Niente botte, né armi. Solo, si fa per dire, minacce e intimidazioni e poi la leva psicologica del figlio piccolo da nutrire. Il copione è sempre lo stesso e a subirlo sono stati nelle ultime settimane almeno tre tassisti della zona nordmilanese, tra Sesto, Monza e Milano. Grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza della stazione di Sesto Fs gli investigatori sono già sulle tracce dei due rapinatori, un uomo e una donna italiani sui 35 anni, che hanno portato a segno tre colpi nel giro di pochi giorni sfruttando l’elemento paura e poco altro. Senza mai aggredire fisicamente le vittime, fingendosi clienti si fanno portare in Brianza e, una volta in un’area isolata, intimano al tassista di consegnare incasso e telefonino per evitare che allerti subito le forze dell’ordine. Poi fuggono insieme al complice che li aspetta nelle vicinanze. Così, dopo la denuncia della Uil sulle nostre pagine solo una settimana fa, torna d’attualità il tema della (in)sicurezza dei tassisti.
In prima linea
Nelle mani di balordi pronti a tutto per pochi spiccioli, i conducenti del Milanese sono esasperati. E impauriti. «Ci sentiamo abbandonati — dice uno di loro, sestese, che preferisce rimanere anonimo —. Soprattutto perché più di una volta abbiamo chiesto a Regione e Comuni di aiutarci con fondi e finanziamenti da dedicare alla sicurezza». Invano. E allora si fa da sé. Sul blog TaxiStory, per esempio, i colleghi avvertono della presenza di un’altra banda in azione nell’Alto Milanese. I tassisti del servizio 02/5353, invece, si stanno dotando di una App per Android che consente la localizzazione dello smartphone in caso di furto o rapina. Certo non basta. «Chi può installa delle telecamere interne ed esterne — dice Silla Mattiazzi della Uil Milano —. L’intero impianto costa meno di 400 euro, abbordabile se non fosse che come categoria siamo già tartassati di spese. In ballo c’era anche un fondo da parte del Comune di Milano ma è svanito nel nulla. Personalmente mi sono mosso con la Lega Nord in Regione, ho strappato un impegno. Ma fino alle elezioni non se ne farà nulla».
fonte: ilgiorno.it 13/01/2013
Sono in contatto con dei colleghi di Lecco,da quello che mi hanno raccontato di una rapina a Lecco, sembrano che siano gli stessi che hanno colpito anche a Milano.
Ho parlato personalmente col collega rapinato in quanto avevo mandato un Twitt su rapinatori che giravano a Milano, appena dopo la rapina mi hanno contattato.
Il rapinatore è salito alla stazione di Lecco, sembrava un cliente normale ( mi ha detto) invece dopo poco gli ha intimato di non fare mosse false, perché era armato (teneva una mano in tasca nel giubbotto) gli ha ordinato di andare a Desio, prima però di prelevare dal bancomat, il collega è dovuto scendere e prelevare 250 euro (valore max prelevabile dalla sua carta), poi sono arrivati in una stradina sterrata ( in genere va verso il cimiteri delle aree attorno alla Brianza ).
Il collega era molto spaventato ma è riuscito a convincerlo di non farsi portar via il telefono quindi hanno colloquiato lungo il tragitto.
Siccome sapevo gia della dinamica dei rapinatori, gli ho chiesto se nei pressi di dove si è dileguato c’ era un auto grigia forse una Lancia Y ad attenderlo.
Lui mi ha detto che ha notato un auto ma non il modello e il colore in quanto era buio.
Sono venuto a conoscenza che giovedì Mattina è stata rapinata una collega di Milano con la stessa dinamica oramai conosciuta, dalla nostra c è il fatto che i malviventi sono stati videoregistrati e le immagini sono in possesso dei Carabinieri, se qualcuno ha notizie in più contatti il Maresciallo di Desio SANARICA 0362 30440 per eventuali riconoscimeti o informazioni.
Sergio Ligato Sierra67