E’ bello sapere che anche i tassisti abbiano un parlamento, anzi più propriamente un parlamentino. Non sono ben chiare le regole di funzionamento di questo organo di rappresentanza dei rappresentanti al rappresentato, cioè il tassista, quello che guida, per capirci, ma di sicuro è da sottoscrivere l’appello del coordinamento nazionale di Unica Taxi pubblicato qui, soprattutto nella parte di sincero invito a mettere da parte interessi particolari e difendere la categoria. Il povero tassista, l’unità elementare della categoria, anche se magari non lo sa non è che un’impresa, non un autista, non un imprenditore, ma una ditta individuale, che infatti versa un obolo annuale alla Camera di Commercio locale dove è obbligatoriamente iscritto.
E’ anche un artigiano, come lo scultore o il falegname. E’ infine anche un lavoratore autonomo, regolarmente iscritto nell’apposita sezione INPS e soggetto alle regole pensionistiche in vigore per i lavoratori autonomi e soggetto agli studi di settore, perché anche se l’impresa individuale lo ignora, esiste qualcosa come il settore taxi, che ha un privilegio più unico che raro: E’ L’UNICO AL MONDO CHE NON CONOSCE MAI CRISI, ANZI E’ IN PERENNE ESPANSIONE DI REDDITO, come manco la Apple o Microsoft.
L’autunno sarà bollente, strilla il nuovo presidente di Confindustria. Le imprese chiudono a causa della crisi e giù cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, contratti di solidarietà, sgravi per le assunzioni, contratti flessibili, flessibilissimi, quasi invisibili a tutte le imprese del paese, tranne i taxi, naturalmente, che devono solo aumentare.
Il piano Italia è già abortito, proclama la FIAT tramite il solito Marchionne, è morto ancor prima di nascere, perché il mercato dell’auto è in crisi e via le fabbriche e giù licenziamenti e giù incentivi e rottamazioni. Persino i consumi alimentari diminuiscono e giù servizi sul crollo dei consumi e Confcommercio si dispera e gli albergatori si disperano e i negozianti chiudono e la grande distribuzione chiede aiuti. Crolla tutto tranne il consumo dei taxi, non si mangia, ma perbacco alla Caritas ci si va in taxi e allora rivediamo gli studi di settore. Mancano le vetture, aumentiamo la benzina… e cartelle, cartelle, cartelle!
Se l’ingenuo e stremato tassista chiede lumi, sottovoce, un po’ informalmente a quelli che le cose le sanno bene, se sussurra la parola “crisi di settore”, magari ha tre possibilità di norma: un silenzio sprezzante, uno sguardo compassionevole come quello che si lancia a chi è nato con un deficit mentale, o una dotta lezione sul perché non si deve neanche parlare di crisi solo per i taxi! E se se invece ne parlassero nel loro bel parlamentino e magari ci dicessero anche qualcosa di sensato magari che so la benzina a un prezzo agevolato? Una bella cassa integrazione anche per noi? Noi intanto guidiamo, alla faccia della crisi, anzi della Krisis, come direbbe il filosofo.
Magistrale.
L’attuale presidente di Confindustria Squinzi, titolare di una nota industria di sigillanti la Map.i ha una grande passione che anche io condivido, il ciclismo, vi posso assicurare che per quell’ambiente ha fatto davvero tanto nel corso degli ultimi 20 anni, e’ stimato praticamente da tutti proprio per ciò che di buono ha saputo fare e la bilancia tra ricavi/costi delle sue sponsorizzazioni si dice che penda nettamente dalla parte dei costi compresa la ristrutturazione del mitico vigorelli a Milano,completata a sue spese ( vedere ringraziamento del comune sui muri della struttura ) questo per dire che rispetto ai suoi due predecessori, monteprezzemolo e la sora emma a mio modesto parere e fino a prova contraria abbiamo un nemico in meno, mi stupirei davvero se così non fosse, perché credo che indipendentemente dagli incarichi ricevuti, le persone che siano imprenditori rispettabili o squali affamati non possano cambiare ne in meglio ne in peggio !
