Anche il mondo assicurativo si fa influenzare dalla febbre della rivoluzione digitale che, in Italia, sta colpendo un gran numero di settori e così il contrassegno assicurativo cartaceo diventa elettronico
Con l’obbiettivo principale di cercare di combattere il sempre più diffuso fenomeno delle frodi nel settore RC auto, anche il settore delle assicurazioni cede alla rivoluzione digitale che sta colpendo il nostro Paese e trasforma il contrassegno assicurativo cartaceo in elettronico. Definito anche con il termine di ‘tagliandino virtuale’ il nuovo contrassegno rappresenta un pezzo importante del recente decreto Liberalizzazioni (Decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 pubblicato in Gazzetta Ufficiale 24 marzo 2012, n. 71). Secondo le ‘Linee guida sul Contrassegno generato elettronicamente’, redatte sulla base di quanto disposto dall’articolo 23 -ter, comma 5, del Codice dell’Amministrazione Digitale, per contrassegno elettronico si deve intendere una sequenza di bit codificata con una tecnica grafica idonea a contenere e rappresentare i dati identificativi di un documento amministrativo informatico, oppure il documento amministrativo informatico stesso, originale o duplicato, o suoi estratti.
Nel momento in cui la polizza viene sottoscritta verrà concesso un sistema costituito da due elementi essenziali: una scheda con microchip su cui la polizza RC Auto viene memorizzata e un dispositivo elettronico che ne possa leggere il contenuto. All’interno della vettura sarà necessario installare un terminale nel quale verrà inserita la scheda e grazie al quale si riceverà un segnale radio che fornirà al guidatore la conferma della validità della polizza. In contemporanea verrà contattata la centrale operativa della Compagnia Assicurativa, la quale avrà il compito di assicurarsi in tempo reale che non ci siano delle anomalie o irregolarità. Anche i Tutor, gli autovelox e le telecamere ZTL potranno verificare l’obbligo RC Auto attraverso la lettura della scheda.
Un elemento fondamentale in tutto ciò e che non deve assolutamente essere trascurato, è la privacy dei consumatori, la quale dovrà assolutamente essere gestita nei migliori dei modi dalle persone che se ne occuperanno. Le compagnie assicurative dovranno registrare i dati delle persone nel contrassegno e, successivamente, elaborarli stando sempre molto attente a seguire i principi di pertinenza e non eccedenza. A questo proposito risulta essere interessante riportare un frammento del commento al Decreto Liberalizzazioni da parte dell’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), in cui si afferma che: ‘Per attuare questa disposizione è prevista l’emanazione di un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, sentito l’ISVAP e, per i profili di tutela della "privacy", il Garante per la protezione dei dati personali’.
Tra i rischi principali riguardanti la problematica della privacy vi sono: la perdita o la distruzione (anche accidentale) dei dati del consumatore, il loro accesso non autorizzato e il loro trattamento non consentito o non conforme alle regole. Un altro problema può essere quello del sistema di controllo Tutor, infatti registrando il passaggio di tutti i mezzi si permette automaticamente e immediatamente una forma di localizzazione dei soggetti interessati.
Il contrassegno elettronico si spera che possa portare dei grandi benefici nella lotta contro le frodi (si pensi che sul territorio italiano i veicoli che circolano sprovvisti di copertura RC Auto obbligatoria sono oltre 3,5 milioni), offrendo notevoli vantaggi sia alle compagnie di assicurazione che avranno così meno oneri sia ai consumatori, i cui premi delle polizze auto si abbasserebbero.
Un terminale, un microchip, tutti sanno dove vai che strada fai e poi si parla di privacy.
Ma che cavolo ci stanno a fare le FF.OO. a cui spetterebbe il controllo fisico!!!
Non sarebbe più normale ed a tutela della mia privacy che il dispositivo fosse meno invasivo della mia vita e più semplicemente se l’assicurazione è scaduta il motore non si accende.
Rilevo 1: il controllo con il cartaceo non è più sufficiente: da quando ci sono le Assicurazioni online, il falso è dietro l’angolo.
Rilevo 2: mi associo al rilevo sul controllo degli spostamenti. Mon è improbabile che il redditometro in futuro sarà associato anche ai passaggi della polizza RC Auto sotto un certo numero di localizzatori… ALT, quantui siete? Dove andate? COsa trasportate? Un Fiornio! Tanto per fare un esempio…
Rilevo 3: era per ciò sufficiente il TAG leggibile dalle pattuglie (anche sulle auto posteggiate).
Rilevo 4: chi paga tutto ‘sto amba aradam? Soprattutto, la moglie di quale politico la produce? Osservazione non oziosa, se si ricorda il comportamento dell’ora Ministro dal cognome ornitologico, quando era CEO di una grande banca: egli diede il contratto distribuzione posta all’azienda legata alla gentile consorte. Efficiente? Sì, ma non è questo il punto.
Rilievo 5: caleranno i prezzi delle polizze… HAHA HAHA HAHA, avevo bisogno di farmi due risate, a quest’ora. E’ la barzelletta del mese…
TUTTO ciò che è necessario, cioè di cui non puoi fare a meno, qualora il prezzo sia determinato dal “mercato” avrà NON il prezzo più basso in virtù della concorrenza, ma il massimo sostenibile dalla norma (in senso matematico) dei consumatori, in virtù di cartello. Tanto le multe sono ridicole per i grandi gruppi e MOLTO inferiori ai guadagni, basta ritoccare uno zic e la multa è pagata.
Ricordo che questa argomentazione, condivisa dai Sigg. Prefetti, è uno dei baluardi maggiormente sostenibili alla non liberalizzazione / deregulation del ns. settore. A numero liberalizzato, segue prezzo liberalizzato, anche per i massimi.
“Mens sana in corpore sano”…
Le menti vacillano e il corpo, inteso come struttura, nasce settimino!
Una vera e propria s(a)ga mentale.
PS: che c’entrano le liberalizzazioni??