Le battaglie per i tassisti napoletani non finiscono mai. Dopo le mobilitazioni contro le liberalizzazioni del governo, prima, e i dissensi contro la ztl, poi, in questi giorni, le auto bianche non sostano agli sbarchi del porto, né all’uscita della stazione o agli arrivi dell’aeroporto. Si tratta di una protesta che andrà avanti a oltranza contro la decisione della dirigenza del trasporto pubblico del Comune di Napoli di imporre agli autisti una pianificazione dei turni che li vincolano a non caricare i passeggeri se non in giorni fissati. Un esempio: se si chiama un taxi per andare alla stazione, una volta lì, l’autista non può caricare alcun passeggero se non è il suo turno. Non solo, per garantire il rispetto delle regole, nei punti di sosta, saranno posizionate delle sbarre di chiusura che si attivano solo quando l’autista inserisce una card prepagata, dalla quale vengono scalati puntualmente 80 centesimi.
"Noi tassisti napoletani siamo i più vessati – si sfoga uno di loro allo stazionamento di Corso Vittorio Emanuele – da questa mattina ho fatto 5 corse e guadagnato appena 54 euro". Perdite importanti, fino "al 40 per cento" quantifica un collega. A questo si aggiungono assicurazioni sempre più alte e mancanza di corsie preferenziali. "Offrire un servizio ai cittadini per noi è un vanto – conclude il tassista – ma siamo troppi e siamo alla fame".
fonte: unisob.na.it 5/04/2012