Certo, magistrale. Complimenti a Khoolas. Ma… ma… ma siamo stufi di leggere e scrivere mentre qaulcun altro ingrassa ben foraggiato dai
soldi che con sempre più fatica gli versiamo. E’ arrivata l’ora di prendere il ******* per la sveglia.
il buon Khoolas ogni tanto chiude il suo libro,prende il pc e ci piazza il pezzone,poi riapre il suo bel libro e via 🙂
blablabla ma quando usiamo le mani al posto della lingua?
Grande Khoolaas, magistrale, e mi associo a Blablabla
A parte “la crisi”, che può essere breve o meno, occorre trovare interventi strutturali, e non una tantum, del governo, ma SOPRATTUTTO dei taxisti, per ridurre i costi di produzione del servizio, riduzione che dovrà riflettersi nelle tariffe.
Alti costi del servizio (che si riflettono sulle tariffe) e basso reddito degli italiani (sul quale non possiamo certo intervenire) stanno portando il servizio al suicidio economico.
Caro EdBologna,
più che un suicidio direi trattarsi di OMICIDIO.
Milano32,
tu dimmi COSA hanno fatto i taxisti per comprimere i propri costi negli ultimi anni, se non a livello individuale/microscopico.
Il medico avrà poca voglia di curare il malato, ma qui abbiamo un malato che ha pure poca voglia di curarsi.
EdBologna » Di fronte ai costi come il carburante c’è poco da fare, possiamo solo rincorrere le offerte e i punti del supermercato. Sulle assicurazioni a Milano si sta cercando di fare qualcosa (più di qualcosa a quanto ne so) ma più di tanto non abbassano la taglia, o premio che dir si voglia. L’acquisto delle auto è più trattabile, ma dato il proliferare di modelli, nessuno si vuole adeguare ad uno standard, quindi niente da fare si cerca l’offerta migliore, il modello fuori produzione.
Le tasse… Sembrerebbe (devo usare il condizionale per forza non avendo comunicati ufficiali a cui attaccarmi) che un gruppo di associazioni milanesi abbia richiesto un “tavolo delle trattative” all’ufficio delle Entrate, visto l’esagerata proliferazione di accertamenti piuttosto pesanti, ottenendo un netto NIET!
Questo genere di domande, su incassi, stato di crisi, cartelle, andrebbe fatto non qui, dove non si può rispondere con numeri e cifrette, perché se un qualcuno scr
ive una fesseria, può essere usata, ma nelle varie sedi delle Associazioni di categoria.
Suggerisco a Taxistory di raccogliere gli interessati e di chiedere un appuntamento: scommettiamo che un’associazione disponibile la trova? Scommettiamo che questi interessati otterranno tutte le risposte ufficiali che vogliono?
Sono disponibile a portare una richiesta ufficiale.
A,B,C delle relazioni sindacali. Perchè mai non dovremmo parlare qui di stato di crisi? E cosa c’entra la buona volontà di questo o di quello? Non è evidentemente chiaro che gli interlucutori di questo articolo sono i membri del parlamentino a cui si chiede di riunirsi e chiedere FORMALMENTE l’apertura di un tavolo con il Governo per riconoscere lo stato di crisi del settore taxi e prendere le opportune iniziative di sostegno. Spero di avere ulteriormente chiarito.
Caro EdBologna,
il medico non è che ha poca voglia di curare il malato semplicemente ci preferisce morti e ci sta spingendo lentamente, silenziosamente e subdolamente verso l’ultima dimora!
Per quel che ci riguarda, vero che poco o nulla si è fatto per comprimere i costi. Vero che molto si potrebbe fare e non si fa.
Perche?
Ci sono molti motivi concomitanti: individualismo, diffidenza verso le “organizzazioni e loro dirigenza (purtroppo non del tutto immotivata), pigrizia.
Ma il motivo principale secondo me è una specie di rassegnazione all’ineluttabile e che chinandosi ancora un pò di più sul volante, piegando ancora un pò la schiena, io (alla fine) speriamo che me la cavo…..
