Pass, la stretta di Palazzo Marino “Revocati ai sindacati e ai partiti”. Al via dopo Pasqua l’iter per ridurre del 40 per cento i tagliandi di accesso alle corsie riservate. Stop ai permessi multipli e ai tagliandi concessi ai parlamentari che non risultano eletti a Milano – di ALESSIA GALLIONE
È una rivoluzione in tempi rapidi quella promessa da Palazzo Marino per i pass delle corsie preferenziali. Una stretta che dovrà quasi dimezzare gli oltre 4mila permessi oggi validi. Perché, annuncia l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, «le corsie devono servire ai mezzi pubblici e a chi le utilizza per effettive esigenze di servizio. I pass non possono essere percepiti come privilegi». Per questo verranno rivisti criteri e categorie. La bozza della nuova ordinanza, già preparata, verrà discussa in commissione consiliare subito dopo le vacanze di Pasqua. E ci sono, spiega Maran, diversi punti fermi: «Eliminazione dei pass per partiti politici, sindacati, associazioni di categoria. Le aziende private avranno diritto a un solo pass e anche per tutti gli altri non si potrà avere più di una targa collegata». (elenco privilegiati)
Politici, giornalisti, grandi aziende, banche. Eccoli i componenti di quel nutrito “club delle corsie” cresciuto nel tempo. Ed è proprio scorrendo tutti i nomi di chi ha diritto a un permesso che la polemica è salita di grado. Negli elenchi ufficiali del Comune i numeri sarebbero anche più alti: in tutto risulterebbero 4.950 “tagliandi” nonostante quelli validi, appunto, siano 4.113. «Ci sono lentezze del sistema» ammette Maran. Non solo. I pass possono essere collegati anche a più targhe e, nel “cervellone”, risultano anche quelle di auto cambiate o non più di proprietà: in questo modo spesso si spiega come mai una singola persona risulti avere più permessi.
Ma per il consigliere comunale radicale Marco Cappato la questione non cambia. È lui a dire: «Chiediamo che gli elenchi siano aggiornati in tempo reale e che siano resi pubblici sul sito del Comune. In ogni caso serve una drastica riduzione: solo chi è impegnato in attività d’emergenza, come i medici o il personale tecnico in servizio, dovrebbe averli. Quelli per la politica, le società private o altre istituzioni non devono più esistere. Soprattutto non è pensabile che qualcuno ne abbia più di uno». Sui politici l’assessore Maran anticipa: «Non ha alcun senso che i parlamentari non eletti a Milano abbiano il pass. Sulle altre categorie vogliamo chiedere un’opinione al Consiglio: saranno loro a decidere quali eliminare».
Nella nuova bozza di ordinanza molto è già cambiato: «Le aziende avranno un solo permesso e anche quelli delle banche verranno fortemente ridotti; non più pass annuali a medici e giornalisti ma semplice sanatoria per singoli passaggi effettuati per comprovate esigenze di servizio e urgenze; le associazioni saranno solo quelle senza scopo di lucro nel settore dell’assistenza sociosanitaria su Milano» aggiunge l’assessore. E quel capitolo “alte personalità”?: «È anche un problema di terminologia: non dovrà esserci discrezionalità per gli uffici. Se parliamo di alte cariche dello Stato dovranno essere quelle».
A convocare la commissione Mobilità sarà il presidente Carlo Monguzzi, del Pd, che precisa: «Personalmente ho un solo pass che non uso. Gli obiettivi devono essere due: eliminare privilegi inutili e rendere più scorrevoli le corsie per i mezzi. Penso che vadano eliminati i permessi ad personam: parlamentari, consiglieri e personalità varie, a meno di emergenze particolari. Limitiamoci alle auto di utilità collettiva per i cittadini e a quelle di servizio delle varie istituzioni». Il capogruppopdl Carlo Masseroli lancia un’idea: «Sono pronto a restituire il pass subito ma faccio una proposta: pensiamo a un’asta annuale per tutti permessi e reinvestiamo gli incassi nella mobilità. Lo fanno già a Chicago».
fonte: milano.repubblica.it 31/03/2012
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