Il fallimento della deregulation

galbiati2IL FALLIMENTO DELLA DEREGULATION di Luciano Galbiati

Quello dei taxi è un mercato singolare e problematico con caratteristiche economiche e istituzionali inconsuete se valutate  in un’ottica neoclassica standard. Una stringente regolazione pubblica -licenze contingentate, tariffa amministrata, obbligatorietà della prestazione- è essenziale per assicurare sostenibilità economica e tutela di qualità/sicurezza del servizio (se si esclude l’alternativa rappresentata dalla distribuzione di sussidi; come nel caso del trasporto pubblico collettivo).

La liberalizzazione delle licenze incentiva il massiccio ingresso nel mercato di operatori occasionali e part-time che esercitano la professione di tassista come secondo (o terzo) lavoro, il più delle volte senza attenzione alla qualità e alla sicurezza. Sebbene meno qualificati degli operatori full-time riducono gli introiti di questi ultimi a tal punto da spingerli ad abbandonare il settore.  Non solo .

Le tariffe “libere” vengono invariabilmente spinte verso l’alto dagli operatori occasionali/marginali, prevalenti presso le piazzole di sosta nei luoghi dove si concentra la richiesta di servizio (aeroporti,stazioni,porti,ecc) e orientati verso comportamenti “predatori” a danno dell’utenza. Di conseguenza si registra un peggioramento della qualità del servizio e dei conducenti, un aumento delle tariffe per l’utenza e una precarizzazione delle condizioni reddituali delle imprese più strutturate. Condizioni che invariabilmente spingono le autorità ad attuare politiche di ri-regolazione . Questo spiega perchè in tutto il mondo (USA e Regno Unito compresi) i taxi sono regolati da permessi contingentati e disciplinati come un servizio pubblico complementare e di supporto del trasporto pubblico collettivo (Visco Comandini, Gori,Violati 2004). Il fatto che la licenza assuma un valore economico positivo non è di per sé indice di cattiva regolazione .Il valore economico della licenza svolge il doppio ruolo di investimento assicurativo (che il tassista liquiderà all’uscita dal mercato)  e di efficace strumento di deterrenza (sanzione della sospensione/revoca) contro possibili comportamenti abusivi. Analisi sul valore delle licenze USA rivelano un’incidenza del costo di ammortamento di circa mezzo dollaro per ora effettiva di servizio; frazione quasi insignificante dei costi fissi. (Cairns e Liston-Heyes;1996).  Analoghi risultati per i taxi di Roma (Visco Comandini, Gori,Violati,2004).

BREVE EXCURSUS STORICO
Anni 80 : esperienze di deregulation intraprese in alcune città USA  (Indianapolis,Seattle,San Diego,Phoenix) sostanzialmente fallite a causa dell’eccesivo aumento dell’offerta, eccessivo turnover degli operatori, condizioni di lavoro deteriorate e fenomeni di violenza generati da discussioni sul prezzo.(Zerbe,1983; Frankena e Pautler,1984)

Anni 90: fallimentare esperienza di deregulation del servizio  taxi in Europa(Svezia,Irlanda,Olanda). Al danno della precarizzazione del lavoro degli  autisti(Svezia,Irlanda,Olanda) si è aggiunta la beffa dell’aumento delle tariffe (Svezia,Olanda), del peggioramento della qualità del  servizio (Svezia,Irlanda,Olanda) e della necessità di pesanti interventi di ri-regolazione (Olanda,Irlanda).(Visco Comandini,Violati,Gori,2004;  Iaione,2008)

LA QUESTIONE DEL CUMULO LICENZE

Nel nostro paese il sistema economico è strutturato in maggioranza come piccola e media impresa. Il          taxi non diverge da tale modello. La professione viene svolta da imprese artigiane o da tassisti associati in cooperative di produzione e lavoro che prestano un servizio  a livelli qualitativi e costi nella media degli altri paesi europei. Alcuni sostengono sia preferibile -in termini di efficienza complessiva-“l’industrializzazione” del settore; ovvero la ri-regolazione attraverso la concentrazione dei permessi in capo a società di capitale  e imprese di grandi dimensioni (cumulo delle licenze taxi in capo ad un unico soggetto vietata dalle norme vigenti; Legge n 21 del 15 gennaio 1992)(Visco Comandini, Gori,Violati,2004).

Al contrario ,una concentrazione oligopolistica, può condurre ad una situazione sfavorevole proprio a danno della libera iniziativa che tale progetto intende potenziare. Le imprese di grandi dimensioni,anche  se monopolistiche/oligopolistiche ,tendono ad orientarsi verso modelli di business- maggiormente remunerativi- di tipo finanziario ( In sintesi gestione dei permessi delegata a broker e reclutamento degli autisti attraverso il sistema del nolo di licenza e autovettura). Tali soluzioni introducono nuovi soggetti e nuove rendite da soddisfare con conseguente aumento dei prezzi ,impoverimento delle condizioni reddituali/lavorative degli autisti e incrementi trascurabili  della qualità del servizio. I taxi di New York sono l’esempio più immediato (e studiato) di tale tendenza. La maggioranza degli autisti dei famosi yellow cabs sono meri affittuari di vettura e licenza (medallion); ovvero senza la tipica autonomia dell’imprenditore individuale, né le garanzie/tutele del lavoro dipendente. (Mathew 2006  ,Rossano,Iaione 2006, Iaione 2008)