Insomma “à da passà à nuttata…”
Viviamo in una specie di incubo surreale dove c’è la realtà che ci scorre sotto gli occhi tutto il giorno e c’è un altro mondo che è quello che ci raccontano da mani a sera in TV 24 ore al giorno e giornali tutti uguali in cui NESSUNO di loro ti dà VERE INFORMAZIONI nè soprattutto una descrizione della realtà che assomigli almeno lontanamente a quella che vivi tu.
Al punto che non sai più se il marziano sei tu oppure loro.
Ecco è proprio questo stato d’animo che bisogna rovesciare.
Bisogna uscire da questa sorta di allucinazione collettiva questa forma di impotenza psicologica e raggiungere la consapevolezza che i marziani non siamo noi, che la realtà vera à la nostra e non la loro e soprattutto che insieme in tanti e uniti si può cambiare il nostro e altrui destino.
Tutte ma proprio tutte le peggiori sconfitte dei lavoratori negli ultimi anni sono passate grazie a questa rassegnazione, grazie all’idea che magari con un colpo di c…o mi prendono al grande fratello e divento famoso, o vinco al superenalotto, o per qualche altro miracolo divento all’improvviso ricco e allora chi se ne fotte di tutte le ingiustizie, le angherie e i soprusi che quotidianamente mi tocca ingoiare!
Fratelli ancora non ci rendiamo conto che SOLI si muore, o di miseria o di cartelle di equitalia o di aumenti di costi o di menefreghismo e individualismo.
E’ ora di uscire dal nostro guscio di lamiera in cui crediamo di trovare conforto lavorando e lavorando sempre di più come somari per sbarcare il lunario.
La mia paura/opinione è che quando/se i nostri rappresentanti andranno a dialogare con ministri/sottosegretari ecc il dialogo sarà, più o meno
“Siamo in crisi, dovete fare qualcosa…”
“Ma voi che avete fatto finora per allontanare la crisi? Perché ci risulta che abbiate dei margini…”
“Beh… è difficile far digerire alla categoria certi cambiamenti… sapete… l’individualismo… la pigrizia…”
“Allora si vede che tutta ‘sta crisi non l’avete, sennò vi sareste dati una mossa… Che volete da noi?”
La crisi non è uno stato d’animo o una questione che riguardi gli individui, affari loro. E’ un riconoscimento formale da parte del governo delle difficoltà in cui versa il settore e la conseguente adozione di misure fiscali e contributive a favore della categoria.Esempio: il prezzo del carburante ci vede al 1 posto per la benzina e al 3 per il gasolio in Europa e quindi è assolutamente ovvio che è indifferibile un intervento non generale ma settoriale come nell’autotrasporto. Oppure: il riconoscimento del lavoro usurante del tassista è addiritura una riccorrente gag negli articoli di costume ma non trova riscontro in alcun provvediment legislativo e così via. Stiamo semplicemente parlando di un sindacato che faccia non dico il suo mestiere ma che trovi almeno un senso per la propria esistenza. E’ altrimenti inspiegaboile lo stato di assoluta mancanza di tutele elementari in cui operiamo. Spero ancora una volta di aver chiarito il nodo della questione POLITICO SINDACALE E NON PSICOLOGICO.
\Per quello che ne so io siamo lontani anni luce dalle richieste che giustamente dovremmo fare al governo, purtroppo ci limitiamo a rivendicare soluzioni a problemi locali come questa lettera allegata mandata all’assessre Maran download lettera
Basterebbe organizzare una raccolta firme ognuno nella sua città ed indirizzarle al governo per richiedere quello che ci spetta. Non siamo paria, vogliamo essere trattati alla pari degli altri lavoratori, noi che forse LAVORIAMO MOLTO DI PIU’ DI TANTI LAZZARONI STRAPAGATI COI SOLDI DELLE NOSTRE TASCHE!
