Quei pochi fra i lettori del blog che hanno reminescenze classiche, quando pensano ai greci subito si immaginano Socrate che discute fra colonne doriche circondato da discepoli, passanti e sfaccendati di ogni sorta, Platone che assorto disegna un mondo di idee pure che muovono le proprie brutte copie umane e terrestri, Aristotele che nell’assolata Stagira medita sull’essenza delle politeia e di ciò che sta oltre la fisica. Oppure si vedono raccolti nell’agorà di Atene mentre ascoltano il discorso di Pericle sui caduti e le immortali libertà ateniensi, con sullo sfondo il meraviglioso Partenone dove esplodono nella luce abbaccinante le meraviglie di Fidia. Insomma l’età dell’oro, la culla e la madre della civiltà europea. I più eruditi fra noi si spingeranno sino ad Adriano il più ellenofono degli imperatori che aveva cosparso il virile impero romano delle statue dell’amato Antinoo e fondato la più grande biblioteca del mondo ad Atene per risvegliarla agli antichi fasti e poi a Bisanzio, impero solo nominalmente romano, nella sua estenuante agonia protattasi fra veleni e intrighi e crociate e imperatrici auree e crudeli sino al 1453 quando le armate di Maometto II irruppero in Santa Sofia. La dominazione ottomana durò come una coltre che avvolgeva Atene e le amate isole cosparse per l’intero mediterraneo, il Peloponneso e i monti e le selve macedoni, per ben 400 anni fino alla rivoluzione del 1823 quando i greci ripresero in mano il proprio destino e cacciarono i turchi.
Ma chi sono oggi i greci? Litigiosissimi, passano il tempo in interminabile faide fra città, villaggi, rioni, vicini, famiglie, e in mancanza d’altro, all’interno delle famiglie stesse, rigorosamente patriarcali, con nonni e bisnonni, figli e generi e nipoti e cugini, come nel nostro sud un tempo, come in Turchia o nei paesi arabi. Individualisti inveterati, artigiani e commercianti nati, odiano le grandi imprese e le fabbriche fordiste, amano il sole, le mangiate di carne, cantare in compagnia e ballare i loro balli. Parlano una lingua tremenda con dittonghi e segni impenetrabili quanto gli ideogrammi cinesi, e fra le due e le sei del pomeriggio, d’estate, scompaiono in case aereate o all’ombra dei platani. Una sola cosa non sopportano: che qualcuno gli dica cosa sono e sopratutto cosa devono fare. Il più individualista dei popoli diventa allora il più nazionalista, e l’orgoglio nazionale da queste parti è cosa seria e da maneggiare con attenzione. Adesso, ad esempio si sono stufati di essere insultati dai tedeschi e dall’Europa e così come per incanto, hanno smesso di comprare i prodotti tedeschi, coprono i simboli delle auto tedesche comprate sino a due anni fa, e a Creta addiritura una comitiva di turisti germanici se l’è dovuta dare a gambe. Mentre da noi il Corriere titola: “La Germania ci salverà” in prima pagina, qui, in Grecia, Merkel, Lagarde, la BCE e il FMI, la Troika hanno proprio stufato e i greci di nuovo si sono svegliati da un lungo letargo. Perfino i tassisti, che come sapete, amici cari, in trenta giorni di lotte hanno rispedito al mittente la modernizzazione e la liberalizzazione del servizio invocata da Brussels, i turisti li hanno mandati a piedi su su fino all’Acropoli a contemplare il parlamento assediato da masse inferocite.
Sono fatti così i nostri padri spirituali i discendenti di Pericle: se li fai arrabbiare ti ritrovi alle Termopili a vedertela con Leonida e i suoi.
Bella roba i greci, e’ proprio da loro che non abbiamo NULLA da imparare e copiare
No certo majin,nulla da imparare…loro sono scesi in piazza a manifestare (più o meno pacificamente) per oltre un anno quasi quotidianamente per difendere la loro vita,e vediamo questo autunno cosa “proporranno”…noi siamo addormentati da 60 anni,e attendiamo una “proposta” dalla televisione per poter stare comodi sul divano… Eh no,proprio niente da imparare…
mah…….non sarei cosi’ categorico!
