Il presidente della Coop 3570 annuncia con una lettera di fuoco l’istanza di accesso agli atti per il servizio Chiamataxi. “Hanno presentato come una novità una cosa che c’è da sempre. Questa è concorrenza sleale con i soldi pubblici e noi ci tuteleremo”. E all’ex amico manda a dire: “Ne hai combinata un’altra delle tue…”
L’avvertimento era arrivato il giorno in cui è stato presentato il servizio Chiamataxi. Ora è battagli totale tra i tassisti romani fedeli al leader del 3570 Loreno Bittarelli e il Comune di Roma. Anzi, direttamente il sindaco Alemanno, al quale il presidente della Coop più grande d’Europa riserva un trattamento che ve ben oltre l’accusa di usare denaro pubblico per far concorrenza ai privati.Bittarelli annuncia un’istanza di accesso agli atti con i quali il Campidoglio ha varato il servizio di chiamata ma poi va giù durissimo: “Dopo cinque anni di disservizi, parentopoli e mala amministrazione, Alemanno ne combina un’altra delle sue: presenta in Campidoglio come “novità” un servizio per i tassisti e i cittadini che in realtà già esiste e funziona da cinquant’anni. Infatti, dopo l’ennesimo e riconosciuto fallimento del numero unico taxi collegato con le colonnine dei parcheggi – che in realtà non ha mai funzionato – Alemanno lancia come forte novità il servizio “Chiamataxi”.
Taxi Loreno Bittarelli
Continua Bittarelli; “Secondo il sindaco, con detto servizio l’utente dopo aver chiamato telefonicamente ed inutilmente il taxi presso la colonnina del parcheggio, avrebbe il trasferimento diretto della chiamata al taxi più vicino. Si tratterebbe in sostanza di un vero e proprio servizio radio taxi, che appare lacunoso, costoso ed inefficiente e che il sindaco annuncia, nonostante che a Roma il servizio radio taxi già esiste ed è svolto da mezzo secolo dalle cooperative dei tassisti, in regime di libera concorrenza tra loro, e con risultati che hanno fatto del 3570 la più grande Cooperativa Radiotaxi d’Europa e modello all’avanguardia tecnologica in tutto il mondo”.
Quindi gli aspetti normativi: “L’iniziativa del sindaco, oltre a sembrare comica, risulta anche palesemente illegittima, in quanto assunta in palese e “preoccupante” violazione del principio di sussidiarietà orizzontale sancito dall’art. 118, comma 4, della Costituzione, secondo cui i comuni devono favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. In base a tale principio, il comune, in presenza di un’iniziativa autonoma dei privati già esistente, come le cooperative radio taxi, non può sostituirsi ad esse nello svolgimento di quella medesima attività ma – al contrario – dovrebbe favorirne ed agevolarne l’evoluzione. C’è poi da valutare il profilo della trasparenza dell’operazione, lanciata dal sindaco come propria del comune, ma che immette sul mercato, in concorrenza sleale con le cooperative dei tassisti, il soggetto che in realtà percepirà l’utile dell’operazione”.
Due conti in tasca al Comune: “Restano, poi, da evidenziare gli aspetti relativi al danno erariale – prosegue Bittarelli – in quanto, sempre dal sito web del comune, il sindaco rende noto che il servizio è stato “reso possibile grazie alle risorse messe a disposizione da Roma Capitale e dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito delle politiche della mobilità sostenibile. Soldi pubblici dunque, sprecati per fare peggio quello che già esiste e funziona ad opera dei privati cittadini in palese violazione del richiamato art. 118, comma 4, della Costituzione”.
La conclusione: “Depositeremo quindi un’apposita istanza di accesso agli atti, in base alla legge 241/90, per valutare gli aspetti relativi alla concorrenza sleale del soggetto privato che trarrà vantaggio da tale servizio, presentato dal Sindaco e pubblicizzato dal Comune come proprio di Roma Capitale, perché è nostra intenzione difendere e tutelare in tutte le sedi possibili le strutture radio taxi esistenti, create e cresciute negli anni coi i sacrifici dei tassisti e messe gratuitamente a disposizione dell’utenza, senza alcun costo per la collettività”.
fonte: affaritaliani.libero.it 3/01/2012