«Togliere ai Comuni la gestione dei servizi taxi avrebbe voluto dire cambiare la Costituzione. Nessuna Authority può decidere quanti taxi ci debbano essere nei singoli Comuni, deve e può avere servizi efficienti e a costi accessibili nelle singole città, a Roma come a Palermo, a Milano come a Bologna».
Lo ha affermato il Senatore Filippo Bubbico, relatore nella 10ª Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) al Senato in una intervista rilasciata giovedì 23 febbraio al quotidiano “Il Messaggero” (leggi articolo completo)
Ben vengano pareri come quello di Bubbico a dir poco rari in un clima di attacchi di ogni genere provenienti da ogni dove. Ma quando si metterà davvero il punto sulla questione? E soprattutto che peso ha la posizione del Senato? Il Governo potrebbe davvero respingere gli emendamenti quali che siano le ragioni? E mi riferisco alla pubblicazione di Khoolaas che crede che Monti non sia disposto a rimetterci la faccia nemmeno di fronte all’evidenza dell’errore di valutazione.
…..in tempi non sospetti avevo gia’ parlato dell’incostituzionalita’ dell’Authority,delle sue attribuzioni di poteri decisionali esclusivi……..e’ qui che va combattuta la battaglia ….abbiamo ragioni da vendere….IL GOVERNO SBAGLIA….IL PROVVEDIMENTO E’ INGIUSTO, ANTIDEMOCRATICO,AUTORITARIO,PARASSITARIO(organismo costosissimo e inutile),ACCENTRATORE,ILLEGITTIMO………..DOBBIAMO ESSERE FERMI E OSTINATI SU QUESTE POSIZIONI…..RIBADIAMOLO,URLIAMOLO,MARTELLIAMOLO IN OGNI OCCASIONE….NON ARRENDIAMOCI….se non passano gli emendamenti ci sono sempre i RICORSI…ma questa cosa non deve passare la nostra e’ una battaglia di civilta’….
#1Patrizia, ultima data per la conversione in legge: 23 marzo. Ma per quanto riguarda il Senato: diciamo che martedì 28 febbraio dovremmo avere almeno un testo definitivo.
ma pensi veramente che questi “tecnici” siano dei dilettanti allo sbaraglio che non hanno messo in conto i vari risvolti – costituzionali e non – del decreto?
Io ci credo poco
Io spero che il punto sulla questione venga messo presto e non oltre i tempi tecnici, altrimenti si accorgeranno immediatamente che assemblee spontanee e scioperi erano solo acqua fresca mi dispiace causa malanno non essere stato a Roma ora sono guarito e pronto a difendere le nostre mille ragioni malgrado tutto mi sento moderatamente ottimista perché sempre più gente anche in parlamento ci abbia capito.
Giovedì ero alla Camera di Commercio di Milano a sbrigare una pratica, quando l’impiegato ha letto che ero un tassista ha detto “Avete vinto, sono contento per voi, era ingiusto quello che vi stavano facendo”
Alcune persone intorno a me hanno immediatamente rizzato le antenne e non non tutte erano sicuramente favorevoli a noi.
Ho dato una risposta laconica e politica che dovremmo imparare per non umiliare i nostri avversari
“non hanno vinto i tassisti ha vinto la nostra Costituzione”.
Quando si vince una battaglia e il nemico è con forze preponderanti, il nostro caso, è bene non inseguirlo per tostarlo ulteriormente e umiliarlo lo facciamo solo incazzare di più.
lumachino » Risposta splendida. Però non cantare vittoria, sembra che abbiamo vinto una “battaglia” ma la guerra è ancora in atto e noi dovremo resistere.
Che abbiamo vinto lo dicono solo i giornali, solo perchè – a loro giudizio – il governo/senato ha avuto qualche esistazione, quindi per costoro il sogno di vedere soccombere la vecchia guardia dei tassisti si allontana; tra le rapide di un fiume impetuoso in piena, ai tassisti per qualche istante è stato allungato un rametto a cui aggrapparsi. Questa è la pura relatà delle cose. Ha ragione lumachino: PER ORA ha vinto la Costituzione, i tassisti della vecchia guardia sono aggrappati a un rametto. Stop!
Leonardo » I tassisti della vecchia guardia sono aggrappati ad un bastone ben solido che si chiama Costituzione. Lo stesso lo sapranno usare nel caso in cui questa Costituzione non verrà rispettata da un governo meteora di cui fanno fatica già ora a riconoscerne l’autorità. E con loro parecchi italiani vorranno unirsi.