Basterebbe replicare che di margini non ne abbiamo più. Dati alla mano. E di dati ne abbiamo quanti ne vogliamo e quanti ne vogliono. Certo, questo potrebbe accadere solamente con dei rappresentanti capaci di tenere un contraddittorio con chi da una vita si destreggia nel campo delle trattative, sia politiche che finanziarie…ed io al momento l’unico che vedrei bene e’ C.G. di Firenze. Se Marco e’ d’accordo può mettere nome e cognome per esteso, ma in ogni caso sappiamo tutti di chi si sta parlando e l’abbiamo già ammirato in tv in programmi seguiti da milioni di persone.
C.G: di Firenze è OK al 100% ma a Milano l’unico che saprebbe trattare alla pari con le Istituzioni ce l’abbiamo qui sul blog: K.
Thomas » Se vorrà farsi avanti lui con nome e cognome sarà benaccetto.
Fino a quando esisteranno alcuni colleghi, diciamo STRAVAGANTI, tanto per non lanciare invettive, che svolgono il lavoro con vetture IMPROPONIBILI per una normale attività di tassista, sarà molto difficile se non IMPOSSIBILE sostenere i reali bisogni della categoria. http://www.taxistory.it/wordpress/?p=5010 La gente non è cieca, i media meno che meno.
Caro Lurido, quelli che citi fanno parte del cancro della categoria che vive grazie alla devastante simbiosi coi portieri d’albergo.
Io direi di aspettare ad incensare un eventuale ns nuovo rappresentante. Non vorrei che le teste fini che albergano ai vertici dei nostri sindacati ce lo “disinneschino” prima ancora che cominci il suo lavoro. Vista la paura che potrebbe generare un soggetto del genere. Un pezzo dei Ramones titolava The KKK took my baby away.
Ma chiedere lo scontrino fiscale no ?
In certi paesi girano con auto di ottimo livello. Tra Nizza, Cannes e Saint Tropez ho visto di tutto. Non è che il tassista debba girare per forza con la Punto. Qui bisogna sempre partire dal presupposto che il nostro debba essere un lavoro ai confini della miseria? Chi l’ha detto e soprattutto ‘Perchè’?. Un paese dove tutti mangiano a sbafo con i soldi rubati da Equitalia e noi dovremmo ridurci alla fame in silenzio? Vadano sonoramente a cag…
Rispondo solo ad una domanda, relativa all’ABC: perché non parlare SU UN BLOG, letto da CHIUNQUE del perché si possa o meno chiedere lo stato di crisi.
Il nodo è il seguente: per poter chiedere lo stato di crisi, bisogna dimostrare la crisi del settore. Il primo indicatore, sono gli incassi. Sono diminuiti i corrispettivi? Il mio sì. Il vostro? Per caso è aumentato? Perché?
A Roma, se non ho capito male, i corrispettivi stanno aumentando del 15-25%. E’ vera questa cosa dei corrispettivi o è una bufala?
Capito perché è meglio non parlare sui blog? Perché il primo che scrive una cavolata, anche falsa, perché sbaglia o perché è uno “sborone”, poi qualcuno ci costrusice su un accertamento. Sparare cifre qui è da Tafazzi.
Non ho detto NON parlare, ho detto parlare chiaramente, ma con tranquillità. Cacchio, più di dire, mi sbatto per far ricevere chiunque è interessato… Forse, sotto sotto, il confronto faccia a faccia, il tassista medio, non lo vuole… Cacchio, sto dicendo che se raccogliete un bel gruppo di persone, quante volete (non più di 50 alla volta, se no non ci stanno. Ma ho detto ALLA VOLTA),vedo di trovare chi può dare risposte ufficiali… E scommettiamo che lo trovo, questo qualcuno? Forse non si vuole, forse, sbattere la testa contro un muro, vedere la dura realtà, sotto sotto, non si vuole. Si preferisce illudersi.
PS: Il sottoscritto, voglia di menare ne ha tanta. Ha una enorme voglia di appendere a un muro chi non gli permette di desiderare lo stato di crisi, perché i di lui corrispettivi aumentano “inspiegabilmente” nonostante ci sia meno lavoro.
