Contro le auto in doppia fila arrivano i corridoi per le bici

bike_3Carreggiate più strette, per una doppia funzione: lasciar spazio alle biciclette sulla destra vicino al marciapiede mentre a sinistra, verso il centro delle strada, impedire la doppia fila. È l’ultima idea allo studio del Comune come misura salvaciclisti e antisosta selvaggia. E non l’unica. Atm sta valutando di permettere ai ciclisti di salire sui mezzi pubblici tutti i giorni, fuorché negli orari di punta, a partire dall’autunno. Una piccola rivoluzione che potrebbe cambiare la vita a chi ama le due ruote, se si pensa che oggi su può viaggiare sul metrò con la bici solo a orari ristrettissimi e nel weekend. Misure più bike friendly è dunque la linea tentata dal Comune. E il corridoio per le bici, quasi una pista ciclabile, è un tassello del piano. Lo annuncia l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «Stiamo studiando la possibilità di far parcheggiare le automobili più verso il centro della carreggiata per lasciare a destra uno spazio per le bici tra marciapiede e auto: questo ridurrebbe anche la sosta in doppia fila, un altro grosso problema che stiamo tentando di risolvere».

Un’iniziativa che il Comune annuncia mentre dà il suo sostegno alla petizione online che il movimento Salvaciclisti lancia da oggi: il limite di 30 chilometri all’ora in tutte le aree residenziali. «Appoggiamo la petizione — dice Maran — sarebbe un incentivo a proseguire nel nostro lavoro. Noi stiamo lavorando a una dozzina di quartieri
milanesi per dare vita alle zone 30, e credo sia la prospettiva futura per tutte le aree residenziali. Ma i cartelli non bastano: servono dissuasori, dossi e una riorganizzazione delle soste laterali».

È sempre nell’ottica di andare incontro al mondo delle due ruote che Atm e Comune avrebbero già condiviso un piano per estendere l’orario durante il quale il ciclista può salire sul metrò, accompagnato dalla propria bici, con un solo biglietto. In pratica, si punta a invertire la logica attuale in cui portare la bici sul vagone è sempre vietato se non prima delle 7, dopo le 20, nei fine settimana e ad agosto. Già dall’autunno, se si riuscirà, si potrà invece farlo sempre, tranne negli orari di punta, quando la carrozza è già piena e la bicicletta sarebbe di troppo intralcio. Un’opportunità che l’azienda sta valutando di estendere anche ad alcune metrotranvie, come quella da piazzale Lagosta verso Cinisello Balsamo. La richiesta di «orari più favorevoli al popolo delle due ruote» è avanzata da tempo da Ciclobby e Salvaciclisti. A luglio c’era stato anche un flashmob ciclistico in metrò: decine di bici avevano invaso la fermata di Duomo per sostenere le loro rivendicazioni.

fonte: milano.repubblica.it 3/09/2012

9 commenti

  1. Purtroppo (o per fortuna) questo blog e’ soggetto a moderazione, per cui non posso intervenire. Forse e’ meglio così.

  2. Thomas » Purtroppo o per fortuna so benissimo cosa vorresti scrivere e questa volta sarei tentato di lasciarti fare 😉

  3. Comunque l’idea della corsia sulla destra non mi piace per niente. C’è da pensare prima di tutto alle macchine parcheggiate i cui passeggeri potrebbero aprire le portiere di destra causando danni ai ciclisti in transito. Poi c’è il problema dei passi carrai, pericolosissimi per i ciclisti perchè l’auto che ci entra potrebbe avere la visuale impedita da altre auto o (peggio) furgoni parcheggiati e travolgere i ciclisti. Figuriamoci l’attraversamento della strada, un pericolo pazzesco!
    Personalmente non la trovo un’idea realizzabile, a meno che accettando eventuali “vittime della scienza”.

  4. a questo punto fanno prima ad allargare i marciapiedi lasciandone uno spazio sul margine per le bici,certamente piu costoso che segnare una riga per terra ma sicuramente a prova di sicurezza per i ciclisti

