Un altro telefono steso sul selciato

lobbystaEcco un temibile lobbysta (quella specie di fauno che la stampa italiana addita quasi ogni giorno) che si inchina a visitare un malato grave: il telefono di largo Carrobbio, Milano. Si sa il nuovo avanza, evolvono le  tecnologie, dai segnali di fumo siamo passati al telegrafo coi fili, poi quello senza fili con l’avvento delle valvole, i transistor, i microchip, i bit, i Megabit, il Gsm, il Gprs, il 3G, 4G… mentre i telefoni dei taxi milanesi (e non solo) sono rimasti misteriosamente al palo. Qualche anno fa é stata inventata la colonnina rivoluzionaria (quel cadavere che vedete al suolo) e con tanto di strombazzi dei soliti trombatori (a volte anche trombati a loro volta) di professione, presentata alla stampa come la panacea di tutti i mali dei tassisti milanesi.

Risultato: le colonnine sono marce, non funzionano, nessuno gli fa la manutenzione e ultimamente vengono misteriosamente abbattute al suolo, squillano a vuoto e il cittadino bestemmia la solita litanìa tanto cara ai giornalisti (ultimamente ben prezzolati da chi sappiamo): Ma non ci sono mai questi taxi! .

Chi sarà il cattivone di turno che non vuole che i tassisti ripondano al telefono e diano il loro servizio pubblico?

3 commenti

  1. Inquietante questo post, sia per il “fauno” che per l’inspiegabile “deterioramento” delle colonnine!
    Ci vorrebbe Scherlock Holmes. 🙂

  2. Uno specchio del paese in cui viviamo: furbastri speculatori, dipendenti nullafacenti e ottusi burocrati tutti uniti per interesse e stupidità a lasciare solo quel povero tassista ostinato a far funzionare un servizio pubblico.

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