Magari fossimo tutti così. L’anno scorso hanno fatto fuggire alcuni esponenti della Troika andati ad Atene per vedere se rispettassero i piani di austerità. Sono dovuti scappare perché rischiavano il linciaggio pubblico. Noi invece siamo diventati un popolo di pecoroni rincoglioniti. Abbassiamo la testa come le marionette. Raramente un impeto d’orgoglio, un po’ di sana rabbia feroce, di quella che la testa la fa abbassare agli altri. Stendiamo tappeti rossi a chi dovremmo, invece, sventolare il cappio davanti alla faccia. E ce ne sono tanti in Italia. Fuori le p……. Iniziamo ad averne piene i cog….. di farci dire da 4 pagliacci incravattati come dovremmo vivere per accontentare i loro sporchi affari
Riagganciandomi a quanto scritto da Paolo,avrebbero da imparare anche le nostre forze dell’ordine da quelle elleniche perchè gli esponenti della troika non ebbero vita facile non solo per la perentoria risposta popolare,ma anche per il fatto che il sindacato di polizia greco minacciò l’arresto nei confronti di tecnocrati e plutocrati vari per reati come usura e tradimento…
Giusto e leale. Non si bastona il proprio popolo per obbedire alle troike. Se poi pensassero per quali misere cifre lo devono fare. A me verrebbe da vomitare. Ma da noi qualcuno ai nostri politici gli porta anche i sacchetti della spesa (indovinate chi?)
@Majin > Il tuo pensiero sui greci lo liquidi in una misera righetta perentoria? Equivale un po’ al lancio del sasso e il nascondere la mano… cerca di spiegare invece PERCHE’ lanci il sasso.
fratelli,
concoscete l’omeopatia? è una teoria che si basa sull’idea che se tu dai al malato piccole dosi della stessa sostanza che ha provocato la malattia il corpo reagisce a quella sostanza e guarisce.
Dopo che la dottrina neoliberista ha fatto mandato in coma il mondo economicamente sviluppato (si fa per dire) adesso sta emergendo un nuovo filone della pesudo-scienza economica: quello della omeo-economia con tutti i suoi discepoli omeo-economisti (Giavazzi in testa). Questi qua non contenti dei guai in cui ci troviamo a causa loro e delle loro idee ancora insistono con la stessa terapia in dosi sempre maggiori.
C’è una crisi finanziaria provocata da speculatorii e truffatori di quart’ordine, sì proprio quelli che si presentano in TV in completo Armani, professoroni con lauree e master da mezzo mondo, ma che sono e restano cialtroni venditori di fumo che mio nonno contadino avrebbe preso a bastonate sulla schiena dopo averli ascoltati per 5 minuti. Bene questi delinquenti (questo sono e niente più) continuano a proporre sempre le stesse ricette per uscire dalla crisi che le loro teorie hanno provocato.
In altre parole la crisi si risolve secondo loro con sempre più “mercato”, sempre più concorrenza (indovinate fra chi), sempre più riforme (indovinate quali), sempre meno “sociale”, sempre meno Stato e sempre più Privato (che sarebbero loro e i compagni di merenda).
Questo bel pezzo di Khoolaas ci ricorda una volta di più che questa gentaglia non è invincibile, che i famosi emissari della troika quando vengono a casa tua e pretendono di comandare, si possono anche rispedire al mittente a calci in culo.
Altri mirabili esempi mai abbastanza pubblicizzati:
Argentina, quando alla fine e dopo aver dato fuoco al parlamento, ha detto chiaro e tondo che non avrebbe più rimborsato i bond, il paese nel giro di 10 anni è risorto.
Islanda: quando il referendum ha sancito che gli islandesi non avrebbero restituito i soldi che le banche inglesi reclamavano, hanno fatto un nuovo governo, riscritto la costituzione e oggi l’ex 1° ministro è in galera accusato di alto tradimento e di collusione con le stesse banche che volevano strangolare gli islandesi.
Altri esempi in giro per il mondo (tutta l’america latina) ci dicono che ci si può liberare dal giogo neoliberista e mandare i responsabili sotto processo a rispondere dei loro crimini.
