATORE TAGLIAMI:NON CREDO PERO’DI SBAGLIARMI…ALLORA?
Diamanti ha ragione, ma al contrario. Non è che l’inizio
Marco Cedolin
E’ accaduto dinanzi a Montecitorio, dove un centinaio di pescatori presidiavano fin dal primo mattino l’ingresso principale della Camera. Pescatori esasperati, perchè il caro gasolio (diventato ancor più caro grazie alle nuove accise varate dalle banche al governo) si sta portando via buona parte di quello che resta dei loro introiti. E con quegli introiti tocca loro campare la famiglia, provvedere al desco un paio di volte al dì, pagare le tasse e le bollette e magari pure tenere in efficienza la barca con la quale lavorare.
Ma essendo il verbo “lavorare” un esercizio sillabico assolutamente sconosciuto in quel di Montecitorio, viene da sè che la presenza dei pescatori sia risultata profondamente sgradita……
Sgradita fino al punto da “consigliare” alle forze dell’ordine d’impartire una buona dose di manganellate, con il risultato di mandare cinque pescatori in ospedale, affinchè la mattanza potesse essere d’esempio anche per tutti gli altri.
Contro Mario Monti e contro la UE non si deve contestare!
Se non avete i soldi per acquistare il carburante, andate a pescare con la barca a remi, se non avete pane mettete in tavola brioches, se vi mancano i soldi per il mutuo ci penserà Equitalia a sollevarvi da ogni pensiero. E nel caso non bastasse resta sempre il suicidio come rimedio alle vostre pene.
Per adesso andate a farvi medicare, che non avete un bell’aspetto, e non fateci perdere di nuovo la pazienza, questo è uno stato di polizia al servizio dell’usura, non un distaccamento della Caritas, cosa credete?
In fila per tre e che sia l’ultima volta!
Monti minaccia e sputa veleno indignato per lesa maestà
Cedolin Marco
La prima (e ad oggi unica) vera protesta contro l’esproprio bancario, portato avanti dal governo dell’usura, sta facendo saltare i nervi di mr. Goldman Sachs e della congrega di servoprofessori che lo coadiuvano nell’impresa di rendere l’Italia un grande successo come la Grecia.
Per ironia della sorte a far barcollare Monti non sono i sindacati, già preventivamente cooptati sul libro paga del professore, non è la sinistra antagonista in profonda crisi d’identità e decisamente a corto di antagonismo quando si tratta di combattere Bruxelles e le banche e neppure la Lega di Bossi dispensatrice di aria fritta. Sono i camionisti, che ridotti con le pezze al culo hanno messo i propri mezzi di traverso, bloccando la macchina del consumo e toccando nel vivo l’unico nervo scoperto di un banchiere con tanto aplomb: il portafoglio! Quello suo e dei suoi padroni naturalmente, perchè i portafogli degli italiani somigliano ogni giorno di più a dei porta monete.
Mario Monti è rimasto un poco spiazzato, (ma solo un poco non fatevi illusioni) perchè fermamente convinto di avere comprato tutti coloro che era necessario comprare, per garantirsi l’acquiescenza del paese……..
dai partiti politici di ogni colore, oggi uniformemente dipinti di grigio, alle associazioni dei consumatori, dai sindacati ai giornalisti, giù a cascata fino ad arrivare ai leader antagonisti in grado di fomentare una qualche protesta imprevedibile. Con un tacito accordo di chiarezza adamantina. Non si protesta, e se lo si fa occorre sia una protesta puramente di facciata, utile a dare un contentino ai gonzi che menate per il naso da una vita, ma assolutamente priva di qualsiasi valenza pratica. Un paio d’ore di sciopero qua, un altro paio là, un corteo con qualche pietra contro le vetrine a sinistra (così da poter affogare ogni ambizione rivoltosa nell’anatema contro la violenza) una manifestazione dove i leghisti possano parlarsi addosso (e non è un bel vedere) più a destra, qualche mugugno della Camusso, qualche astratta esternazione di Vendola e Ferrero, riscopertisi paladini dei lavoratori, qualche rimbrotto degli ambientalisti immersi nell’illusione dell’acqua pubblica, fino a al punto da non riuscire a vedere le nuove trivelle del banchiere e il project financing che cementificherà il paese.
Tutti buonini, o muti e rassegnati fate voi, tutti zitti, perfino di fronte ad un folle che racconta loro in TV (quella TV buona e certificata politicamente corretta e un poco di sinistra) come massacrando tassisti, benzinai, edicolanti e farmacisti farà salire il mitico pil dell’11% ed i salari (quali?) del 12%.
