Google investe 258 milioni di dollari in Uber, la start-up che ha già rivoluzionato il servizio di noleggio con conducente. L’obiettivo? Diffondere l’auto che si guida da sola (ormai quasi pronta) a partire dal trasporto pubblico urbano. (espresso.repubblica.it)
L’auto che si guida da sola è ormai quasi realtà. Dopo averla sperimentata senza incidenti su vari tipi di terreno e condizioni di traffico, non ci sono più ostacoli tecnologici e Google sarebbe in grado di commercializzarla entro quattro anni. Tuttavia il management di Mountain View sta ancora discutendo sulla data dell’effettivo debutto. Motivo di tanta cautela? Le pressione da parte di politici e operatori dell’industria automobilistica per un approccio più graduale. Troppi ancora sarebbero gli ostacoli normativi da superare, senza contare la diffidenza dei guidatori restii a perdere il controllo sul proprio giocattolo preferito.
Si fa strada così l’ipotesi di partire in sordina, magari con un modello in grado di raggiungere al massimo i 40 Km/h e dotato di parafango in schiuma antiurto.
Un’altra idea, dalle consguenze notevoli, sarebbe quella di iniziare a partire dai taxi, cioè mettendo sulle strade delle principali città una serie di auto a pagamento che ti portano dove vuoi, ma senza conducente.
Quest’ultimo progetto è in collaborazione con con Uber, un’altra azienda hi-tech nella quale peraltro Google ha appena investito 258 milioni di dollari, il più grande investimento di sempre nella storia di Mountain View. Uber è la start-up a cui si deve l’applicazione che offre un servizio di auto a noleggio a prezzi concorrenziali tramite smartphone e per questo ha già fatto infuriare i taxisti di molte città, Italia compresa.
L’idea è di mescolare le due tecnologie: attraverso Internet si potrà prenotare e chiamare una berlina senza conducente che arriverà nel luogo richiesto e porterà il cliente alla meta voluta. Se il piano andrà avanti, è facile prevedere un nuovo boom del valore di Uber, stimato oggi attorno ai 3,5 miliardi di dollari (solo un anno e mezzo fa era un decimo).
Ovviamente anche in questo caso non mancheranno i problemi di tipo normativo. Non soltanto le auto senza conducente dovranno essere autorizzate a circolare, ma bisognerà mettere mano a tutte le regole che riguardano i servizi pubblici di trasporto, che oggi si limitano a prevedere taxi e Ncc, cioè Noleggio con conducente: l’opzione Nsc, cioè Noleggio senza Conducente, non è ancora prevista. Prevedibile, infine, la serrata dei taxisti tradizionali, quelli in carne e ossa: che vedranno completamente superata dalle tecnologie l’essenza stessa del loro lavoro.