Le idee di R.E.TE. imprese Italia sui taxi e ncc

documento presentato alla 10^ Commissione del Senato il giorno 2 febbraio 2012, seduta num.48 da R.E.TE. imprese Italia


rete_imprese_italiaLiberalizzazione delle attività economiche e riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese – pag. 7
…omissis… Con riferimento al noleggio auto con conducente, appare opportuno includere detto servizio nell’ambito di applicazione dell’art. 1, al fine di migliorare la funzionalità della norma e contestualmente superare l’incompatibilità con il diritto dell’Unione europea dell’esclusione dell’autonoleggio dalle attività liberalizzate nei termini e nei modi stabiliti dalla medesima disposizione.

Liberalizzazioni in materia di trasporti – pag. 18
Appaiono, in generale, condivisibili i provvedimenti adottati nei Trasporti, che puntano ad aprirne alla concorrenza i comparti ancora non liberalizzati-a partire dalle ferrovie e dal TPL– e a favorire una regolamentazione organica di tutto il settore sebbene, in alcuni casi, sarebbe stato preferibile intervenire con maggiore incisività sciogliendo, da subito, alcuni nodi, che frenano la competitività del settore . In particolare, se risultano sicuramente positivi l’inserimento del trasporto ferroviario regionale all’interno della disciplina dei servizi pubblico locali- con annesse procedure di gara per l’affidamento dei servizi-, l’estensione al settore delle infrastrutture stradali autostradali e a quello dei taxi delle competenze della futura Autorità di settore- con contestuale accelerazione dell’iter di definizione della stessa-, il superamento dell’obbligo di rispettare il CCNL di riferimento del settore per le imprese ferroviarie operanti sulla rete nazionale, occorre, invece, sottolineare come sarebbe stato opportuno sancire, senza rinvii, la separazione proprietaria tra gestore della infrastruttura ferroviaria ed imprese di trasporto, che tanto altera la dinamica concorrenziale, così, come abrogare, alcune disposizioni legislative che frenano la concorrenza nel settore (come, nelle ferrovie l’art. 59 della legge 99/2009, che consente di limitare l’ingresso di un nuovo operatore qualora il suo servizio possa avere degli effetti negativi sull’equilibrio economico di un contratto di servizio in essere-disposizione alla base dell’assurda vicenda del fallimento di Arenaways, primo concorrente privato nel trasporto viaggiatori-, o, nel trasporto pubblico non di linea, l’art. 29 comma 1-quater del D.L. 207/2008, che ha introdotto norme estremamente restrittive di tale attività, con profili critici sul fronte costituzionale e della normativa europea). Per quanto inoltre concerne le misure compensative previste alla lettera a) del comma 8, nel caso di rilascio di nuove licenze, si ritiene di dover ricondurre la norma a criteri di maggiore equità e non discriminazione dei soggetti, prendendo in considerazione solo l’asta ed eliminando le altre forme di compensazione. Il rilascio di “licenza part-time” dovrebbe essere circoscritto al solo ambito dei soggetti aggregati di cui art. 7 comma 1 lettere b) e c), della l. 21/92, quale “soggetto gestore” in grado effettivamente di metterle in esercizio nel momento stesso in cui si deve rispondere ad una accresciuta e temporanea domanda, raggiungendo quindi l’obbiettivo del potenziamento del servizio coniugato ad una reale flessibilità. In materia di autotrasporto, la trimestralizzazione e la resa strutturale.

23 commenti

  1. Cioè le licenze part time andrebbero alle cooperative/consorzi di taxisti, che le farebbero circolare solo in momenti di necessità (invece che sospendere riposi, allungare turni, ecc).
    Io la trovo una buona idea…
    ma perché sono sicuro di fare parte di una cooperativa gestita democraticamente in cui il cda è composto da taxisti, eletti dai soci taxisti.
    Non so se tutti abbiamo questa fortuna.

  2. Non sono d’accordo,i momenti di necessita’ li inventerebbero loro per lucrare,non scherziamo e poi dimmi durante l’anno quanti sono i momenti di necessita’?

  3. attenzione: il testo non è come quello della bersani. là i titoli erano autorizzazioni, qua sono licenze. e se un soggetto può intestarsi più licenze, salta il divieto di cumulo!

  4. NESSUNA FOLLIA PER FAVORE! Non vogliamo licenze part time ne orizzontali nè verticali ne ai titolari nè alle cooperative anzi non vogliamo proprio licenze perchè siamo in ESU…O STRUTTURALE.
    Vogliamo lo stato di crisi per il settore, gasolio, assicurazioni, manutenzioni a prezzi agevolati, sconti fiscali, malattia, maternità, riconoscimento del lavoro usurante. E se non passano gli emendamenti…

  5. edbologna stai scherzando, vero? Non posso credere che un eventuale (sottolineo eventuale) bisogno di licenze in alcuni (sottolineo alcuni) periodi dell’anno nella città di Bologna debba ripercuotersi in tutta Italia.
    Mi sembra, poi, che il modello da esportare sia quello di Milano e non quello delle cooperative bolognesi, fermo restando che la vostra esperienza in merito merita tutta la considerazione dovuta.
    Per quanto riguarda Milano e, di conseguenza, tutto il sedime aeroportuale di Linate, Bergamo, Malpensa, confermo l’impressione di khoolas e cioè che siamo in esU…o. Un esU…o tale che senza tema di smentite quantificherei in almeno 1.000 taxi. Nel caso ne aveste bisogno potremmo cederveli.

  6. C’è differenza tra “permettere” una cosa e “fare” una cosa, soprattutto se nel mezzo occorre chiedere il parere vincolante di un sindaco.
    Ribaltando il discorso, e volendo vedere la cosa da un punto di vista esterno, l’eventuale esU…o di taxi in un territorio deve impedire la flessibilità dell’offerta in un altro?