Quando l’Authority verrà a bussare alla nostra porta (perchè è certo che succederà) ricordiamocene
Se proprio dobbiamo morire di fame ebbene sia, ma almeno da uomini e non da pecore.
un abbraccio
Vero vero Milano32,l’aveva detto anche Dante: “Uomini siate,non pecore matte”
l’Argentina poteva anche permettersi il default,e’ ricca di materie prima quindi aveva i mezzi per ripartire,la Grecia ha solo quattro sassi e non servono a nulla. ai greci,come a noi e ai spagnoli,manca la cultura del lavoro,dell’organizzazione sociale e altre simpatiche cosette che permettono a una nazione di funzionare bene.
il problema dei greci non e’ certo la troika ma i greci stessi,il fatto che mandano via i tecnici a calci nel culo mi fa veramente ridere,chi ci perde saranno soltanto loro.
la troika e’ una conseguenza dei problemi causati dai greci stessi,il loro errore e’ stato entrare in Euro senza averne le possibilita’
se io voglio andare a tutti i costi in vacanza a Porto Cervo poi non mi posso lamentare se mi fanno pagare una pizza 50 euro…
Maijin guarda che l’entrata nell’Euro non è stata fatta votare a nessuno,qualcuno un giorno ha pensato che si sarebbe dovuto fare così e così è stato fatto,le popolazioni hanno subìto e dovuto accettare qualcosa che se fosse stato votato non sarebbe passato.
Che colpa ha il popolo di decisioni che non ha preso?
Caro Majin,
tutto vero quello che dici, ma che non sposta di una virgola il nocciolo della questione che è e resta l’assoluto dominio della finanza sull’economia reale.
In altre parole che l’idea che si possa campare (e pure molto bene per pochissimi eletti) senza produrre nulla ma semplicemente smanazzando i soldi altrui prodotti con il sudore della fronte riocorrendo spesso anche alla truffa, all’illegalità ed ogni bassezza possibile. La Grecia non ha solo i 4 sassi che dici ma ha ad esempio la più grande flotta mercantile al modo. Con il solo turismo la Grecia (come noi del resto) potrebbe campare. Tutti questi paesi comunque di ricchezza da vendere ai creditori (a prezzi appunto di fallimento) ne ha comunque parecchia. Ed è esattamente quello che fa gola a tutti e su cui non vedono l’ora di mettere sopra le loro zampe (lo stesso giochetto che vogliono fare alle nostre licenze con le liberalizzazzioni). Quindi le colpe dei greci sono le stesse nostre colpe cosiccome quelle degli spagnoli degli irlandesi e dei portoghesi: essersi fatti governare per decenni da una classe dirigente (non solo politica) avida, corrotta ed incompetente che ha pensato solo a rubare a man bassa senza dare nulla o quasi in cambio al paese ed ai cittadini.
Noi siamo nelle loro stesse condizioni e se guardiamo i numeri pure molto peggio.
Siamo a 2000 mld. di debito, siamo al 4-5% di interessi. A casa mia fanno circa 80-100 mld. solo di interessi da pagare ogni anno. Dal prossimo anno dovremo sganciare all’europa altri 45 mld. all’anno per il fondo di stabilità. L’ultima manovra di Monti (da lacrime e sangue) era di appena 24 mld. ne mancano all’appello almeno 60-70 solo per il 2012. In una situazione come questa è insopportabile oltre che incredibile sentire i nostri professori pontificare che stiamo uscendo dalla crisi. Mi domando come si fa a dire (loro) e a credere (noi) a balle di queste dimensioni.
Dimenticavo: nell’euro ci sono voluti entrare i greci (come noi del resto) ma tutti gli altri che sapevano benissimo delle loro e nostre condizioni se ne sono ben guardati dal dire no! finchè non raddrizzi la baracca tu non puoi entrare. Secondo te perchè?
Quante Mercedes, Audi e BMW gli/ci avrebbero venduto in meno???? E uscendo dall’Euro quanto ci rimetterebbero i paesi virutosi europei? Perchè NON vogliono assolutamente che nessuno esca dall’euro?????
un abbraccio
Aggiungo: ci siamo già dimenticati di cosa ci riempivano la testa all’epoca dell’ingresso nell’Euro?
Avremmo avuto enormi vantaggi negli interessi da pagare sul debito perchè protettti da una valuta forte, e via cianciando di questo passo.
Ma allora quello che sta succedendo cos’è?
Balle su balle allora e balle su balle adesso.
E perchè mai dovrebbe avvenire la catastrofe dichiarando default ed uscendo dall’euro?
Sono i creditori che sono terrorizzati dal nostro default perche sono LORO che sarebbero rovinati.
Noi lo siamo già da un pezzo….
Majin se provi a digitare su you tube Nigel Farage incidente aereo, ci sono alcuni suoi interventi al parlamento europeo che ti potrebbero far cambiare nettamente opinione !
