A partire dal 1° gennaio 2014 Milano si trasformerà in "città metropolitana" e questo permetterà al sindaco Giuliano Pisapia di guidare la città più popolosa d’Italia.
La riforma sulle province che è stata approvata pochi giorni fa dal governo apporterà importanti cambiamenti sul territorio italiano riducendo in maniera decisa il numero di questi enti, ma una delle novità principali sarà anche la costituzione delle cosiddette "città metropolitane" che diventeranno effettive a partire dal 1° gennaio 2014 e tra quelle coinvolte non poteva non esserci Milano che diventerà in questo modo la città più popolosa d’Italia con ben quattro milioni di abitanti. A guidare questo importante processo ci sarà quindi il sindaco Giuliano Pisapia, che avrà il compito certamente impegnativo di occuparsi di questa nuova fase che coinvolgerà il capoluogo lombardo, anche se con ogni probabilità dovrà essere reso noto anche uno statuto che possa indicare in maniera più precisa i suoi poteri e competenze. Secondo le prime comunicazioni che sono state rese note dal governa l’area metropolitana milanese dovrebbe comprendere ben 188 comuni includendo anche quelli che fino ad ora appartenevano alla provincia di Monza – Brianza, ma saranno da valutare anche le richieste avanzate qualche settimana da Saronno e Busto Arsizio, che recentemente avevano manifestato la volontà di entrare a far parte di questo nuovo grande territorio.
Le competenze dell’area metropolitana sono invece indicate nel decreto legge del governo Monti: pianificazione territoriale e reti infrastrutturali, gestione servizi pubblici, mobilità e viabilità, sviluppo economico e sociale. Questa nuova istituzione non porterà comunque alla scomparsa dei comuni e quindi delle cariche contenute all’interno delle giunte, anche se non si deve escludere che un ridimensionamento possa riguardare proprio quello di Milano per far prevalere un’entità più grande e quindi con più importanza. L’attuale norma prevede infatti che per eleggere direttamente il sindaco metropolitano il Comune capoluogo si frammenti in micro-Comuni.
Già qualche settimana fa in prospettiva della nascita della città metropolitana Pisapia aveva infatti sottolineato la necessità per un capoluogo importante come Milano di proseguire con l’elezione del sindaco sempre attraverso il voto dei cittadini proprio perchè si tratta dell’area più importante d’Italia che avrebbe il diritto di avere un potere che possa essere legittimato da parte di chi ogni giorno vive in questo territorio. Per avere le idee più chiare però non resta che attendere decisioni più precise da parte del governo soprattutto perchè ancora si dovrà capire meglio come gestire l’annessione di Monza, che finora si era detta contraria all’accorpamento, ed è proprio per evitare tensioni che l’amministrazione del capoluogo lombardo auspica la possibilità per ogni comune brianzolo di poter scegliere con chi stare.
fonte: milano.ogginotizie.it 2/11/2012
Mi dispiace dirlo, ma con 4.000.000 di abitanti i numeri non tornano più. Cosa ci dovremo aspettare?
Marco se in piu’ aggiungi che saremo alla vigilia di Expo, credo che ci dovremo aspettare solo brutte notizie.
Non son riusciti ad entrare dalla porta……… Ed hanno spalancato le finestre!!!!!
Che implicazioni ha questa mega provincia nei confronti di chi deve o dovrà sostenere l’iscrizione al ruolo dei conducenti taxi e ncc?
Quale toponomastica dovrà conoscere?
Quale sarà il comune competente per le licenze taxi, tanto per il rilascio, la quantità e le tariffe da applicare?
Le licenze già emesse da comuni di altre provincie estinte come saranno gestite, dove potranno operare?
Prevedo un caos assoluto nel nostro settore ed in tutto il resto, fatto di ricorsi al TAR , Consiglio di Stato e Corte Costituzionale.
Nel periodo in cui si attenderanno i pronunciamenti ci saranno milioni di cittadini, non solo lombardi, allo sbando ed in balia del politico di turno.
Prevedo una specie di 8 settembre all’orizzonte!!!
Sarà bello leggere su laR che a Milano ci sono meno di 1,5 taxi ogni 1000 abitanti (e a Bologna meno di 1 ogni 1000 abitanti) mentre a Barcellona, Berlino ecc ci sono 1,5 abitanti ogni 1000 taxi…
Occorre che
1- i rappresentanti facciano 2/3 domande agli amministratori e che
2- riferiscano le risposte ottenute ai rappresentati il prima possibile.
Si salvi chi può! Io per sfortuna mia dovrò adattarmi alle novità in arrivo.
mai che ci fosse una buona notizia
Allarmismi ,pessimismo , vittimismo e vai col liscio….
Calma, amici non cambia nulla di fatto. Anche nelle attuali provincia ci sono i taxi che NON servono tanto è vero che vengono a lavorare a Milano perchè a Corsico o o Rho morirebbero di fame. Così l’expo è un evento temporaneo a cui SE SERVE bisogna fare fronte con misure temporanee. Chiunque ANCHE SOLO SI IMMAGINI DI DISCUTERE qualsiasi cosa di diverso non lo può certamente fare a nome dei tassisti. Che come noto sono i più individualisti muli del paese ma quando si incazzano si incazzano
C’è scritto tutto ed il contrario di tutto.. anche se sono trascorsi 22 anni da quando prodi iniziò a parlare, tramite il suo governo, di città metropolitane. Ad oggi non si è giunti ancora alla effettiva definizione dell’estensione della “città ” di chi, e come dovranno, e a che titolo farne parte, solo ipotesi.
E’ anche vero, che se si è iniziato un processo, prima o poi bisognerà portarlo a termine. Tutto è ancora da normare, ma di sicuro qualcosa cambierà, e se è vero che l’expò, è un evento estemporaneo, la città metropolitana, e tutto ciò che ne seguirà non lo saranno.
stanno pensando come saltare l’ostacolo dobbiamo stare attenti i nostri rappresentanti dovrebbero incominciare seriamente a tutelarci non è possibile. questa situazione deve cessare
dalle parole ai fatti passa sempre molto tempo.
ma vi siete mai chiesti perchè i comuni di S.Donato,Sesto S:Giovanni,Monza,Cinisello non hanno mai chiesto di unirsi a Milano?Io penso che molto del nostro lavoro si è spostato alla periferia e che ,magari qualcosa in meno,ma hanno lavorato come noi ,perciò non fasciamoci la testa e cerchiamo di rimanere uniti e non far uscire licenze non necessarie che tanto le nostre guerre tra poveri non interessano nessuno.