da: washingtonexaminer.com – Colorado is considering regulations that would prohibit car services like Uber from charging variable pricing (higher prices when demand is higher) and keep limousines from hanging out near bars, airports, or hotels waiting for fares. The smart-phone-based limo service Uber has faced anti-competitive regulations in plenty of cities, including our own, so these sorts of regulations are nothing new. But here’s what is new: the Federal Trade Commission is warning Colorado away from these anti-competitive regulations (thanks to Transportation Nation for flagging this letter):
FTC staff is concerned that these three proposed changes may significantly impair competition in passenger vehicle transportation services, including innovative methods of competition enabled by new software applications (“applications”) that allow consumers to arrange and pay for services in new ways that they might prefer, and thus harm consumers. In evaluating claims that the practices to be prohibited impose a genuine threat to consumer welfare, we recommend that CPUC be guided by the principle that any restriction on competition designed to address such potential harm should be narrowly crafted to minimize its anticompetitive impact.
In pratica U… pare alzi le tariffe quando aumenta la richiesta di veicoli , come se per esempio a Milano alla prossima fiera del mobile visto che la richiesta è elevata, aumenta la tariffa rispetto a momenti di calma.
Conoscendo un po l ambiente trasporto taxi negli Usa posso dire che se cosi fosse U… rischia la chiusura, in quanto da quelle parti le commissioni non scherzano affatto.
Ragazzi gli USA non scherzano, qui siamo alla politica del bau-bau micio-micio e non abbiamo la minima idea di cosa voglia dire la vera difesa dei consumatori. Abbiamo i vari bla-bla-consumatori che perdono tempo a sparare idiozie sulle tariffe dei taxi in perfetta sintonia coi quaraquà dell’anticippa, i quali a loro volta si fanno scarrozzare da limousine pagati sempre dai fessi consumatori che dovrebbero difendere…. Da ricovero!
Dall articolo pare che le auto U… carichino per alzata di mano del cliente come se fossero taxi, in quanto circolanoa ridosso dei punti dove la richiesta è piu elevata, cosa che nessuno puo fare e neanche i taxi , lo stazionamento è vietato , tanto meno per il servizio limousine che per regolamento non può caricare in mezzo alla strada, ma previo accordo precedente con il cliente.
Vedi Sergio, quello che mi fa veramente innervosire sono i titoli dei nostri giornalai italiani che ci hanno fatto passare per l’ennesima volta per la banda di straccioni, accattoni, pseudolobbysti che temono la “leale” concorrenza altrui, mentre si tratta solo di stravolgimento delle regole e concorrenza sleale, il tutto con il colpevole silenzio delle autorità che dovrebbero (loro sì) difendere il diritto e la legalità. E’ per questo che da tempo non compro più uno straccio di giornale che sia uno e auspico che vengano tolte dal prossimo governo (non mi interessa il colore) le sovvenzioni miliardarie a questi parassiti della società.
Questo articolo dice che sulla questione U… c e un udienza in corso che continuera il 16 aprile, vedremo gli aggiornamenti dell udienza sollevata ai danni di U… che pare non rispetti le norme di regolamento del trasporto pubblico complemetare
http://www.denverpost.com/breakingnews/ci_22765632/app-maker-U…-scores-regulatory-victory-but-review?source=rss
Antefatto: negli USA U… si occupa sia di taxi che di “noleggi” (limo services), e fin dal suo lancio la “tariffa” dei secondi è stata calcolata secondo il principio domanda più alta prezzo più alto.
Diciamo che per quello che riguarda i taxi ha avuto la strada spianata data la mancanza di rtx (in questo i taxisti italiani sono molto AVANTI, e ce ne dovremmo vantare di più).
Fatto” l’articolo riporta una VITTORIA di U…, non una sconfitta.
Dice infatti che il governo federale invita i governi locali a non approvare regolamenti (e a cambiare quelli esistenti) che ostacolino U… e il suo business model.
Ricorda qualcosa?
Edbologna, la mancanza di radiotaxi nello stato di NY (parlo di questo stato ma penso che per la maggior parte degli altri la solfa non cambi di tanto) è dovuta alla legge che lo vieta. Da poco è stata autorizzata qualche app, ma con molte resistenze (vedi “NY dice no alle app taxi per smartphone” – “NY autorizzate app per chiamare i taxi” – “NY, gara per la migliore App taxi“, quindi noi siamo avanti non per merito ma per non avere avuto una legge cieca.
Il problema sollevato nello stato del Colorado riguarda le tariffe “ballerine” di U… che approfitta dei momenti di maggiore richiesta per aumentare le tariffe (è come se noi milanesi e voi bolognesi alzassimo le tariffe in concomitanza delle fiere o a Roma triplicassero le tariffe perché adesso c’è il Conclave: una truffa) e lo stazionamento illecito delle limousine al di fuori delle loro rimesse.
E’ questo che ricorda qualcosa: il famoso uno-quater e la 21/92 che dice che il ncc deve stazionare nella rimessa e non appostarsi per strada!
Naturalmente ora gli organi preposti (la FTE Federal Trade Commission), i consumatori e gli interessati al grande businnes sempre negato dei radiotaxi si stanno scannando, perchè la legge che ha vietato le chiamate ai taxi, se non alzando la mano per strada o ai posteggi, ha aperto con un buco pauroso la strada alle limousine che a suon di gomitate si fanno spazio ai danni dei tassisti, i quali si sono ritrovati le regole stravolte durante il gioco.
Ma lì i tassisti sono solo dei poveracci e non contano quasi niente, la loro fortuna saranno i loro “padroni” che, proprietari di licenze milionarie, venderanno cara la pelle.
