"La principale palla al piede del Paese che impedisce alla concorrenza di dispiegare chiaramente i suoi effetti è una Pubblica amministrazione ipertrofica. Un settore pubblico eccessivamente esteso e che produce dei fenomeni di corruzione, di spreco e di risorse." Lo afferma ai microfoni Radio 24 il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella. "Dovremmo operare una cura dimagrante e dovremmo impedire gli intrecci perversi fra settore pubblico e settore privato. Quindi – continua il presidente dell’Antitrust – le liberalizzazioni devono andare insieme con forme di privatizzazione. Occorre che lo Stato fissi le regole e si attenga al ruolo di regolatore e di arbitro. Detto questo si può fare di più, per esempio nei trasporti, perché’ è vero che è stata fatta l’Autorità dei trasporti ma solo sulla carta. Occorre procedere rapidamente – ha concluso Pitruzzella – alla sua messa in opera e nominare i componenti dell’Autorità"
fonte: borsaitaliana.it 25/09/2012
A voler pensar male (si fa peccato, ma spesso ci si azzecca), è la conferma dei soliti appetiti. E, in ordine di urgenza, dei due zebedei così che NTV si è fatta per lavorare su una rete di proprietà del suo concorrente. Noi veniamo dopo.
A pensar bene (non ci credo troppo, ma c’è scritto proprio così), nell’articolo c’è scritto che “Occorre che lo Stato fissi le regole e si attenga al ruolo di regolatore e di arbitro.” Oh poffarbacco, ma è esattamente quel che fa nel settore taxi… Qui c’è scritto che va bene come faccaimo noi! Ovvio che, abituato a mazzate dai media, la prima cosa che penso è che non se ne è reso conto…
Oppure, miracolo dei miracoli, abbiamo un presidente dell’Antitrust che non sproloquia.
😉
Dal solito Giannino, solerte ospite dei potenti nella radio di confindustria suo datore di lavoro, ecco apparire oggi il nuovo presidente dell’authority, Giovanni Pitruzzella. Chi sia costui lo apprendiamo da Wikipedia, docente, avvocato costituzionalista, consulente della Regione Sicilia sotto Cuffaro e seguenti, ricopre via via incarichi rigorosamente pubblici fino all’ultimo prestigioso e ottimamente remunerato in qualità di successore di Catricalà. Come non dargli ragione quando parla di dilapidazione del denaro pubblico di sprechi e della necessità di una cura dimagrante? I tassisti che lavorano sempre e si pagano tutto, che non hanno nessuna tutela pubblica, non possono che augurare al nuovo Presidente di svolgere efficacemente il suo lavoro e di darci finalmente quel sostegno che aspettiamo da sempre