Tutti buonini, in fila per tre (per usare l’eufemismo caro a Bennato) alle pompe di benzina e agli sportelli di Equitalia, pronti per riempire i centri commerciali anche la notte, felici dell’eliminazione del denaro contante, che tanto in tasca pesa, e della nuova IMU che si paga volentieri, non fosse altro che per fare un dispetto a Berlusconi.
E poi arrivano loro, i camionisti (coadiuvati pure dai forconi, dai tassisti e da chissà quali armate di satana risalite dagli inferi per l’occasione) sporchi, brutti e volgari a rompere le uova nel paniere.
Paralizzano l’Italia, bucano le gomme a chi non sciopera, sono a rischio d’infiltrazioni mafiose (tuonano Confindustria e la Cancellieri) e d’infiltrazioni fasciste (tuona il partito di Soros), ma soprattutto mettono a repentaglio la macchina del consumo e gli italiani tutti che altro non devono essere se non tubi digerenti dello stesso.
Bloccano strade ed autostrade, impedendo la più preziosa libertà del cittadino, costituita dal pendolarismo e dallo shopping selvaggio. Osano mostrare il muso duro contro il professore che sta lavorando per il bene del paese.
Ma soprattutto sfuggono al controllo dei partiti e dei sindacati, non obbediscono, non cadono nel trappolone destra vs sinistra e sembrano veramente incazzati.
A questo punto bisogna spazzarli via, prima che facciano altri danni, non tanto quelli alla spesa degli italiani, contabilizzati da Confcommercio (che se non fosse una congrega di burattini senza spina dorsale avrebbe già reso pubblici i danni ben più corposi provocati dal professore) ma piuttosto quelli alla stabilità del governo della BCE, organizzata e studiata a tavolino e costata in prebende almeno quanto una manovra finanziaria.
Pensate il disatro prossimo futuro se mai gli italiani sull’onda di questi disperati iniziassero a capire che protestare si può. Anche se non ti chiama in piazza il partito o il sindacato. E si può perfino protestare seriamente, non 2 ore di sciopero nella pausa caffè o sfilatine folkloristiche concordate con la digos, ma proteste vere, ad oltranza (quella parolina magica che brucia come acido) portate per ottenere un risultato e non solamente per fare colore.
Inaccettabile, blasfema, una prospettiva da stroncare sul nascere senza se e senza ma. Chiamate la celere, l’esercito o se preferite il servizio d’ordine della Cgil ma fateli smettere! E smettere subito sia chiaro! Tutti sopra i propri mezzi e dritti a casa in fila per tre, altrimenti oltre alla patente gli confischiamo anche quelli, che tanto di clandestini da far lavorare a nero e mettere alla guida di un camion ce ne sono a profusione nel paese.
dai vostri commenti mi viene da pensare: è la fine .Ma allora mi chiedo e vi chiedo : che c***o lottiamo a fare?
enricotaxi ma vai, ma vieni…..! Ma chi sei! Ma meglio di Travaglio al top!
Se ci fosse davvero “concorrenza” tu dovresti essere minimo Rettore della Sapienza!
Bene abbiamo capito l’antifona, e adesso abbiamo finito di giocare perche’ abbiamo la prova che il mazziere bara!
Dunque alcune considerazioni:
1- i ns. sindacati tacciono (tali e quali i confederati) PERCHE’?
2- possiamo illuderci che il parlamento (per quante promesse ci possano fare i singoli parlamentari) una volta arrivati al voto e sotto schiaffo per richio default abbiano il coraggio di emendare (meglio cancellare) questa maledetta e assurda Authoroty (da cui discendera’ tutto il peggio possibile)?
3- ci sono numerose categorie ESSENZIALI per la vita del “povero” cittadino che sono in subbuglio a causa dei provvedimenti del decreto SALVITALIA e che sono ormai COMPLETAMENTE SFUGGITE al controllo dei “normali” riferimenti di categoria!
4- complessivamente ci sono MILIONI di LAVORATORI ormai con le spalle al muro che non hanno PIU’ NULLA DA PERDERE (dagli operai licenziati o in CI, agli agricoltori, ai camionisti, ai pescatori) noi compresi!
5- c’e’ un governo ILLEGALE, ILLEGITTIMO e IMMORALE sempre piu’ odiato ogni GIORNO che passa
Quale condizione migliore per allacciare alleanze con tutti inclusi giovani e studenti e fare una MASSA CRITICA davanti alla quale NESSUN GOVERNO DEMOCRATICO (o pseudo tale) possa reggere! Se dobbiamo vivere in dittatura che sia pure, ma almeno PRIMA tirino fuori i carri armati e ci mostrino il loro vero volto! Poi dovranno ammazzarci tutti, solo allora potranno dire di avere vinto LORO!
Forza e coraggio! (60 gg. non sono tantissimi)!