E alla fine, per la gioia dei ciclisti, è arrivato il via libera. Le biciclette potranno andare contromano. La decisione è stata presa dalla direzione generale per la sicurezza stradale del ministero Infrastrutture e Trasporti che ha accolto una proposta della Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
COMUNI VIRTUOSI – Una soluzione tecnica che può essere applicata «su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante». Praticamente nella stragrande maggioranza dei centri urbani delle città. «Siamo veramente soddisfatti e ringraziamo il ministero per questa apertura verso la mobilità ciclistica. Ha finalmente prevalso il buon senso», dice Antonio Dalla Venezia, presidente della federazione che da anni chiede di consentire, nei centri urbani, il doppio senso di marcia nelle strade a senso unico. «Alcuni comuni virtuosi e coraggiosi, come Reggio Emilia – sottolinea Dalla Vecchia – hanno introdotto già questa soluzione che consente al ciclista di usufruire di tragitti più brevi, evitando di seguire i sensi unici pensati esclusivamente per le auto e che portano il ciclista a fare giri molto più lunghi. Praticamente una maniera per scoraggiare l’uso della bicicletta».
NEL RESTO D’EUROPA – La novità si basa sulla tesi, portata avanti dalla Fiab, secondo la quale, in attesa di un aggiornamento normativo, fosse possibile promuovere la conversione di alcuni sensi unici a doppio senso limitato alle biciclette, concedendo una direzione a tutti i veicoli e due esclusivamente alle biciclette. Del resto basta girare nel resto d’Europa, per esempio, per vedere applicato sulla palina del segnale stradale delle strade ad un senso di marcia un cartello integrativo con la scritta “eccetto bici”. «Il Ministero, finalmente, dando parere favorevole alla nostra proposta, pur con prescrizioni compatibili con i contesti urbani, di fatto ha offerto alle amministrazioni locali un nuovo strumento a favore del traffico ciclistico – spiega Enrico Chiarini, responsabile area tecnica della Fiab – Ma non è tutto. L’applicazione di tale soluzione consentirà il completamento a basso costo della rete ciclabile urbana di molti comuni italiani e di fatto offrirà al ciclista interessanti alternative a strade fortemente trafficate».
Fonte: corriere.it 12/04/2012
Sempre peggio, sempre peggio. Ci mancava anche il governo di tecnici per prendere simili decisioni.
basta aspettare la prossima statistica sulla mortalita’ sulle strade alla voce “velocipedi” purtroppo il guaio grosso sara’ per tutti gli altri veicoli coinvolti!
la follia impera: la direzione generale del ministero di non so cosa sta condannando a morte un sacco di gente. E’ un paese in caduta libera.
sarebbe un provvedimento importante x qnto riguarda l’attribuzione del torto in caso di sinistro, x il resto, son solo chiacchiere, in quanto già innumerevoli italiani in bici se ne fregano di qualsiasi regola del CdS (tanti non sanno neanche che la bici è un veicolo), con il consenso di chi dovrebbe farlo rispettare, visto che non solo non si sognano di intervenire, ma in molti casi le bici manco le guardano.
Per cui, già le bici possono andare contromano qui a Milano.
Ricordo una lettera al direttore del corriere dei poteri forti inserto milano, alcuni mesi fa, in cui un “italociclista” raccontava, lamentandosi e con tono come fossero dei pazzi ovviamente 🙂 , di essere stato fermato nella Svizzera Italiana con la frase “è1pò che la stiamo seguendo e x la quarta volta lei si apprestava ad attraversare sulle strisce pedonali” e, oltre ad esser stato multato, diceva di esser stato inibito a condurre, x tot mesi, qualsiasi veicolo compreso lo skateboard hahahahaha…..
PER NON PARLARE DEGLI SCOOTER SUI MARCIAPIEDI CHE SE NON STAI ATTENTA TI TRANCIANO PURE I PIEDI , PAESE DI PREPOTENTI DOVE REGNA SEMPRE LA LEGGE DEL PIU’ FORTE CHE SCHIFO! VIGILI CHE *** *** *** *** *** A BASTA !