Effetto Area C: una moto ogni due auto

Aumentano i centauri. Dall’inizio dell’anno venduti 6 mila scooter. Record per il bike sharing. Oltre 40 mila tra scooter e moto entrano quotidianamente in centro

fred-motoI corsi di guida sicura dei Motofalchi sono esauriti fino a luglio: «C’è una lunga coda di persone che hanno abbandonato l’auto e si avvicinano per la prima volta alle due ruote». Orazio Soriero, 40 anni, agente motociclista della polizia locale, è nel corpo docenti del motoclub: «I neofiti hanno tra i trenta e i cinquant’anni. Sono impiegati, bancari, assicuratori, professionisti». Effetto Area C. Dal 16 gennaio in poi, da quando è stata attivata la congestion charge sul confine elettronico dei Bastioni, il popolo dei nuovi centauri si è progressivamente ingrossato. Il Comune ha scelto di derogarli dal pagamento del ticket da 5 euro e di favorire una mobilità leggera, meno invasiva. La percezione, sulle strade, è quella di un’invasione di moto e scooter. È così. I numeri confermano. Picchi di quasi 40 mila veicoli a due ruote censiti ai varchi della Cerchia. In estrema sintesi: c’è una moto ogni due auto nel traffico del centro storico. Una mezza rivoluzione.

La tendenza andrà valutata sul lungo periodo, ma i primi dati convergono su quest’analisi: l’esenzione dal pedaggio, i consumi ridotti di carburante e la velocità di spostamento stanno reindirizzando le abitudini di mobilità. Corrado Capelli, il presidente di Confindustria Ancma (l’Associazione nazionale ciclo e motociclo), ha espresso al Comune «soddisfazione nel vedere riconosciuto il ruolo fondamentale di moto e scooter nella riduzione della congestione e nell’assicurare una mobilità efficiente e sostenibile». Ora spera in una robusta ripresa del settore, aggrappandosi ai timidi segnali di questo inizio di 2012. Il mercato crolla in tutta Italia ma qui resiste, quanto meno tiene: tra gennaio e aprile sono stati acquistati 5.959 nuovi mezzi tra Milano e provincia, tanti, quanti ne sono stati targati in tutto il Piemonte; è la performance migliore in Italia, se si considera il rapporto tra immatricolazioni e popolazione (la provincia di Roma ha registrato 6.015 mezzi, ma ha un milione di residenti in più). I motociclisti si alzano tardi perché arrivano prima e puntuali in ufficio: il flusso dei mezzi a due ruote, dicono i tecnici del Comune, «è più importante tra le 8 e le 9 del mattino». Nelle giornate di pioggia e neve le telecamere hanno rilevato picchi minimi di 2.000 ingressi ai Bastioni: «Le forti oscillazioni – si legge nei dossier dell’Agenzia mobilità e ambiente – sono spiegabili interamente con l’andamento meteo». Tra aprile e maggio sono stati continuamente e aggiornati i record positivi: 25 mila, poi 30 mila e anche 35 mila e più accessi alla Ztl. Le tecnologie, al momento, non consegnano un dato «esatto»: le telecamere ignorano le targhe dei cinquantini (i motorini di cilindrata 50) e si perdono qualche altro passaggio veloce ai varchi. La flotta dei 40 mila è però una stima attendibile: «In teoria dovremmo viaggiare meglio – ragiona Andrea Trentini, centauro e portavoce dell’associazione Motocivismo -. In realtà, il traffico di auto e furgoni nell’Area C è ancora molto pesante. E, soprattutto, non sono diminuiti i rischi: lo stato delle pavimentazioni è disastroso e il Comune investe tutto l’incasso del ticket per ] Aumentano i centauri. Dall’inizio dell’anno venduti 6 mila scooter. Record per il bike sharing. Oltre 40 mila tra scooter e moto entrano quotidianamente in centro

