Il parere, non vincolante, delle Commissioni di Camera e Senato per i membri dell’Autorità per i Trasporti è ormai rinviato a settembre. Il Governo sperava che il passaggio in entrambi i rami del Parlamento avvenisse prima della chiusura estiva, cosa che non è avvenuta.
Sullo sfondo di questi passaggi parlamentari resta il problema della designazione di Pasquale De Lise, sulla quale erano state sollevate diverse perplessità. Deciso apprezzamento era stato espresso invece per la designazione di Mario Sebastiani per la presidenza dell’Autorità. Docente di Economia Politica all’Università di Tor Vergata, Sebastiani è considerato uno studioso serio e indipendente, è stato a lungo consulente del Ministero dei trasporti per problemi di tariffe, specialmente in materia di aviazione civile, ha partecipato alla redazione di piani per la mobilità e ha una profonda esperienza nel campo delle public utilities. L’altro commissario, Barbara Marinali, è cresciuta alla scuola di Fabio Gobbo, il compianto studioso bolognese.
In un momento in cui la spending review ha falciato i costi della Pubblica amministrazione, qualcuno si è chiesto perché si vuole costituire un’autorità che non trova l’equivalente nell’Ue. E quali sono i compiti che s’intende affidare a un’agenzia per i trasporti? In campo aeronautico esiste l’enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile che nell’accezione internazionale viene indicata come Civil aviation authority o National aviation authority e a lei sono demandati i compiti di regolazione e di controllo del settore aeronautico.
In campo marittimo l’Autorita? È rappresentata dall’insieme degli uffici periferici del Ministero Trasporti e della Navigazione, Capitanerie di Porto e uffici minori, responsabili dell’Amministrazione della navigazione in mare; del Comando dei porti, dell’organizzazione del personale navigante e dei titoli, della vigilanza sulla pesca e vari altri compiti.
In campo ferroviario è stata costituita l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (Ansf), l’organismo indipendente, con sede a Firenze, creata per disciplinare la sicurezza della circolazione ferroviaria sulla rete nazionale, vigilare sull’applicazione delle norme, rilasciare autorizzazioni, certificazioni e omologazioni alle imprese e ai gestori di infrastrutture ferroviarie operanti in Italia. Si parla poi insistentemente della creazione di un’agenzia per la circolazione stradale in sostituzione dell’Anas. Come sarebbero distribuiti i compiti di regolazione e controllo tra la nuova autorità per i trasporti e i vari enti? In Europa, nel campo dei trasporti, esiste l’Easa (European aviation safety agency) destinata a diventare l’autorità di aviazione civile europea, speculare alla Federal aviation administration americana; l’Emsa (European maritime safety sgency) incaricata dello sviluppo e implementazione della normativa e sicurezza marittima nei Paesi dell’Unione; l’Emta (European metropolitan transport authorities) che raggruppa le autorità dei Paesi europei ed è responsabile per i trasporti metropolitani; infine la Trans-european transport network (Ten-T) che si occupa principalmente dei corridoi ferroviari. Non esiste, dunque, un’autorità specifica per i trasporti.
Malgrado questo scenario, il Presidente designato Sebastiani è convinto che l’autorità per i trasporti possa avere un suo ruolo, specialmente in materia di tariffe e qualità dei servizi offerti a difesa del consumatore. Per i trasporti si poteva invece pensare a un processo di razionalizzazione. Uno dei temi cruciali per i trasporti è la sicurezza. In Italia esistono l’Agenzia nazionale per la sicurezza volo (Ansv) e la citata agenzia per la sicurezza del trasporto ferroviario. Negli Stati Uniti esiste una sola agenzia per la sicurezza dei trasporti: il National transportation safety board (Ntsb). La ragione sta nel fatto che le cause degli incidenti nei trasporti hanno spesso origini comuni, soprattutto quella del fattore umano che resta la causa prima. Un’unica agenzia per la sicurezza dei trasporti permetterebbe di avere un database sugli incidenti di tutti i tipi di trasporto che sarebbe un validissimo aiuto per attuare le misure preventive nei vari sistemi di trasporto. Forse questa era la strada che anche l’Unione europea avrebbe dovuto seguire.
La creazione di tante autorità e agenzie non aiuta certo a definire obiettivi e norme certe per regolare i vari settori, specialmente quello dei trasporti, assicurando una leale concorrenza tra gli operatori e un efficiente servizio per i cittadini.
fonte: ilsole24ore.com 15/08/2012
in pratica questi tirano su,in un momento che dovrebbe essere di contenimento dei costi,un altro baraccone inutile che servira’ solo a parcheggiare qualche amico di amico,andiamo bene
Inutile chiedersi a chi gioverebbe l’ennesimo inutile poltronificio, lo sappiamo gia’
Per una volta sono d’accordo con i flautisti di confindustria: non serve a nulla, anzi è dannosa e non solo per l’erario, ma anche per noi che non siamo solo brave persone e onesti lavoratori, oltreche grandi consumatori di carburante, ma sopratutto psicoanalisti GRATUITI per l’intera cittadinanza di nevrotici noiosi ossessivi border line e spaccamaroni di ogni sorta.
sciopero generale