§Un “soggetto del genere” non fa paura. Anzi, potrebbe essere più efficace se avesse accesso a fonti e documenti. Nessuno lo vuole fare fuori. Personalmente, sarei contento di vederlo in azione. E glie l’ho detto. Il punto è se lui vuole impegnarsi o fare il libero battitore da una torre d’avorio.
di massima mi trovo d’accordo con lucone,per chiedere lo stato di crisi,bisogna dimostrarne l’esistenza con i numeri ed e’ qui’ che sorgono 2 problemi PRINCIPALI,sopratutto 1,con un po’ di immaginazione ci arriverete sicuramente tutti,non aggiungo VOLUTAMENTE altro!
Provvedimenti sul costo del carburante sono sacrosanti MA lo sono indipendentemente dal fatto che ci sia crisi o meno.
O vogliamo avere uno sconticino che poi ci viene tolto appena il pil aumenta dello 0.0qualcosa perché “la crisi è finita”?.
Manteniamo troppi sindacati, troppi rtx, troppe assicurazioni, troppe case automobilistiche, troppe officine, ecc
Non venitemi a dire che non abbiamo margini per una efficace “riorganizzazione della spesa”, perché ce li abbiamo eccome: il più è abbandonare la pigrizia e cominciare.
cari Lucone + Ed Bologna, provo a esprimere il mio parere in questo modo a voi perchè vi confrontate qui e ora, e non a misteriosi personaggi che non si confrontano mai se non nel chiuso delle loro stanzette +o – di rappresentanza. Badate non tutti: ad esempio Cassigoli, faccio un solo nome ma ce ne sono tanti e in tutte le organizzazioni e di tutti gli orientamenti, che pure fa il sindacalista , professione nobile se esercitata con responsabilità ed etica, ma pessima se utilizzata per risparmiarsi calli nei valle varie sedi corporee.
IL PUNTO E’ USCIRE DA UNA LOGICA SUBALTERNA CHE NON PUO’ CHE PRODURRE SCONFITTE. Se fare vivere nel terrore i tassisti di perdere quel pochissimo che gli è rimasto è una tecnica per sopravvivere e magari guadagnare anche in tempo di crisi, nulla da eccepire basta dirlo. Io però guido 60 ore alla settimana e gli uffici e gli impiegati di ogni genere e grado li conosco molto bene, prego darmi credito, e quindi sono molto suscettibile perchè questo è un lavoro usurante, che causa un’infinità di malattie professionali disconosciute, privo delle più elementari tutele, in cui tutti i costi sono scaricate sui singoli che per loro ignoranza considerano condizioni di lavoro ottocentesche come un destino ineluttabile e naturale. Allora: COME MINIMO SI CONVOCHI IL PARLAMENTINO CON ALL’ORDINE DEL GIORNO LA CRISI IN CUI VERSA IL SETTORE TAXI E I MODI PER AFFRONTARLA. E’ una richiesta folle amico Lucone? Le competenze sono a disposizione… della categoria.
come non dare ragione a Koolass,chiede solo che il parlamentino si svegli dal torpore,purtroppo …… La nostrea difesa è stata sempre troppo fiacca,vedi a Milano un garagista ha fermato la area 5 perchè ledeva i suoi interessi economici,noi abbiamo sopportato di tutto:nolegge e abusivi,shuttle,radiobus,vetture di cortesia ,alberghi maneggioni,ecc. senza muovere ciglio.Forse speravamo nella divina provvidenza,ora siamo all’ultimo stadio e propio non sò che dire…..
khoolaas » Considerato che a Roma non si trova un accordo unitario e alla luce del fatto che invece Milano dovrebbe avere un organismo collettivo che in teoria dovrebbe funzionare, nel malaugurato caso in cui non si riuscisse a convocare un parlamentino a livello inter-regionale, sarebbe auspicabile convocare noi un’assemblea dove discutere di questi pressanti problemi e dell’altro grande problema che sta assumendo proporzioni devastanti per certuni: il fisco. Benvengano eventuali contributi di associazioni che contengono sicuramente al loro interno persone preparate e in buona fede. Poi vedremo il da farsi.
