Per capire il senso delle ottime dichiarazioni di Summa vi consiglio la lettura di questo illuminante articolo: ilmondo.it
“Sicuramente prima di parlare occorrerebbe riflettere approfonditamente e documentarsi sul merito di certi discorsi. Pensare che per l’ incapacitá di gettare nel corso degli anni le basi per la costruzione di una rete di trasporto pubblico locale veramente efficente, si propongano, idee mirabolanti da applicare nei confronti del tpl non di linea è davvero stupido e raccapricciante. In Italia, almeno per ora, ci sembra che, l’operato del tpl non di linea taxi/ncc sia disciplinato dalla legge quadro 21/92 che ribadisce a chiare note l’inviolabilità del principio di territorialità operativa anche per gli operatori ncc. Alla luce di ciò, infatti, l’inizio e la fine di ciascun servizio deve avvenire nella rimessa del comune che ha rilasciato l’autorizzazione di noleggio con conducente. Quindi, in virtù di quanto sopra esposto, pensare all’istituzione di un albo nazionale professionale nel quale ognuno potrà optare per una destinazione lavorativa, ci appare un tantino fantascentifica e priva di ogni fondamento. Per quanto riguarda la norma fiscale non ci sembra che ci sia nulla di nuovo sotto la luce del sole se non la mancata volontà di applicarla in maniera bilaterale e non esclusivamente unilaterale come troppo spesso accade”. Cosí in una nota Stefano Summa di Fit Cisl.
fonte: agenparl.it