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Ultimamente notiamo il moltiplicarsi l’uso delle biciclette nelle città, mezzo comodissimo, ma purtroppo pericoloso se portato con quella certa “disinvoltura” che alcuni ciclisti hanno. Nelle metropoli come Milano, tassisti e conducenti di mezzi pubblici non possono che preoccuparsi della pericolosità estrema di certi incoscienti che si sentono autorizzati a compiere qualunque manovra scellerata in mezzo al traffico e invadono bellamente le corsie preferenziali dove, comunque, i cartelli non autorizzano la loro presenza. E’ così che ci ritroviamo nelle cerchie delle circonvallazioni (spaventosamente pericolosa quella della 94!) aspiranti suicidi che a cavallo del loro velocifero (come veniva chiamato ai tempi del Manzoni) sfrecciano incoscientemente con tanto di bambino sul seggiolino e telefonino all’orecchio anche contromano.
In questi giorni il Comitato Tassisti Milanesi sta raccogliendo le firme per un documento da consegnare al Comune di Milano e Uniontaxi/Cit/Ugl hanno fatto una richiesta ufficiale di maggiori controlli da parte delle forze di Polizia.
No. Non possono. Come non potrebbero nemmeno quelli con il simbolo dell’handicap. Il solito paese di pulcinella.
Aspettiamo la nera signora che venga a mietere la sua prima vittima e poi, forse, qualcuno si svegliera’.
Pericolosissimo per noi e per loro
se non vogliono penalizzare i ciclisti perche’ fa’ figo allora la soluzione e’ allargare la preferenziale della 94
Certo che no ! bastano i soli cartelli a chiarire il divieto, la domanda non sta in piedi.
ma che domanda è? la segnaletica cosa si paga e c è a fare?
proprio ieri in v.bigli una in bici contromano e al telefonino ha incrociato davanti a me uno, anche lui in bici, di quelli che dovrebbero essere stipendiati per far rispettare il CdS (dopo anni e anni mi son convinto che il motivo è un altro ma mi sfugge)… beh, lui non ha battuto ciglio e ha proseguito x la sua strada (fortunatamente corretta).
Secondo me l’ unica ormai, nel paese di pulcinella, è autotutelarsi montando una telecamera che inquadra la strada percorsa, come stanno cominciando a fare diversi colleghi.