A me farebbe molto piacere se il parlamentino si riunisse per quel che tu proponi, nell’ultimo commento, però, non per le belle pillole di demagogia dell’articolo. Non è una richiesta folle, questa ultima. E non c’entra nulla con lo “Stato di crisi”: le condizioni di lavoro, sono ben altra cosa, assai diverse dalla demagogia dell’articolo. Piglia carta, penna, nome e cognome e scrivi a chi di dovere. Io non sono chi di dovere, sono un pesce troppo piccolo.
Il massimo che posso fare è cercare di far proporre un po’ di confronto preliminare, perché si possa parlare CON COGNIZIONE DI CAUSA, specie di cosa è stato fatto e cosa no. Poi, magari, quando tutti sanno chi sei (non parlo del nome e cognome, ma del fatto che magari, fuori da Milano, ti conoscano meglio), forse, dico forse, ti rispondono. Almeno, qualcuno.
Lasciami dire che sei singolare: se il Parlamentino è, secondo te, un luogo fatto per impantanare, tu ad esso e solo ad esso ti vuoi presentare direttamente… Ammesso che il Parlamentino sia lì per te e non si tratti di un attacco di Grillite (propongo una cosa che non può essere accolta, e me ne lamento) questo sembra un attacco di veltronite fulminante… Tiri a perdere per lamentarti? Non mi sembra un esempio di uscita dalla logica subalterna.
Scendendo per una attimo nel mondo reale, faccio notare che qualcuno qui pensa che con un articolo con parecchia demagogia su un blog gli convochino il parlamentino perché lui in mezzo all’emiciclo, parli. I commenti più teneri saranno “E’ arrivato lui”, o “Chi è?”. Sarebbe interessante, ma, purtroppo, mi sa che in questa maniera non si va da nessuna parte.
Domanda: si vuole andare da qualche parte? Ecco non basta, per questo, fara la sparata. Bisogna perdere un po’, un pochino di tempo ad capire le varie posizoni, passate e presenti, e cosa è stato fatto, se ha avuto successo o meno e perchè. Ma non attraverso la propria personale ricostruzione acritica, bensì su fatti. Se no c’è la sgradevole impressione che si tiri a fare solo un po’ di propaganda
Vorrei raccontare una favola, su che effetti deleteri possa produrre la demagogia.
C’era una volta il ciabattino Pirlowsky, nel Libero Principato di Cialtronia, che incassava 1000 Talleri. Dopo cinque anni, lui incassava 1500 Talleri, ma, chiese lo stato di crisi, dichiarando in sede fiscale che il suo reddito si era abbassato del 40%.
Subito, i Gran Gabellieri di Cialtronia gli saltarono alla gola, dicendogli: oggi incassi 1500 Talleri, tu ci hai detto che gli incassi sono calati del 40%, per cui, 5 anni fa incassavi 2500 Talleri. Allora, ci devi tasse e multe per omessa denuncia di 1500 Talleri cinque anni fa, e poi vediamo il resto.
Il reddito medio dei ciabattini, a Cialtronia, aumentava perché prima che il Gran Gabelliere ci volesse mettere il naso, fino agli anni ’80 e ’90 del 1600 dichiaravano un quarto del reale. Anche se poi le scarpe non si rompevano più così spesso, i redditi su carta dei Ciabattini di Cialtronia aumentavano assai comunque, anche in stato di crisi. Almeno fino a che non raggiunsero la soglia del reale.
Il vecchio maestro di scuola, aveva provato a spiegare ai Ciabattini che se si comportavano così si sarebbero esposti ad un certo rischio. Memore del fatto che qualcuno tendeva a dar la colpa a lui girando la frittata, ad alcuni, i più esagerati, aveva anche fatto mettere per iscritto che glie l’aveva detto, ma loro gli avevano risposto con sicumera “faccio il cacchio che voglio”.
