“Concorso nell’omicidio del tassista” ma la condanna è civile e non penale

da milano.repubblica.it 19/03/13 – Stefania Citterio, 29 anni, secondo le indagini fu la prima a picchiare Luca Massari, il tassista milanese pestato a morte dopo avere investito un cane ed essere sceso dall’auto per scusarsi. La donna, condannata a dieci mesi per minacce, dovrà soltanto risarcire i familiari della vittima: mancava la richiesta di appello da parte del pm.

Riconosciuta responsabile di concorso in omicidio, dovrà soltanto risarcire i danni ai familiari della vittima. E’ la sentenza emessa a carico di una donna di 29 anni, Stefania Citterio: secondo le indagini sarebbe stata lei la prima ad aggredire Luca Massari, il tassista milanese che nell’ottobre 2010, dopo aver investito un cane ed essere sceso dall’auto per scusarsi, venne brutalmente picchiato e ucciso alla periferia di Milano. Per lei è arrivata una condanna penale a dieci mesi per minacce e un’altra, ma ai soli fini civili, per concorso anomalo nell’omicidio. Un verdetto che ha stupito anche gli avvocati presenti in aula, ma che, nella sua particolarità, ha una spiegazione logica e giuridica.

I tre aggressori del tassista “Furia incontenibile e colpi micidiali”
I giudici della seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Milano (presidente Anna Conforti) hanno potuto accogliere solo il ricorso dei familiari di Massari, rappresentati dall’avvocato Cristiana Totis, gli unici ad aver chiesto che venisse dichiarata la responsabilità
della donna nell’uccisione, anche se ai soli fini del risarcimento danni, unica strada per la parte civile. La Procura, invece, non aveva presentato appello per chiedere la riqualificazione del reato da minacce a concorso anomalo in omicidio: imputazione che aveva invece contestato in primo grado, formulando per la giovane una richiesta di 21 anni di carcere.

Il 10 ottobre del 2010, il tassista Massari stava viaggiando lungo via Luca Ghini, alla periferia sud di Milano, quando un cane finì sotto la sua auto. Scese per scusarsi ma non fece in tempo: pestato brutalmente, andò in coma e morì. Per quell’aggressione, il 14 luglio 2011, è stato condannato con rito abbreviato (sentenza poi confermata in appello) a 16 anni di carcere Morris Ciavarella, il giovane che, stando alle indagini del pm Tiziana Siciliano, avrebbe sferrato “gli ultimi due micidiali colpi”: una ginocchiata in faccia e una spinta violenta. Stefania Citterio, fidanzata di Ciavarella, e il fratello Pietro Citterio erano stati condannati invece con rito ordinario nel maggio 2012 dalla prima Corte d’assise di Milano: lei a dieci mesi per minacce e lui a 14 anni per concorso anomalo nell’omicidio, incendio e lesioni.

La Procura di Milano, però, in secondo grado non ha fatto appello sul reato contestato alla donna, ma solo per chiedere un aumento delle pene: 11 mesi per lei e 14 anni e cinque mesi per il fratello. Impugnazione (presentata in aula dal sostituto pg Maria Vulpio) che, fra l’altro, non è stata accolta dai giudici. La Corte, invece, ha accolto il ricorso dei familiari di Massari, che in qualità di parte civile sostenevano la responsabilità nell’omicidio di Stefania Citterio, come descritta nell’imputazione originaria della Procura. Secondo le indagini,era stata proprio lei la prima a insultare e a picchiare Massari, gridando “ti ammazzo, ti ammazzo”. Poi erano intervenuti il fratello e il fidanzato. Per l’imputata è arrivata la condanna al risarcimento per concorso anomalo in omicidio (il danno dovrà essere quantificato in una causa civile), mentre è rimasta ferma quella penale a dieci mesi per minacce. La pena per il fratello, invece, è stata limata al ribasso e portata a 13 anni.

6 commenti

  1. I ** di Milano sono troppo occupati con B********* non hanno tempo da perdere con caso minori.

  2. Che vergogna…bisognerebbe fare uno sciopero di un paio d ore per dare un segnale al comune che per la nostra sicurezza non fa mai nulla…i sindacati che dicono ?

  3. Quanto vale la nostra vita, cari colleghi tassisti? Tutto sommato neanche troppo.

  4. purtroppo la legge in italia non funziona e non funzionerà mai… ……..

    (parte rimossa)

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