Sierra96 » Quello è fulminato.
Non is capisce tanta animosità contro i greci. Forse dovresti leggere meno il Corriere e il Sole 24 ore e farti opinioni tue. Non opinioni prese a prestito da giornalisti che fanno parte di un sistema di informazione che in fatto di libertà nel mondo é circa al 70^ posto ( insieme a varie dittature). L’Euro é stato imposto e da quando c’é ha impoverito il 95% dei cittadini europei. Francamente ne farei volentieri a meno. Tanto più che ci ci ha speculato con un bel default si troverebbe in mano carta straccia. Con buona pace di tutte le Troike e di quelli che sperano di schiavizzare tutti in nome dei mercati
Marco,magari avessimo cento fulminati come lui in Italia!!!
Marco, sarà pure fulminato ma ha il coraggio di dire in faccia ai farabutti di quel parlamento cose che molti altri non hanno il coraggio neppure di pensare !
Dimenticavo di far notare le date delle sue dichiarazioni e del suo incidente aereo che guarda caso sono avvenute nell’ordine sopra descritto ! P.s. l’incidente e’ avvenuto al decollo …
parallelo: 3 dipendenti vanno tutti i giorni a pranzare in un ristorante imposto dall’azienda che costa 40€ con dei tiket da 10€ giornalieri per un pranzo senza troppe pretese,uno e’ un dirigente,un’altro un impiegato di medio livello e l’ultimo un magazziniere,domande: 1 secondo voi qual’e’ il primo a doversi indebitare per poter continuare a pranzare? 2 chi li prestera’ i danari ancora per poco e sopratutto in cambio di COSA? 3: cosa dovra’ fare/cedere il malcapitato in cambio del/i prestito/i per poter rifocillarsi e avere la forza di poter continuare a lavorare?(niente schisceta da casa,vietata da contratto)! secondo me l’euro e’ questo,non so’ se sia stato scentificamente studiato per questo scopo (ho il dubbio ma niente piu’) ma comunque sia lo e’ certamente diventato e come dice giustamente milano32,aspettate che entri a regime il”fondo di stabilita’” che si prefigge di abbattere il deficit/pil al 60% in 20 anni dall’attuale 120%,cioe’ c.ca 1.000 miliardi in 20 anni,50 miliardi all’anno.ATTENZIONE: di ABBATTIMENTO del debito,piu’ i flussi di cassa annuali per il giro del fumo necessario!
L’EURO SARA’ LA NOSTRA ROVINA!
“Vox populi, vox Dei”
C’era un paese che aveva nei confronti delle potenti banche estere un debito di diversi miliardi, pari a decine di migliaia di euro di debito a carico di ciascun cittadino! Le banche creditrici, appoggiate dal governo, hanno proposto misure drastiche a carico dei cittadini, che ciascun cittadino avrebbe dovuto pagare con tasse e/o minori servizi, qualcosa come 100 euro al mese per 15 anni! I cittadini sfiduciarono il governo, si fece strada l’idea che non era giusto che tutti dovessero pagare per errori e rU…ie commessi da un manipolo di banchieri e politici, decisero poi di fare un referendum che con oltre il 90% dei consensi stabilì che non si dovesse pagare il debito. Nazionalizzarono quindi le banche (prima private) che avevano portato a questo disastro economico e, tramite Internet, decisero di riscrivere la Costituzione (prevedendo anche che l’economia fosse al servizio del cittadino e non viceversa). Per riscrivere la nuova costituzione vennero scelti dei cittadini che dovevano essere maggiorenni, avere l’appoggio di almeno 30 persone e NON AVERE LA TESSERA di ALCUN PARTITO! Chiunque poteva seguire i progressi della Costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte (come nei comuni dove il … è eletto). Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. Sembra una favola vero? Nel frattempo l’Islanda ha ripreso a crescere, e Il governo islandese ha deciso di investire il 13% del PIL nazionale (come se il governo italiano stanziasse circa 250 miliardi di euro) per cancellare i mutui ipotecari dei cittadini in difficoltà: un’operazione che riguarda un islandese su quattro
milano32 » Quello che non mi torna nella favoletta islandese è il fatto che i creditori se ne stiano buoni, buoni a leccarsi le ferite.
Perchè in Argentina cos’anno fatto? (certo prima hanno dovuto dare l’assalto e bruciare il parlamento).
In equador cos’hanno fatto.
