“Continua la crisi di ruolo di Malpensa, che ha ceduto anche lo scettro dei transiti a Linate”.
Lo mette nero su bianco Dario Balotta, presidente Osservatorio Nazionale nelle Liberalizzazioni di Infrastrutture e Trasporti. “I passeggeri che arrivano e partono in aereo a Linate nel 2011″, ha spiegato in una nota, “sono stati 630 mila mentre a Malpensa, l’ex Hub, sono stati solo 450 mila . Malpensa è l’unico aeroporto europeo ad essere sostenuto da quasi 5 anni con la cassa integrazione. Il più grande investimento italiano della fine dello scorso secolo ha, inoltre, creato meno della metà dell’occupazione annunciata e non ha ragalato al nord Italia l’Hub promesso. La redditività degli 1,5 miliardi di spesa pubblica è stata meno che modesta”. Questi i presupposti, del tutto negativi, che costituiscono la base per una politica di spesa che Balotta definisce sbagliata.
“Attraverso il recente contratto di programma siglato da SEA ed Enac, si prevedono 1,4 miliardi di nuovi investimenti, ben 1.150 milioni per Malpensa di cui 500 per la terza pista ed un nuovo terminal, mentre per Linate sono previsti 250 milioni (il 17%).Questo contratto di programma oltre che basarsi su previsioni di traffico eccessive ed irrealistiche prevede di scaricare i costi su passeggeri e compagnie aeree e le gravi conseguenze ambientali sulle popolazioni del parco del Ticino, verrebbero consumati 330 ettari di suolo”.
Mentre fino ad ora le compagnie aeree si accollavano circa il 60% dei costi delle tariffe e dei diritti aeroportuali ed ai passeggeri il restante 40%, con l’entrata in vigore del nuovo regime tariffario i passeggeri pagheranno il 75% delle nuove tariffe mentre ai vettori rimarrà solo il 25%, una proporzione iniqua e vessatoria. Ma la recente approvazione del contratto di programma Sea-Enac solleva anche altri dubbi e perplessità. “Gli aumenti, che dovrebbero scattare in autunno, saranno spalmati in eguale misura sul sistema (Malpensa e Linate). Ciò significa”, ha continuato Balotta, “che un passeggero o un vettore di Linate pagherà gli investimenti che verranno fatti a Malpensa. Chiediamo che la neonata autority dei trasporti verifichi sia la congruità/necessità di questo maxipiano di investimenti che la legittimità della ripartizione del consistente aumento tariffario”.
fonte: quibrescia.it 31/08/2012
nota di taxistory: L’articolo si riferisce alla sola funzione Hub degli aeroporti e cioè del passaggio da un aereo all’altro, detta anche scalo.
Dario Ballotta era segretario CISL Trasporti al tempo della costruzione del Terminal 1 di Malpensa,ma non mosse un dito per cercare di rendere più agevole il trasporto passeggeri tra Milano e l’areoporto ,sappiamo quanto è intasata l’autostrada Laghi,che decretò ,con le decisioni di Alitalia e del governo di favorire gli aeroporti di Roma,il fallimento di Malpensa .A detta poi di piloti ,non sono in grado di giudicare,l’orientamento delle piste tra l’uno e il due teminal provocava rallentamenti notevoli ai decolli e agli atterraggi e sarebbe occorsa la terza pista,ora in programma e combattuta contro ogni logica di buonsenso ,o vogliamo buttare al vento i miliardi spesi e creare una nuova cattedrala nel deserto in una area tra le prime in Italia?
Mio padre ha lavorato in SEA per 45 anni, ora ricordo, che quando alitalia andava male, tutti i dipendenti sea sperano nell ingrasso della societa tedesca luft… che avrebbe potenziato l aereporto di malpensa a scapito di quello romano, alla fine alitalia venne spinta verso l airfrance, che intendeva spostare tutto verso roma… alla fine , come sempre s è scelta la 3 possibilita, cioe sovvenzionare alitalia e far morire un aereporto che a tutti noi è costato molto….
La preziosissima testimonianza di Martano ci fa capire moooltissimo dei nostri “rappresentanti”.
In altre parole questa è l’ennesima prova che sacrificando qualche anno della propria vita ricoprendo ruoli di rilievo all’interno dei sindacati si ottengono in premio importanti (e credo ben retribuite) poltrone governative.
E adesso si capisce bene perchè a gennaio ci imploravano di tornare a lavorare!
Esattamente come hanno fatto con gli altri lavoratori e pensionati.
Sono almeno 20 anni che con la storia della crisi, della competitività, del mercato e quant’altro, TUTTI d’accordo, (governi di dx, sx e centro + cofindustria), ci hanno fatto ingoiare ogni porcheria possibile, salvo dichiarare lo sciopero sempre e solo DOPO che avevano già concordato tutto.
A casa mia si chiama tradimento deggli interessi di chi invece dovresti difendere!