Riporto un mio personale intervento su un altro gruppo data l’attualità del dibattito in materia. Credo che l’attuale dibattito sulle collaborazioni rischi di attivare un nuovo "scontro" dentro la categoria. Ricordiamoci che in varie fasi del confronto degli ultimi anni hanno tentato di abbindolarci con argomenti quali "una seconda licenza quale ricompensa per il deprezzamento della prima"…, l’allargamento delle turnazioni a livello spropositato, le seconde guide inventate con inquadramenti assicurativi e previdenziali fuori dalla norma, le affittanze e chi più ne vuole ne metta.
Dobbiamo ricordare che occorre innanzitutto garantire una eguaglianza di acquisizione a ogni tipo di azienda taxi. Essa può essere singola ( il titolare) attivare una impresa familiare ( ai sensi della legge in materia), attivare una collaborazione anche non familiare nell’arco o del turno della impresa base o anche in turni aggiuntivi, se definiti dalla amministrazione comunale. L’eguaglianza di acquisizione è data dal turno di primanza che deve essere eguale per ogni vettura indipendentemente dal tipo di impresa lavori su di essa.
A Firenze abbiamo il turno di primanza ( 12 ore) e il turno di flessibilità ( le restanti 12 ore) . Nel turno di flessibilità non si può sostare nei parcheggi ( si può sostare solo se non ci sono auto dei turni in primanza) e la corsa radio si acquisisce solo in ultimo appello, quando le imprese dei taxi presenti in primanza non prendono la corsa che deve essere assegnata in primis tra loro.
Questo tipo di orario ha permesso di salvare il lavoro dell’universalità dei tassisti in turno di primanza e di garantire la flessibilità massima al servizio.
Il principio base deve rimanere quello : 1 vettura 1 impresa 1 turno di lavoro (1 territorio su questa questione non inficia) .
La seconda questione è il tipo di legame tra titolare e sostituto; nell’impresa familiare è il codice civile a regolarla; nell’altra fattispecie i sistemi legalmente realizzabili sono o il contratto di dipendenza o il contratto di partecipazione agli utili con inquadramento assicurativo e previdenziale corretto del sostituto non familiare.
Queste due fattispecie aprono pesanti oneri relativamente alla partita fiscale del titolare della licenza nonché’ oneri di non poco conto al sostituto. La seconda fattispecie ( partecipazione agli utili) apre anche possibili pesanti contenziosi facilmente immaginabili ( vedi cause di separazioni ,ecc.. rivendicazioni di vario tipo che e ‘ meglio non ricordare).
Se quindi il contratto di sostituzione è regolato correttamente ( e non artificiosamente definito) diventa oggettivamente oneroso e non appetibile.
In questa fase di carenza di lavoro diventa non molto appetibile aprire simili posizioni (salvo casi particolari) ma il punto fondamentale è mantenere il turno di primanza in un arco non superiore alle 12 ore.
Comunque il dibattito è aperto e una prossima sessione di UNIFI allargata a Confartigianato taxi approfondirà la materia che non è poi così semplice come sembra ad uno sguardo superficiale