Caos traffico in zona XXV Aprile la ‘scorciatoia’ allarma i residenti

Per il consiglio di zona 1 deve essere rivisto il piano di viabilità. "Così com’è pensato", fanno notare ai tecnici di Palazzo Marino, "rischia di portare le auto fin sulla piazza"

xxv_aprileSe sarà realizzata secondo il progetto approvato, la nuova piazza XXV Aprile rischierà di essere utilizzata come “scorciatoia” per spostarsi in auto da viale Monte Grappa a viale Crispi e viceversa. È la conclusione a cui sono giunti i consiglieri di Zona 1 della commissione Mobilità, studiando i disegni presentati dal Comune sulla futura Ztl di corso Como e dintorni. «Proponiamo migliorie alla viabilità — dice il presidente della commissione, Stefano D’Onofrio — riteniamo vadano fatte al più presto, per non ritardare ulteriormente la consegna della piazza». I sensi unici e la posizione delle telecamere della Ztl sono infatti solo l’ultimo inciampo di un cantiere che va avanti da sei anni, il doppio del previsto: varianti al progetto dei box interrati, rinvii burocratici, il sequestro del cantiere per un incidente a un operaio.

La piazza, secondo gli annunci dell’assessore Castellano, dovrebbe essere consegnata entro fine luglio. Per i box si aspetterà l’autunno. Ma il disegno va rivisto. Nella bozza di delibera del consiglio di Zona, le modifiche proposte sono una dozzina. La più importante: non consentire che di fronte al palazzo del teatro Smeraldo (presto occupato dal colosso del cibo Eataly) ci sia una strada a doppio senso, che colleghi viale Monte Grappa e viale Crispi. Lo scopo della via sarebbe consentire l’accesso agile alla rampa di ingresso del parcheggio a rotazione. «L’effetto di una strada a doppio senso lì —
dice D’Onofrio — sarebbe il traffico in piazza». Per questo, si propone di consentire l’ingresso al posteggio da entrambe le strade, ma senza collegarle fra loro.

Altre proposte: una telecamera in viale Pasubio all’altezza di via Maroncelli per impedire che gli automobilisti facciano inversioni a “U”, la posa di «manufatti contro la sosta selvaggia» delle auto della movida, transito agevolato per i residenti e più piste ciclabili. Viabilità a parte, resta da decidere cosa fare della piazza. «La precedente giunta aveva progettato una piazza vuota — dice D’Onofrio — noi la immaginiamo viva e ricca, seppur sotto controllo». Unico vincolo: non si mettano in piazza altri bar e ristoranti, ma edicole e fiorai.

fonte: milano.repubblica.it 2/97/2012

6 commenti

  1. Mi sembra la fabbrica del duomo!!!!!!!!!Cose che si vedono solo in Italia!!!!!!!!

  2. no a bar e ristoranti ma edicole e fiorai,forse qualcuno non si è accorto che le edicole stanno chiudendo,perche no ci stanno piu dentro.

  3. Rimane solo da tirare a Indovinare se il futuro posteggio taxi sarà da 3 o ( nella migliore delle ipotesi ) 4 posti auto, giusto per non essere da meno dei nuovi oberdan, londonio,card.ferrari ecc.ecc.

  4. Caro Alex il business delle edicole è “sotto attacco” da 3 fronti:
    1) la liberalizzazione che porterà SOLO quelle con volumi di vendita “interessanti” a finire in mano agli editori (grandi catene) dove venderanno libri, vdeo, musica e (dulcis in fundo) anche giornali e riviste
    2) la libera vendita di giornali ovunque dal supermercato al distributore di benzina.
    3) la drammatica caduta di vendita della carta stampata a favore dell’informazione via Internet. Anche i tanto blasonati Corrierone hanno bilanci di anno in anno sempre più rossi e ormai le uniche “entrate” vere che hanno sono quelle pubblicitarie (anche quelle in calo a favore di TV e Internet) e non è lontanto il giorno che, se i loro padroni non vogliono svenarsi, si dovranno arrendere e ristrutturare drasticamente redazioni e stipendi ai loro servitori.
    Ma non stanno chiudendo solo loro ad esempio i meccanici generici (quelli sotto casa). Con l’introduzione dei computer che si possono “leggere” solo con l’apposito hardware/softare proprietà della casa costruttrice, o ti attrezzi e PAGHI decine di migliaia di Euro o sei finito! E infatti molti ci hanno pensato su e hanno chiuso.
    I concessionari di auto anche loro sono in TUTTI in rosso.
    Si salvano solo i GRANDI non perchè guadagnano ma semplicemente perchè le banche gli concedono i fidi necessari per andare avanti.
    E’ un processo apparentemente inarrestabile che può riguardare qualsiasi attività anche quelle che finora sembravano inattacabili.
    E potrebbe riguardare anche noi se non stiamo bene attenti e soprattutto se non prendiamo coscienza che ognuno per sè e DIo per tutti non può più reggere alle tempeste che si annunciano all’orizzonte.
    Il futuro è SOLO per le grandi aggregazioni, finchè ci “rinchiuderemo” dentro al nostro abitacolo sperando che la “bufera” risparmi me e la mia licenza/macchinina abbiamo già rinunciato al NOSTRO futuro e perso la partita.
    Chi pecora si fa leone se lo mangia!
    Un abbraccio

  5. per milano32: hai dimenticato i distributori di carburante, stesso modus operandi e stessa fine!

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