Roba che accadeva centinaia di anni fa in un oscuro Principato della Mitteleuropa, roba che nulla ha a che vedere con la situazione attuale, naturalmente.
Questo perché, secondo me, bisogna pensare bene alla strategia. Poi, se bisogna richiedere di convocare il Parlamentino, possiamo parlare di cose un po’ più fattibili, utilizzabili per raggiungere fini analoghi.
Sono stra-d’accordo che bisogna, oltre che difendersi bene, anche contrattaccare, come strategia. Quella della “logica subalterna” (o del pensiero forte / pensiero debole) è una battaglia anche mia. D’accordissimo. Ci vogliono gli strumenti giusti.
Sono stra-d’accordo con EdBologna troppi mangiatori di pane a tradimento nel pollaio. Sarei curioso di vedere cosa guadagna ciascuno di loro, perché ho come l’impressione che i più capaci prendano un rimborso spese per le ore di lavoro perse (o uno stipendio, equivalente, se le ore perse sono quantificabili in anticipo), e i più inutili, se non dannosi, invece, stipendi dai 5000 Euro al mese in su. Al netto delle tasse. Ed alla faccia della crisi.
Chiudo con Platone e con mio nonno:
“una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica, è quella di essere governato da esseri inferiori”. Questo è Platone, a chi si lamentava sostenendo di essere migliore dei suoi governanti.
“Chi se ne sta sull’Aventino a fare il saggio, non si lamenti se poi la maggioranza di chi comanda non gli piace” Questo non è Platone, è mio nonno, incavolato a 50 anni di distanza, coi politici italiani che non fecero nulla nel 1921-22.
Saluto tutti e me ne torno nel “luogo ameno”. Occhio che c’è in giro la prima fottutissima influenza intestinale di stagione (che, ovviamente, ho immediatamente preso, porca paletta).
Lucone,anche se non ti riconosco il dono della sintesi,hai scritto delle verità di cui non avrai risposta,il muro di gomma che esiste tra i vertici e la categoria non si spezzerà per un koolass o per qualsiasi altro.L’ignoranza del potere che non si apre per non perdere i suoi privillegi è più forte.Giustamente la favoletta del ciabattino è bella,ma inadeguata :il tassista non ha mai operato con tariffe propie e sottocosto ,con tanti sacrifici di tempo e rinuncie a fovore della comunità che erano tollerate le sue cedole,ora nò,gli venga riconosciuto almeno che è costretto a lavorare più giorni e più ore,che l’accertamento è costruito su teoremi errati quali il costo della cessione attività e relativo teorico incasso annuo,su klm che circa 3 mila operatori che abitano in provincia percorrono per venire sul luogo di lavoro o necessità familiari,che un dipendente ATM ,costa di più che un tassista ,che non ci rompano più le scatole e ci municipalizzino così se non altro avremmo una vita più decente e tutelata ,invece che non riconoscerci Trasporto pubblico locale per non contribuire ai nostri ormai troppo pesanti costi.
Amici io i vostri linguaggi da film non li capisco. chi è ” chi di dovere”? E cosa è “un pesce piccolo”? C’è o non c’è una crisi di settore?, (per cortesia prima di parlare cercare di capire di cosa si parla) Esiste o no un parlamentino delle associazioni dei tassisti? Se ci sono queste due condizioni prego riunirsi, non certo perchè lo propongo io, ma perchè è necessario ogni tanto capire e risolvere i problemi reali della categoria non solo quelli dei posteggi. Vuoi pagare senza batter ciglio il gasolio 30 euro al litro lasciando protestare solo le associazioni dei consumatori e trovi normale morire al volante di ictus o infarto senza che nessuno si ponga il problema delle tue condizioni di lavoro, purchè non ti liberalizzino? E infine: chew diavolo li fanno a fare gli studi di settore se poi chi li fa li disattende? E perchè un tassista non dovrebbe lavorare come lavora 40 ore alla settimana? O dobbiamo sussurrarlo a Chi di dovere? Buona notte
e dopo 35 interventi la ruota continua a girare. evviva i tassisti ! evviva Taxistory! :3
Caro Martano, la favoletta è adeguata… Tu non sapevi che a Cialtronia le tariffe dei caibattini le decide il Balivo Comunale…
Quanto al resto, tu sai benissimo quali motivazioni ci siano sotto certe cartelle esattoriali emesse, ed anche quale denominatore comune abbiano. Si tratta però di cose che non posso scrivere, la prima per querela certa, la seconda perché i dati economici non si pubblicano.
