Una notte da incubo, quella di lunedì scorso, per un tassista della capitale che è stato sequestrato da due clienti, rapinato e chiuso nel bagagliaio del suo taxi per alcune ore. A denunciarlo è il coordinatore nazionale di Unica Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe. “I due balordi, entrambi stranieri – racconta Di Giacobbe – sono saliti sul taxi all’altezza della Piramide e hanno chiesto al conducente di portarli a Castel di Leva, zona Ardeatina (alla periferia di Roma Sud). Una volta arrivati a destinazione, i malviventi hanno tirato fuori un coltello con una lama di 30 centimetri circa e hanno intimato al tassista di consegnargli l’incasso della giornata, 110 euro. Ma non è finita qui.
Dopo avergli preso anche il telefono cellulare, lo hanno chiuso nel bagagliaio e sono tornati verso Roma passando per l’Eur e Garbatella, il tutto mentre lo minacciavano di ucciderlo se non gli avesse consegnato i soldi che aveva in banca.
Verso le 3 hanno fermato l’auto nei pressi di Monte Testaccio, zona centro, gli hanno legato mani e piedi e sono scappati via dopo averlo chiuso nel bagagliaio. Ovviamente il tassista, seppure sotto choc, ha denunciato tutto ai carabinieri”. La disavventura dell’uomo non è passata inosservata tra i suoi colleghi che, con il passaparola e grazie ai social network, stanno diffondendo quanto accaduto.
“La sicurezza – conclude Di Giacobbe – non è una prerogativa né della destra né della sinistra, ma vogliamo che tutti gli schieramenti politici si facciano carico di quella che sta ormai diventando una vera e propria emergenza”.(ANSA)