LA SITUAZIONE ITALIANA
In Italia i taxi hanno già subito una pesante deregolamentazione. Il Decreto Bersani (Legge n 248 del 4 agosto 2006) prevede: 1 attivazione di più autisti con una sola licenza, 2 liberalizzazione degli orari di servizio, 3 concorsi a titolo oneroso x l’assegnazione di licenze, 4 attivazione di tariffe fisse da e per luoghi ad alta richiesta di servizio (aeroporti,porti,stazioni,ecc). Il recente Decreto Cresci-Italia (marzo 2012) mantiene il servizio taxi in un sistema regolamentato (prevalente in Europa e USA). Si è evitato il grave errore di scegliere tra due estremi entrambi sbagliati. La totale deregulation; che comporta il fenomeno –documentato in letteratura- della “concorrenza distruttiva” (i taxi di Dublino). All’estremo opposto il “cumulo delle licenze”; che genera oligopoli e precarizzazione delle condizioni di lavoro degli autisti (i taxi di New York).

L’industria dei taxi è un settore saturato da un eccesso di offerta e ora nella morsa della fase recessiva; sono sotto gli occhi di tutti i parcheggi di stazionamento delle nostre città pieni di vetture inattive.
L’efficienza complessiva del sistema si aumenta agendo su variabili generali quali: condizioni della viabilità, congestione dei centri storici, limitazioni di circolazione, ecc. Variabili che incidono in modo determinante sul costo finale del servizio. L’attuale congestione del traffico nei centri urbani vanifica qualsiasi sforzo di miglioramento/potenziamento del trasporto pubblico. Evidente che contro il servizio taxi si gioca –da tempo- una partita puramente ideologica.

BIBLIOGRAFIA

Visco Comandini, Gori,Violati , “Le licenze taxi: abolizione,regolazione o libero scambio di diritti?”                  In  Mercato  Concorrenza Regole, il Mulino 2004

Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma,                                              “Il settore taxi a Roma.Ipotesi di riforma”, Roma,2004

Rossano, Iaione, “Servizio taxi. Quale regulation?” Convegno Uritaxi , Roma 27 marzo 2006 dal titolo “Liberalizzare i taxi? Opinioni a confronto”

Iaione, “La questione dei taxi tra de-regulation e ri-regulation”  in Il Telescopio 2008

Mathew  “Taxi! Driver in rivolta a New York”  Feltrinelli 2006  titolo originale  “Taxi! Cabs and capitalism in New York City”

TABELLE.  Fonte: UNICA TAXI BOLOGNA  Studi economici 2012

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9 commenti

  1. BENE. REPETITA IUVANT. ( adesso però non collegate l’adeguamento tariffario anche alla conoscenza del latino per favore). Speriamo che i saggi siano saggi e non abbiano bisogno di noi come al solito per tornare ad esserlo.

  2. Ci risiamo oggi domenica pagina 9 il Sole 24 Ore prioritá trasporti fascicolo aperto liberalizzazioni taxi !

  3. come al solito invece che affrontare il problema, se ce n’è uno, si vuole a tutti i costi correre nella direzione che più interessa a certe persone. lo capisce anche un neonato che ci sono problemi con il servizio taxi, non c’è bisogno la laurea alla bocconi, ma non certo tanti di più che in altre città del mondo. ora penso che sia necessario affrontare la situazione in 2 modi: il primo è capire chi si nasconde dietro a questa presunta richiesta del mercato di liberalizzare il servizio taxi e la seconda è capire come migliorare il Vostro servizio.

  4. Meno male che con tutti i problemi sociali ed economici di questo brutto momento si sia trovata la soluzione dando la priorità al più importante quesito da risolvere affrontando l’argomento che tormenta e toglie il sonno a tutti quanti, grandi e piccini : il TAXI ! ! !

  5. Buona sera
    Oggi giorno festivo trascorso serenamente in famiglia (tranne la pioggia pomeridiana), dopo una settimana di lavoro, dopo cena decido di accendere il pc per curiosare e informarmi.
    Guarda, guarda ci sono novità vecchie,allora mi chiedo: fino a quando andremo avanti in queste condizioni? che soluzioni si possono adottare per far si che una persona dopo il lavoro non debba
    tornare a casa ed essere preoccupato perchè legge notizie non simpatiche.
    Ho cercato dentro di me delle risposte. Mi sono detto forse ci serve un qualcosa o qualcuno che
    informi la gente su quello che sono le reali situazioni in modo tale che chi diffonde un certo tipo
    di notizie sa di avere gente che conosce la realtà e quindi valutare attentamente quello che scrive.
    Ho pensato a quello che hanno detto i dirigenti dei radiotaxi nei giorni scorsi e quello che ha detto
    koolaas in merito ad un ufficio stampa. Mi sono posto la domanda, noi tassisti siamo in grado di
    di crearlo? siamo capaci di mettere a disposizione della categoria una cifra(perché è quello che serve)
    di 1-2-5-10-50 euro per far si che nasca un ufficio stampa. E se nello stesso tempo si pensasse
    anche ad un ufficio legale? non sarebbe meglio per noi tutti? visto le situazioni degli ultimi periodi.
    Mi farebbe molto piacere parlare di come risolvere i problemi e non vivere sempre con la paura
    che da un giorno all’altro possa esserci qualche novità non gradevole. Vi auguro buona notte
    con la speranza che domani ci siano notizie migliorie magari un imput che ci porti nella direzione giusta per migliorare il nostro lavoro senza patemi.