E in Grecia cosa credi che succederà adesso. Gli hanno già fatto ingoiare 4 “manovre” in meno di 2 anni, adesso siamo alla 5a.
Io a trattare con la troika ci manderei …..
……………………………………
nota del moderatore: il resto ve lo dobbiamo risparmiare, ma immaginate il peggio del peggio ed è già poco 😉
hanno tentato,sia l’inghilterra che l’olanda(i maggiori creditori)di farsi ridare il malloppo indietro,anche con minacce esplicite i cui rispettivi diplomatici hanno dovuto poi metterci una pezza,ma l’islanda HA POTUTO scegliere,in quanto NON facente parte dell’UE(nessun trattato capestro tipo “lisbona” firmato)avendo ancora la propria moneta(che hanno infatti svalutato) isomma….hanno usato la sovranita’ sia politica che monetaria che avevano a disposizione e che i loro politici NON hanno fatto in tempo a svenndere come i nostri!
Cari amici, vista la piega della discussione non posso esimermi dal ricordare che il paesecon il maggior debito pubblico del mondo in termini quantitativi sono gli Stati Uniti. Non che i creditori non siano preoccupati,basta ricordare le dichiarazioni dei cinesi, eppure hanno la tripla A, certo le agenzie di rating sono americane, e dubito che il presidente Obama vada a Berlino a prendere ordini al contrario del professor Monti. Che sia perchè hanno vinto la guerra e possono fare saltare in aria il pianeta intero non so quante volte? Ma l’economia non è una scienza neutra e oggettiva? E sopratutto cosa c’entriamo noi pezzenti con tutto ciò? Perchè allora ci vogliono liberalizzare e liberalizzare e liberalizzare e liberalizzare…
perche’ ci sono una vagonata di soldi in giro”CONGELATI” (diciamo anche nascosti va’) che DEVONO essere allocati in assets REALI e che diano una rendita SICURA (nuove aziende)!
15/12/2008
Cristiano Morsolin (Operatore di reti internazionali per la difesa dei diritti umani e collaboratore delle reti latinoamericane “Giubileo Sud” e “Latindadd”. Co-fondatore dell’Osservatorio sull’America Latina Selvas. Vive in America Latina dal 2001).
-Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa ha ribadito ieri l’intenzione di non ripagare i 30,6 milioni di dollari di cedole sulle obbligazioni in scadenza oggi, lunedì, in quanto il debito estero del suo Paese è “illegittimo” e “immorale”. Rafael Correa ha inoltre sottolineato che non intende assumersene la responsabilità poiché contratto prima che lui arrivasse alla presidenza.
Nei giorni scorsi, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, i movimenti sociali dell’Ecuador (in primis Grupo Nacional de Deuda de Ecuador) hanno manifestato nel centro di Quito per “difendere e appoggiare l’azione di auditing integrale del debito dell’Ecuador e per non pagare il debito illegittimo”.
Il presidente della coalizione dei popoli indigeni Ecurunati, Humberto Cholango, ci ha dichiarato: “Appoggiamo la decisione del Governo Correa di non pagare il debito estero visto che è illegittimo e corrotto.
Per questo da 20 anni i movimenti indigeni e sociali hanno sempre denunciato questa ingiustiza del sistema finanziario internazionale.
Come popoli indigeni ci impegnamo a lanciare una campagna internazionale contro le banche internazionali che si sono approfittare delle risorse dello Stato. Porteremo il rapporto finale della Commissione sul debito estero dell’Ecuador (Caic) al IV Foro Sociale Mondiale a Belem (Brasile)”.
Il ministro delle Finanze, María Elsa Viteri, e Ricardo Patino (Ministro coordinatore della Politica e già fondatore di Giubileo Ecuador) hanno intanto annunciato l’avvio di una campagna internazionale da parte del governo di Quito, deciso a non rimborsare 3,8 miliardi di debito estero – circa il 30% del totale (10,6 miliardi di dollari) – corrispondenti a crediti con banche internazionali in scadenza nel 2012, 2015 e 2030. “Vogliamo fare valere i nostri diritti, non solo dalla prospettiva ecuadoriana ma da quella latinoamericana; intendiamo spiegare qual è la situazione attuale dell’Ecuador e trovare ogni meccanismo possibile per non pagare il debito”.