Caro Kholaas, molto in sintesi scrivere a “chi di dovere” per chiedere convocazione del parlamentino, significa scrivere a “chi ha incarico di rappresentanza nazionale o delega a partecipare al parlamentino”. Io sono “un pesce piccolo” nel senso che non siedo certo nel Parlamentino. Non è che fosse difficile.
Quanto al resto (che non è lo “stato di crisi”) si tratta proprio dell’oggetto delle discussioni nazionali e non solo. Di questo, si è parlato e si parla, eccome. Per maggiori info o risposte, chiedere a chi di dov… pardon, chiedere alle varie associazioni di categoria, che debbono rendere conto di quanto fatto e di quanto è da fare.
Non c’è nulla da sussurrare, ripeto, suggerivo, con calma di informarsi prima di scrivere, o, in alternativa, di porre domande dirette.
Si vogliono risposte, oppure no?
il regolamento regionale del bacino è alle porte,dopo una decina d’anni,nel disinteresse dei comuni del bacino,l’art.5 della legge costituzionale che assegna alle regioni il mandato sul servizio taxi ed è solo in casi eccezzionali che lo stato può intervenire è da ginnasta provetto superata da Catricalà con interventi di concorrenza e Agenzia sui trasporti pubblici,di cui non facciamo parte ,ma che utilizzeranno per aprire ai vari Montezemolo.Forse sarebbe l’ora di preoccuparci.ma nò aspettiamo che soloni,ben stipendiati, non ci dicano cosa dobbiamo fare.Il mio sembra uno sproloquio.ma non lo è ,sono le stesse cose che da vent’anni ho scritto sul Pappagallo,notiziario di Federtaxi ,senza avere mai avere risposta,chiaramente mi sono abituato .Auguri Koolass , Marco e a tutti coloro che considerano di partecipare come servizio e non per altro.
Caro Martano, grazie. Sì, è proprio questo che dici, altro che sproloqui, quello contro cui, alcuni stanno lavorando. Questa è la spada di Damocle che incombe su di noi. A tanti no interessa, interessa ingrassare (e lo faranno, si suppone, al soldo del COnte Zemolo), ad altri non interessa nulla, ad alcuni interessa, e come. E stanno preparandosi a combattere, preparando le “armi” per farlo. Io sto qui.
Come individuare le tre categorie? Beh, anche dagli stipendi. Chi prende troppo, ad esempio, gioca per sé.
Commenti all’articolo riaperti, scusate il disguido. Ora si può commentare per 15 giorni dalla data di immissione del post. E’un’impostazione necessaria perchè ci siamo trovati commentatori su post vecchi più di un anno!
Noi non chiediamo proprio niente su questo blog. Discutiamo, e ognuno espone la propria opinione perchè questo è uno spazio di libertà. Le associazioni se vogliono intervengono esattamente come qualunque tassista o semplice lettore e il moderatore decide se pubblicare o meno. Di solito i soggetti collettivi preferiscono tacere o fare intervenire qualcuno a titolo personale come in questo caso. E’ una loro scelta, legittima, e ognuno può giudicare se si senta amcora rappresentato o meno dalla associazione in cui è più o meno casualmente o con convinzione finito. Quanto al parlamentino è da 1200 letture fa che stiamo proponendo un ordine del giorno e lo facciamo con chiarezza e semplicità come sempre. Queste amici le regole di questo gioco, perchi vuole partecipare.
Il parlamentino non lo si vuole fare, l’ordine arriva dal solito posto dove ora sono impegnati in doppia campagna elettorale e non hanno tempo per voi poveracci brumisti.