  7. EdBologna » Mors tua vita mea? Non credo proprio. Comunque nel caso di bisogno potreste rivolgervi al sindaco, non credo che vi direbbe di no.

  8. Scusate la divagazione ma mi sapete dire quando e se e’ stato rifissato l’incontro, sospeso per il cattivo tempo, con i nostri rappresentanti per discutere le modifiche al decreto? Il 9 e’ MOLTO vicino… Tic, Tac, …

  9. Se le licenze part time in mano alle cooperative/consorzi/rtx, cioè in mano ai taxisti, fossero state date *prima*, forse ora si avrebbero magari 4000 licenze fulltime e 1300 part-time, e i taxisti fulltime potrebbero decidere SE, come e quando far lavorare i part-time.
    Pensiamoci, anche.

  10. EdBologna » Non riesco a capire, sei sicuro di quello che scrivi? E poi come fai a sognarti un mondo di schiavetti part-time che si svegliano dal letargo col comando a bacchetta? E i diritti dei lavoratori/uomini dove li mettiamo? Capisco che dopo la legge Biagi il mondo del lavoro italiano si sia stravolto, ma almeno remiamo dalla parte dei diritti civili e non da quella della schiavitù!

  11. Durante le pause al posteggio sto leggendo il libro Asia di Tiziano Terzani, nel 1990 l’autore si trova in Giappone e afferma che i tassisti del luogo fanno uso di uno stupefacente eccitante, simile alle anfetamine, per reggere il turno di 16 ore.

  12. Lumachino sono tornato da pochi giorni dall’ennesima permanenza a Tokyo o potrei dire che li si vede quello che molti vorrebbero fosse il nostro futuro: migliaia di taxi perennemente in file lunghissime in attesa di clienti, le file sono chilometriche e sono praticamente collegate tra loro. I taxi appartengono a svariate societa’ , ognuna usa taxi di colore diverso e con pappagallo diverso, viene considerato un lavoro molto molto modesto e fuori dai garage delle societa’ c’e sempre il ” cercasi autisti” mi hanno spiegato che dopo 20 anni si diventa titolari di licenza, qualcosa del genere.la corsa parte da 710 yen 7 euro

  13. Per edbologna. Ma fai il tassista nella mia stessa città? Ti fai mezzora di attesa in ogni posteggio come faccio io? Di che cosa stai parlando? Forse di quei brevissimi momenti (fiere importanti, non più di 3 o 4 all’anno, o nevicate imponenti, 2 o 3 in un decennio) in cui tutti cerchiamo disperatamente di rimpinguare i magri incassi?
    O fai il il verso a qualche dirigente di quella cooperativa (di cui non faccio il nome) che ai tempi non era tanto contraria alle lenzuolate di Bersani e che ora invita tutti alla calma? Una calma da campera mortuaria…

  14. @Scaccomatto
    Tieni conto che non tutti i miei commenti vengono pubblicati, forse leggendoli tutti avresti capito meglio.
    Voglio solo dire che non si può fare una Legge pensando solo a oggi, alla crisi, ai troppi taxi, ecc
    La domanda sale e scende, quando sale noi siamo contenti e tra i sindaci e i cittadini c’è sempre qualcuno pronto a chiedere, e a emettere, nuove licenze, che poi ci restano sul groppone, in termini di troppi taxi, quando la domanda scende. E questo si ripete, crisi dopo crisi e i taxi sono sempre di più.
    Perché non pensare a un tipo di licenza part time (=temporanea) che permetta di soddisfare meglio la domanda in periodi grassi e che possa essere “sospesa” durante i periodi magri?
    Questo non significa che ce ne sia bisogno ORA, a Bo o ovunque, ma una Legge dovrebbe essere fatta (proposta/emendata) anche pensando al futuro.
    Ps. L’emendamento è già stato scritto, quindi tutto ciò è solo speculazione teorica
    Pps. Sempre che questa volta il commento venga pubblicato

  15. EdBologna il problema è che le licenze part time poi non si disinnescano facilmente come si sono create.
    Chi sarebbe disposto a stare in spogliatoio di scorta a stipendio 0 in attesa che ci sia bisogno di lui per una aumentata domanda?
    Piu’ che licenze part time hanno senso le seconde guide a mio avviso.
    Ottieni lo stesso risultato ma rischiando di meno.
    La flessibilità deve essere bidirezionale altrimenti le licenze aumentano e basta.

  16. @ jack6969: scusa innanzi tutto del ritardo, ma in questi giorni non è facile stare dietro a tutto, quando lo hai postato ero a roma e poi gli impegni si sono accavallati.
    la prossima volta se vuoi manda un messaggio alla bacheca di unica taxi milano di facebook, lì rispondiamo più facilmente.
    per quanto riguarda la tua segnalazione, è vero, è scritto così, ma è sostanzialmente un errore rimasto dopo che hanno cambiato il decreto.
    nella prima stesura era in effetti così, ma nella seconda il cumulo è stato tolto.
    è per questo che l’eventuale cessione di licenze part time, come sostenuta da alcuni sindacati, sarebbe mortale. se si permette a consorzi e cooperative (e sappiamo di chi sono) di avere più licenze (e non titoli autorizzativi come nella bersani) il cumulo è introdotto ufficialmente. poi basta un ricorso per permettere anche ad altri soggetti (s.p.a. o s.r.l.) di poter avere più licenze.
    comunque, per tornare al quesito, è solo un refuso, la parte importante, quella che entra in vigore, è il testo della legge e non la relazione.
    il cumulo però rientrerebbe dalla finestra se passassero le part time

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