Marco guarda che negli Stati Uniti , ma in tutti i paesi dove c è lo stesso sistema, tipo Australia, Canada, ecc fanno fatica a trovare gli autisti tassisti da sfruttare nonostante la crisi, a Chicago ci sono i taxi fermi nelle rimesse, li mancano 2000 tassisti su 6000 licenze, a Melbourne uguale il lavoro sceso non permette più di far girare i taxi 24 ore. Eppure a Chicago no opera U… , che ha sottratto clienti ai taxi, in tempi di magra sopravvive il piu forte. Come dici tu , le istituzioni comunali dei taxi mangiano su questi poveracci, la guerra riguarda hai detto bene milionari americani che si contendono la fetta del trasporto pubblico con la complicità della politica locale.
Mi pare che sul discorso App ci sia un pò di confusione sulla quale mi piacerebbe fare chiarezza avendone testata più di una negli ultimi mesi.
Esistono 2 diversi tipi di App, il primo tipo sono le “open sources” , delle specie di banche dati nelle quali chiunque senza nessun controllo può inserire dei dati e spacciarsi per ciò che meglio crede (ma in questo caso parliamo di giocattolini che generano guadagni al provider sul traffico dati più che sulle reali funzionalità della piattaforma quindi non sono nemmeno da tenersi in considerazione), il secondo tipo sono delle piattaforme di dispacciamento più complesse per accedere alle quali bisogna stipulare contratti e fornire credenziali.
Tra i vari dispatcher (U… è uno di questi) c’e’ una seconda divisione tra quelli che controllano direttamente l’assegnazione dell’ordine e quelli che invece in cloud computing forniscono una vera e propria “centrale radiotaxi”. E qui il discorso si fa più interessante anche dal punto di vista legale.
Nel primo caso il provider recepisce la richiesta di servizio da parte di un potenziale cliente ma non tiene conto al momento dell’assegnazione di quelle che sono le peculiarità normative della Nazione nella quale stà per operare…. perchè??? PERCHE’ TANTO NESSUNO LEGGE MAI LA PAGINA TERMS & CONDITIONS (metto la crocetta per accettazione tanto chi se ne accorge???) nella quale in genere è ben spiegato che il provider agisce secondo le leggi del SUO Stato ma che l’utilizzatore è tenuto sotto la propria responsabilità a fare lo stesso: ecco quindi che per soldi qualcuno fornisce una piattaforma di “chiamata” ma le conseguenze le lascia pagare a chi la usa in modo difforme (in pratica se tutto va bene guadagnamo in 2, se va male ci rimette solo uno e paga pure i danni).
Nel secondo caso il discorso è ben più serio: il provider fornisce la piattaforma di dispacciamento che deve essere rigorosamente contrattualizzata secondo le “leggi” dell’ e-commerce sulla base della presentazione di credenziali (licenze, partite IVA o numeri VAT regolarmente registrati…) . In questo caso la piattaforma è perfettamente customizzabile (nei limiti entro i quali è stata sviluppata) alle esigenze legali e operative di chi la ha contrattualizzata.
Questa premessa per dire cosa? Che in effetti aprendo un App Store di applicazioni per chiamare taxi o ncc ce ne sono un mare ma che in realtà non si tratta altro che di customizzazioni delle piattaforme più accreditate che rimandano a cooperative, consorzi, associazioni, aziende private….oppure in rarissimi casi si trovano piattaforme (esempio My…., per citarne una) che però possono andare bene in un mercato ma non in un altro perchè le leggi cambiano da Stato a Stato (e ciò spiega perchè in Italia il sistema delle App non ha ancora attecchito, perchè il nostro mercato è più frammentato di quello di altri paesi europei e sebbene se ne dica il contrario è già legislativamente fortemente liberalizzato in quanto ogni singola licenza è di fatto una azienda!).
Allora perchè usare una App??? perchè riduce i costi in beni strumentali, tutto qui, fa in automatico quello che fa un oneroso e obsoleto sistema RTX senza necessità di avere grandi uffici 300 centralinisti e costi esorbitanti per il tassista, ma resta sempre un radiotaxi nè più nè meno di come succede in altri posti del mondo (la sola differenza è che prima si usava uno schermo LCD ora basta un telefonino, ma la sostanza non cambia), ammesso e non concesso che ci si rivolga ad un provider serio ed accreditato.
Tornando al discorso U…: loro hanno creato la piattaforma, la hanno messa a disposizione del mercato Italiano…. e poi??? sono per caso venuti di persona a verificare se ciò che stavano facendo era fattibile? o in alternativa: il noleggiatore si è per caso accertato di non violare effettivamente nessuna norma? (legge 21/92, regolamenti regionali, regolamenti comunali, normative fiscali… e soprattutto: INFORMATIVA DEL GARANTE DELLA PRIVACY circa la tracciabilità dei dati sensibili degli utenti del servizio di chiamata??? http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1166832 nonchè i dati dati sensibili che possono essere forniti ai vettori???)
Scusate, dal momento che U… è incensato (gratis???) in tutti i giornali italioti, magari sarebbe il caso di iniziare a lasciare qualche commento spiegando i contenuti della Legge. (ncc che escono dalla rimessa, iva al 10% e tassametro omologato per i Taxi).
O aspettiamo che si comprino una bella rivisitazione della legge?
Ciao a tutti, sono un noleggio con conducente che svolge attività nel pieno rispetto delle regole, sto combattendo una dura lotta con U….
A mio avviso sta sputtanando il nostro settore rendendoci dei veri e propri taxi, violando le regole del noleggio stesso.
Questo per sottolineare che in caso di battaglie contro questo sistema siamo con voi.
Muoviamo i insieme prima che sia troppo tardi !!!!!
nota del moderatore: un messaggio anonimo non ha valore, è come una scritta sul muro