Gli yellow cab non sono tenuti a essere utilizzabili da disabili in sedia a rotelle, neppure in considerazione del fatto che a New York il taxi è un mezzo usatissimo in quanto la maggior parte dei newyorkesi non ha l’auto. Lo ha deciso la corte federale d’appello di Manhattan che ha respinto una causa intentata nei confronti della Taxi and Limousine Commission, l’ente del comune di New York che regola le autopubbliche. Ci sono attualmente 13.237 taxi in circolazione e di questi solamente 233 sono utilizzabili da disabili. Secondo un’organizzazione che difende gli interessi di persone con handicap fisici si tratta di una chiara violazione della lege chiamata Americans with Disabilities Act. Ma questa settimana in una sentenza di 29 pagine un giudice del US Court of Appeals ha respinto la richiesta del querelante, il gruppo Taxis For All Campaign, sostenendo che — e questa è la parte che fa ridere o piangere – la Taxi and Limousine Commission sarebbe in violazione del Disabilities Act solamente se discriminasse nei confronti di persone disabili che desiderano ottenere la licenza per fare i taxisti.
Viene subito da fare una domanda: ma come fanno potenziali taxisti disabili a guidare autopubbliche che non sono adatte alle esigenze dei disabili? Se fossi un disabile costretto a girare in sedia a rotelle mi sentirei preso in giro. Nelle 29 pagine di sentenza infatti si apprende che secondo il giudice il Comune non ha nulla a che vedere con le vetture stesse, in quanto queste sono auto a uso pubblico di proprietà di privati. Il Comune si limita a concedere le licenze.
Lo stesso giorno in cui è stata annunciata la decisione relativa ai taxi si viene a sapere che i disabili non devono necessariamente girare in taxi ma hanno diritto a andare a teatro. Stava per finire in tribunale una causa contro uno dei teatri che fanno parte del complesso culturale di Lincoln Center. Il noto Avery Fisher Hall infatti non ha rampe d’accesso adeguate per chi circola in sedia a rotelle. Stessa cosa con alcuni bagni del teatro che sono preclusi ai disabili. Piuttosto che vedersi piombare addosso una causa Lincoln Center ha raggiunto un accordo col querelante (un singolo disabile che pochi giorni fa aveva sporto querela) e si è impegnato ad apportare tutte le necessarie modifiche.
Il problema dei taxi intanto diventa particolarmente controverso perchè non riguarda solamente le autopubbliche attualmente in circolazione ma anche quelle di futura produzione. Il Comune di New York infatti ha dato alla Nissan l’appalto per la produzione di un modello unificato di yellow cab per i prossimi dieci anni. Si chiama Nissan NV200 e non si tratta di una vettura accessibile con sedia a rotelle. E’ possibile adattare il modello base alle necessità dei disabili, spiegano alla Nissan, ma il Comune di New York non impone che il cosiddetto “Taxi del domani” sia pronto ad accogliere i disabili. Che girino in autobus! Visto che anche la metropolitana è loro spesso preclusa. Sono pochissime infatti le stazioni dotate di ascensore e comunque con grande frequenza gli ascensori sono fuori servizio. Ma le associazioni a protezione dei disabili non si danno per vinte. “Nel sud ai neri venivano riservati servizi e infrastrutture di qualità inferiore”, ha commentato l’avvocato James Weisman che rappresentava i disabili nella causa sulle autopubbliche. “Questo sindaco tratta gli handicappati in un modo simile a come il sud trattava i neri”.
fonte: visconti.blogautore.espresso.repubblica.it 29/06/2012
Stati uniti avanti a tutti?????Mah non mi sembra assolutamente.
Ci sono voluti 30anni, ma anche a NY i nodi vengono al pettine: eliminare per legge il servizio rtx è stato un errore.
L’istituzione dei “Borough taxi” e l’accessibilità al servizio per i disabili sono 2 facce della stessa medaglia: offrire il servizio taxi esclusivamente “al volo” non è compatibile con le esigenze di una città moderna.
Possiamo dire che il sistema “ibrido” europeo (al volo+posteggi+rtx) è stato più lungimirante?