Crediti “contratti nell’arco di un trentennio che ha arrecato tanti danni al nostro paese” – ha aggiunto Viteri: in base a un’inchiesta condotta da una commissione ‘ad hoc’ designata dal governo, fra il 1976 e il 2006 ex-capi di stato, ex-ministri e banche di investimento sarebbero incorsi in “numerose irregolarità” nella contrattazione del debito; la stessa commissione ha ipotizzato diversi reati – dal peculato all’arricchimento illecito – raccomandando al governo di non pagare un”debito illegittimo, illegale e corrotto”.
Delegazioni dell’esecutivo sono attese a partire da oggi negli Stati Uniti, in Perù, Cile e Argentina per “illustrare la posizione dell’Ecuador sul debito”.
Secondo la ‘Commissione governativa di indagine sul debito estero’ (Commissione di Auditoria Integrale del Credito Pubblico -CAIC) dell’Ecuador, il Paese avrebbe pagato quasi 120 miliardi di dollari ai suoi creditori tra il 1982 e il 2006 coprendo l’88% della cifra attraverso il ricorso a nuovi prestiti nel più classico dei circoli viziosi. Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente della Commissione Franklin Canelos e ripreso dal quotidiano locale El Telégrafo, questi dati dimostrerebbero come il Paese abbia già pagato più del dovuto.
Hugo Arias, coordinatore della Commissione sul debito estero dell’Ecuador (CAIC) e della rete “Giubileo Ecuador” ha dichiarato all’Osservatorio Selvas che “oltre l’80% del debito corresponde a re-finanziamento e solo il 20% destinato a progetti di sviluppo.
E’ una violazione alla sovranità e alla dignità.
Questo percorso di 30 anni di indebitamento non è servito agli interessi dell’Ecuador ma solo alle necessità dei paesi creditori; ci sono notevoli indizi di un’attività fraudulenta che ha convertito il debito in un mostro impagabile”.
Il 20 novembre si era riunita a Quito la Commissione sul debito estero dell’Ecuador (Caic), alla presenza del presidente Rafael Correa, per presentare ufficialmente il rapporto finale di un lungo lavoro di indagine sulla composizione del debito estero ecuadoriano. La Caic ha definito il debito contratto dal paese andino non solo «illegittimo» ma anche «corrotto e illegale».
Una dichiarazione senza precedenti, che mette in dubbio per la prima volta a livello istituzionale la legittimità del sistema del debito contestando le imposizioni di pagamento provenienti dai paesi ricchi e dalle istituzioni finanziarie internazionali.
La Caic era stata costituita proprio dal presidente Correa nel 2007 alcuni mesi dopo il suo insediamento. La Commissione, la prima di questo tipo ha lavorato assieme ai rappresentanti della società civile, e ha avuto il compito di analizzare l’evoluzione del debito estero contratto dall’Ecuador tra il 1976 e il 2006.
Una denuncia penale a carico di otto ex-presidenti dell’Ecuador è stata presentata dal ‘Movimiento popular democratico’ (partito di maggioranza) per “irregolarità” nella contrattazione del debito estero accumulato dal paese negli ultimi 30 anni, pari 10,6 miliardi di dollari (il 20% del Prodotto interno lordo). L’iniziativa si collega all’inchiesta avviata dalla Procura nei confronti dei massimi responsabili politici al potere tra il 1976 e il 2006 dopo che una commissione ad hoc, designata dal governo, ha esaminato 362 contratti di debito ipotizzando diversi reati – dal peculato all’arricchimento illecito – da parte di ex-capi di stato, ex-ministri e banche di investimento e raccomandando all’esecutivo di non pagare parte delle obbligazioni. La denuncia dell’Mpd riguarda Sixto Duran Ballen, Leon Febres Cordero, Oswaldo Hurtado, Rodrigo Borja, Fabian Alarcon, Gustavo Noboa, Jamil Mahuad e Lucio Gutierrez, al governo tra il 1981 e il 2006 (escluso solo Abdala Bucaram, destituito nel 1997, dopo soli sei mesi di mandato, per “incapacità mentale”), e si estende, tra gli altri, anche all’ex-presidente della Banca Centrale, Ana Lucia Armijos, e all’ex-console negli Stati Uniti, Myriam Mantella.
Per Marco,
scusami quest’ultimo invio non mi ero accorto di non aver fatto l’accesso con la mia password. Sono sempre io che ti ho inviato questo pezzo che ho trovato in rete e che parla di quello che è successo in Ecuador (anche se se ne parla pochissimo).
Ciao