I corsi di guida sicura dei Motofalchi sono esauriti fino a luglio: «C’è una lunga coda di persone che hanno abbandonato l’auto e si avvicinano per la prima volta alle due ruote». Orazio Soriero, 40 anni, agente motociclista della polizia locale, è nel corpo docenti del motoclub: «I neofiti hanno tra i trenta e i cinquant’anni. Sono impiegati, bancari, assicuratori, professionisti». Effetto Area C. Dal 16 gennaio in poi, da quando è stata attivata la congestion charge sul confine elettronico dei Bastioni, il popolo dei nuovi centauri si è progressivamente ingrossato. Il Comune ha scelto di derogarli dal pagamento del ticket da 5 euro e di favorire una mobilità leggera, meno invasiva. La percezione, sulle strade, è quella di un’invasione di moto e scooter. È così. I numeri confermano. Picchi di quasi 40 mila veicoli a due ruote censiti ai varchi della Cerchia. In estrema sintesi: c’è una moto ogni due auto nel traffico del centro storico. Una mezza rivoluzione.

La tendenza andrà valutata sul lungo periodo, ma i primi dati convergono su quest’analisi: l’esenzione dal pedaggio, i consumi ridotti di carburante e la velocità di spostamento stanno reindirizzando le abitudini di mobilità. Corrado Capelli, il presidente di Confindustria Ancma (l’Associazione nazionale ciclo e motociclo), ha espresso al Comune «soddisfazione nel vedere riconosciuto il ruolo fondamentale di moto e scooter nella riduzione della congestione e nell’assicurare una mobilità efficiente e sostenibile». Ora spera in una robusta ripresa del settore, aggrappandosi ai timidi segnali di questo inizio di 2012. Il mercato crolla in tutta Italia ma qui resiste, quanto meno tiene: tra gennaio e aprile sono stati acquistati 5.959 nuovi mezzi tra Milano e provincia, tanti, quanti ne sono stati targati in tutto il Piemonte; è la performance migliore in Italia, se si considera il rapporto tra immatricolazioni e popolazione (la provincia di Roma ha registrato 6.015 mezzi, ma ha un milione di residenti in più).

I motociclisti si alzano tardi perché arrivano prima e puntuali in ufficio: il flusso dei mezzi a due ruote, dicono i tecnici del Comune, «è più importante tra le 8 e le 9 del mattino». Nelle giornate di pioggia e neve le telecamere hanno rilevato picchi minimi di 2.000 ingressi ai Bastioni: «Le forti oscillazioni – si legge nei dossier dell’Agenzia mobilità e ambiente – sono spiegabili interamente con l’andamento meteo». Tra aprile e maggio sono stati continuamente e aggiornati i record positivi: 25 mila, poi 30 mila e anche 35 mila e più accessi alla Ztl. Le tecnologie, al momento, non consegnano un dato «esatto»: le telecamere ignorano le targhe dei cinquantini (i motorini di cilindrata 50) e si perdono qualche altro passaggio veloce ai varchi. La flotta dei 40 mila è però una stima attendibile: «In teoria dovremmo viaggiare meglio – ragiona Andrea Trentini, centauro e portavoce dell’associazione Motocivismo -. In realtà, il traffico di auto e furgoni nell’Area C è ancora molto pesante. E, soprattutto, non sono diminuiti i rischi: lo stato delle pavimentazioni è disastroso e il Comune investe tutto l’incasso del ticket per "premiare" bici e pendolari dei mezzi pubblici, anziché restituire risorse con una migliore manutenzione dell’asfalto. È un errore».

Non solo moto. Giovedì 3 maggio è stato un giorno «storico» anche per il servizio di bike sharing: 6.297 bici pubbliche prelevate alle rastrelliere, record assoluto dall’inaugurazione del sistema BikeMi il 3 dicembre 2008. Soddisfatto l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «Milano può davvero diventare una città amica delle due ruote». Sono 15 mila gli abbonati annuali al bike sharing. Per loro, oggi, sarà attivata la stazione informatizzata numero 128 all’angolo tra via Canonica e via Cesariano.

fonte: milano.corriere.it 5/05/2012