C’è da dire che da qualche tempo si parla di modificare la Costituzione in qualche punto. Non sia mai!
Marco » Ribadisco il mio parere: i tassisti della vecchia guardia sono aggrappati ad un rametto ed è già qualcosa, visto che i tassisti della nuova guardia – se mai arriveranno – non avranno neppure quello. Il “rametto” ora in questione è rappresentato dall’ ultimo emendamento 36.100 più le modifiche alla legge 21/92 che per vent’anni ci ha tutelato; di certo non è il non-plus-ultra, ma forse l’unico che verrà ammesso. Il bastone della Costituzione lo dovranno impugnare Comuni e Regione per l’easautorazione a loro addebitata e in seconda istanza – ma non per motivi istituzionali – le organizzazioni di categoria tassisti. In ogni modo è ancora prematurao pronunciarsi, i nodi stanno per giungere al pettine, questione di poche ore, poi sapremo se continuare a usare il pettine o passare a meno metaforici bastoni
Giovedì mattina i giornali affermavano che l’authority non aveva parere vincolante, e che noi avevamo vinto. Venerdì è arrivata la doccia fredda.
Penso che per questioni di immagine la risposta “non hanno vinto i tassisti ha vinto la nostra Costituzione” dovrebbe diventare il nostro “simbolo” e la motivazione/giustificazione della nostra lotta fornendole agli occhi dell’opinione pubblica la giusta legittimazione che merita.
Tra chi scrive qui sul blog vedo diversi intellettuali che hanno il dono de sapersi ben esprimere grazie alla loro dialettica, utilissimi per non cadere nei trabocchetti verbali dei giornalisti.
Esistono molti che invocano la pioggia senza rendersi conto di tutte le implicazioni collaterali che essa ha e per quanto potremmo galleggiare prima di affogare noi stessi in essa.
Quello che manca è una vista strategica con una tattica per perseguire l’obbiettivo ovvero la conferma dei nostri diritti.
Io, in una prospettiva tattica, sono favorevole ad una autority vincolante, la quale violando di fatto la Costituzione invaliderebbe in toto l’impianto della legge. Il governo sarebbe convinto di avere vinto o così potrebbe voler credere e soprattutto far credere all’opinione pubblica la quale presto finirebbe col dimenticarsi di noi convinta che siamo stati liberalizzati. Nel mentre i problemi economici che sono in arrivo, le nuove imposte sono sulla carta ma non abbiamo ancora iniziato a pagarle, e la trattativa sul lavoro svieranno definitivamente l’attenzione dai tassisti. Quando la questione sarà acqua passata e la Corte Costituzionale dichiarerà l’autority incostituzionale ci sarà solo un piccolo trafiletto sui giornali ed il Governo Monti sarà solo un ricordo.
Il punte della questione su cui ho meno certezze sono le possibilità di bloccare gli effetti delle decisioni dell’autority fino al pronunciamento della Corte Costituzionale.
Nel mentre ci saranno le elezioni legislative con le due grosse coalizioni a guardare nelle proprie mutande per capire, per primi, cosa sono: maschi o femmine ad oggi sono dei transgender per accontentare tutti ma il momento di prendere posizioni precise si sta avvicinando e questo li obbligherà a guardare questioni primarie e più concrete quali disoccupazione e povertà in aumento altro che taxi.
Inannzi tutto non si può neanche lontanamente sperare che il “nemico” sia stupido. L’errore di fare un’Authority anticostituzionale, se mai sarà fatta violando la Costituzione, sarebbe di certo voluto e studiato a tavolino.
Una così fatta authority avrebbe tutto il tempo di provocare guasti irreparabili nel nostro settore. Immagina, per assurdo, che ci imponga una licenza per uno raddoppiando così di fatto il numero di txi italiani, a questo punto cosa faresti? Cercheresti in ogni modo di disfartene cedendola (e se non lo fai tu lo farebbero altri 10.000) saturando il mercato e rovinando con le nostre mani il nostro lavoro. A questo punto il ricorso alla Corte Costituzionale ci metterebbe un anno e mezzo prima di ottenere (forse) l’annullamento della legge Ammazzatassisti… come fai a ritirare le 10.000/20.000 licenze? Chi li convince adesso che il loro “lavoro” è diventato improvvisamente “illegale”???
Per noi sarebbe la fine.
purtroppo non fa una piega!|