  6. é quella di Alfonso una analisi perfetta,il vero problema da affrontare è una ristrutturazione del sistema trasporto persona con proposte credibili e fattibili tenendo conto che altri si sono organizzati per offrire servizi con mezzi alternativi o complementari al taxi,più che l’ncc ,che intenderebbero utilizzare come testa di ponte e poi occuparsene in secondo tempo.Siamo indifesi sul fronte sindacale perchè ormai molti di questi sono impauriti e essendo costretti al preavviso dello sciopero preferiscono che siano i colleghi a muoversi autonomamente ed evitare le possibili multe,il cul de sac in cui siamo è evidente e sarà superabile soltanto con una attenta lettura dei fatti e in compagnia degli ncc trovare col ora nuovo ministro delle infrastrutture e trasporti,Lupi,una via d’uscita.Personalmente mi rendo disponibile ,coll’ausilio del mio sindacato, Federtaxi/Cisal ,a rendermi utile a eventuali progetti comuni del fronte Taxi/ncc.

  7. Sarebbe opportuno un confronto con gli amici liberisti “a prescindere” ad esempio i vari Boitani, Giavazzi , Di Vico etc, insomma gli epigoni italiani della scuola di Chicago, sulla questione specifica TAXI CHE POCO O NULLA A CHE VEDERE CON QUELLA PIU’ AMPIA DELLE LIBERALIZZAZIONI, come ben descrive con la necessaria sintesi di un post il nostro ottimo collaboratore Luciano Galbiati. E’ incredibile che si riparta sempre dalla puntata precedente e non voglio neppure pensare che siano TUTTI in malafede come ad esempio sembra essere oggi per l’ennesima volta il giorno dell’insediamento del governo il Sole 24 ore. A parte l’ovvia considerazione che i cittadini italiani cominciano a stufarsi delle Agende del giornale di Confindustria che vanno forse bene per i suoi dipendenti costretti ad ubbidir tacendo ma non per noi tassisti per esempio, che di Confindustria non sappiamo bene che farcene, vorremmo dire agli amici docenti ed opinionisti e consulenti, che su Taxi story troveranno sempre se mai lo vorranno la disponibilità a discutere senza pregiudizi la questione taxi, ammesso che tale questione esista realmente.

  8. mi permetto solo un’ulteriore considerazione: siamo tutti vittime dello stesso progetto che mira al controllo del TPL, chi più chi meno, ma ora dobbiamo coalizzarci e fare muro comune contro questi “economisti” che vengono pagati appunto per muovere i mercati nella direzione che gli viene mostrata da fantomatici personaggi. Non sono qui a gridare alla cospirazione, ma se questa non è una cospirazione allora sicuramente è dovuta una pesante riforma dell’istruzione in quanto non sono in grado di tracciare un percorso economico sostenibile. termino col dire che io personalmente non mi sento un Vostro nemico e neanche un concorrente ma riconosco che nella mia categoria ci sono alcuni elementi che non hanno capito in che modo si lavora da ncc. sicuramente il mio e quello della mia associazione è un impegno sincero per cercare di far funzionare al meglio le nostre categorie e ci piacerebbe trovare anche nella vostra categoria persone degne che si impegnano seriamente nella risoluzione dei vostri problemi ma anche nel rispetto della nostra categoria.

  9. koolass l’attacco alla categoria è lontano nei tempi ,hanno usato la legge del 97 in cui lo stato dismetteva il servizio trasporto e lo caricava alle regioni e comuni per proporre i radiobus e cercare di far guidare i nostri taxi da universitari e extracomunitari sottopagati con l’intento di offrire un servizio poco costoso e popolare.Il progetto non, realizzato ,prosegui con la “Bersani”sponsorizzato dalle coop e di poi l’attacco con le liberizzazioni sostenute dalle grosse società di noleggio.Come vedi non c’è stata mai pace e oltretutto nessun progetto contrapposto di miglioramento dell’offerta da parte nostra.Questo attacco ora in corso da parte sia dalle grosse società di noleggio e di U… e altri non è che il prosequio di un tentativo di scardinamento del nostro servizio con altri mezzi e l’appoggio di giornalisti e politici compiacenti per arrivare a creare una nuova filiera di trasporto persone che corre su binari diversi dal nostro.Come dai tuoi scritti noto è questa la battaglia che segnerà la nostra sorte e purtroppo molti colleghi non se ne rendono conto.

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