  5. Ma perché bisogna fare gli innovativi a tutti i costi? Si sta così bene senza prendere iniziative per forza di cose mirabolanti. Dove sono finiti gli Aniasi e i Tognoli che senza idee strampalate facevano funzionare la città alla perfezione? E sono giustamente ricordati come gli ultimi sindaci di valore di Milano. Si vuole fare rumore e mostrare di aver fatto qualcosa, far parlare di se in qualche modo. Non é così che si governa. Chi ha il coraggio di dirgli che Milano non é, e non sarà mai, Amsterdam, ne Berlino. E allo stesso tempo Londra non é Madrid e neppure Parigi. Ogni città ha la sua conformazione e connotazione. La sua storia, la sua toponomastica. Come si può farglielo capire? Devono sempre copiare qualcosa di incopiabile da situazioni profondamente diverse. Come fosse oro colato. Tornano dalle vacanze e ‘hanno visto…..’ ‘ a Lisbona…..’, l’altro é stato a Barcellona e li………. Anche a me a Marrakech é piaciuto il giretto sul cammello nella Medina. Lo vogliamo fare intorno al Castello, basta prendere una ventina di cammelli e li possiamo usare anche come Ncc o Radio bus. Chi ama tanto la bici vada nei parchi e si goda il verde. Respirare lo smog e rischiare la pelle per sembrare alternativi é ridicolo. Oppure vada a vivere ad Amsterdam. Nemmeno più i cinesi la usano da un quindicennio abbondante nelle loro metropoli. Da noi sfrecciano su Cayenne, BMW e Mercedes grazie alla legge che gli permette di non pagare tasse per x anni aprendo un’attività in Italia. Intanto noi italiani chiudiamo le attività distrutti da tasse ed Equitalia (a proposito caro sindaco, quando la toglie come hanno fatto a Torino e in diverse altre città italiane….questa sarebbe una cosa nuova e intelligente), e i cinesi passati gli x anni chiudono e riaprono con un altro nome un’altra attività e non pagano nulla per altri x anni. Quando la finiamo di permettergli questi giochetti. Giro anche io in Porsche se mi permettere 10 anni di questa manna. Noi italiani siamo gli idioti da spennare? Guai toccare i cinesi? Provo profonda tristezza. Gli italiani costretti a chiudere e i cinesi comprano in contanti pagando centinaia di milioni che non si sa da dove arrivano. E questi parlano di biciclette…… Ma quanto può durare la pazienza di un essere umano quando si sente preso per anni per il c…..?


  6. majin:

    a questo punto fanno prima ad allargare i marciapiedi lasciandone uno spazio sul margine per le bici,certamente piu costoso che segnare una riga per terra ma sicuramente a prova di sicurezza per i ciclisti

    esatto,uso promiscuo del marciapiede con segnaletica orizzontale e verticale adeguata,il codice della strada lo contempla,basta allargare i suddetti e il gioco e’ fatto! naaaaa…..troppo sensato!!!!!!

  7. In via Inganni questa nuova politica viabilistica è già una realtà.Altrettanto reale è la conseguente coda permanente e la grande pericolosità di chi parcheggia che non ha margini di sicurezza per aprire le portiere.Altro grave pericolo sono i passi carrai che sono diventati praticamente cechi.In un mondo sempre più dinamico,Milano e la sua giunta ha la grande idea di farci muovere a 30 kmh per risolvere il problema del parcheggio in doppia fila.Proporrei invece di utilizzare più razionalmente la forza pubblica dei vigili urbani attuando una vera e totale “tolleranza zero” a chi non rispetta il codice della strada.A fronte di questa mia proposta ci sarebbero almeno tre vantaggi immediati:
    – maggiori entrate per le casse comunali a fronte delle multe elevate.
    -città molto meno congestionata xchè gli automobilisti saranno molto più attenti e disciplinati.
    -elevato risparmio di denaro pubblico impiegato x l’attuazione di questa politica dei 30kmh con il rifacimento della varia segnaletica.
    Cosa ne pensate?

  8. Non e’ bastato il bambino di 12 anni trucidato dalle ruote del tram in via solari a farli desistere da questa bici-mania, quindi andranno avanti cercando di rendere Milano ciclabile, ma non posso credere che non capiscano i pericoli che si corrono, allora mi domando perche’ insistono? inquinamento? non ci credo ! interesse? sarebbe un’ipotesi piu’ credibile, a partire dai costi esorbitanti per la manutenzione delle bici a noleggio, per passare agli investimenti non certo esigui per costruire le piste ciclabili (che i ciclisti regolarmente non usano) da parte di entrambe le due ultime amministrazioni , a pensare male si fa peccato, ma quasi sempre … … io una certa puzza di bruciato inizio a sentirla. Piuttosto che vietare l’ingresso ad auto antecedenti all’euro 5 ,
    che andassero a sequestrare le bici da pista ( con rapporto fisso e senza freni ) in mano a dementi che ne fanno di ogni in mezzo al traffico perche’ “fa figo” e che tolgano le scritte luminose salva ciclisti !

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