Milano. Non rispondono al telefono perché sono fuori dal mondo. Scollegati, irraggiungibili, dispersi: una chiamata su cinque cade a vuoto. Sono sotto casa e invisibili, i tassisti. Il totem di piazzale Piola è out ; la cabina di corso Indipendenza è guasta da «marzo 2012»; la centralina di via Solari è fuori uso da cinque mesi; le colonnine sono sorde e mute, in ogni caso spente, ai posteggi di piazza Ascoli, Frattini, Lambrate e piazza Emilia. «Non c’è nient’altro da aggiungere, solo da piangere», si sfogano gli operatori delle auto bianche sul blog Taxistory . La rete telefonica installata dal Comune nel 2004 è stata martoriata dai vandali e si è ormai arresa «per mancanza di manutenzione». In via Caldera, a Quinto Romano, la cabina si è addirittura accasciata sul marciapiedi: i tassisti devono inginocchiarsi e pregare di prendere la linea.
Altoparlanti difettosi, microfoni rauchi, cortocircuiti e disservizi vari. Nel 2012 i cinquemila tassisti milanesi hanno segnalato 271 «problemi tecnici» agli spot telefonici sui parcheggi stradali: quasi un allarme al giorno (con un picco nel mese di aprile: 74 richieste d’intervento). La risposta del settore Auto pubbliche di Palazzo Marino, almeno per le statistiche, è stata tempestiva: 263 riparazioni coordinate con il gestore Telecom e A2A. Il costo della manutenzione: 300 mila euro. Ma la frequenza dei guasti denuncia uno stato di degrado talmente avanzato da non poter più essere recuperato: «Il sistema è disastrato e inefficiente – protesta Sergio Ligato, Uil -. Va ammodernato al più presto». La riforma arriverà, ma su questo punto torneremo più avanti.
Chi ha bisogno di un taxi può, in teoria, telefonare al posteggio più vicino senza dover passare da una centrale radio (e restare in attesa). È più pratico e meno costoso: il passeggero conosce il punto di partenza della vettura, può (almeno a spanne) controllare i tempi di viaggio e così verificare se il prezzo sul tassametro è congruo. C’è un numero unico, misterioso e poco utilizzato per contattare la vettura al parcheggio: 848.814.781. Ma il sistema funziona – per l’utente e per il tassista – solo se tutta la rete risponde alle richieste. E purtroppo la rete di Milano è sfatta: almeno 21 totem su 102 sono attualmente fuori uso (gli ultimi 13 guasti sono stati segnalati nella prima metà di gennaio). Il Comune sistemerà ancora una volta gli apparecchi. In attesa della rivoluzione.
Dicevamo: gli impianti sono acciaccati e inservibili. Che scempio. Una rottura. Lo sostengono i sindacati, i consorzi, i singoli artigiani. L’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran condivide la lettura del problema: così non si va avanti, bisogna cambiare. La riforma è stata abbozzata ad ottobre e perfezionata negli ultimi incontri tra l’assessore Maran e i portavoce della categoria. Titolo evocativo: «Milano Smart Taxi», approccio «intelligente» in prospettiva Expo. Il progetto, in pillole: le vecchie cabine telefoniche ai posteggi verranno eliminate e sostituite da una mappa di centraline «virtuali» collegate alla rete Internet senza fili. Per farla semplice: un nuovo numero unico semplificato (tipo 02.0203) e le applicazioni per i cellulari consentiranno di contattare il tassista direttamente sul telefonino.
L’obiettivo del Comune: chiudere il bando e avviare le procedure nel 2013, perché la nuova piattaforma taxi sia operativa nel 2015.
Fonte: milano.corriere.it 17/01/2013