Roma Licenze intestate a detenuti e garage abusivi: ecco i furbetti degli Ncc

ROMA – Licenze sospese, altre emesse sempre da Comuni fuori Roma e subito ritirate. Tante in odore di tangenti.

ncc_romada m.ilmessaggero.it Decine sequestrate dalle Procure del centro Italia, che stanno indagando su un giro di falsi rilasci e mazzette. Eppure alcune di quelle targhe sono di nuovo al lavoro a Roma, montate su auto che caricano i turisti, li portano a spasso e presentano il conto. Perfino chi è finito sotto inchiesta per associazione a delinquere gira ancora in città con il suo minivan. La posta in gioco è altissima, milioni di euro l’anno, molti dei quali in nero. E il business dei noleggiatori fuorilegge non sembra cedere il passo.

Le inchieste dei magistrati sono a macchia di leopardo, ognuna a se, ma unite tracciano un disegno complesso in cui Roma è un come fiore prosciugato del nettare, i soldi dei milioni di turisti che sbarcano nella Capitale. L’avidità ha i simboli di alcune cooperative con licenze «burine», ossia di fuori Roma, rilasciate da Comuni abruzzesi, campani, calabresi, siciliani, che operano senza regole.

LA CENTRALE ABUSIVA
Intanto perfino i sindacati e molti autisti regolari si sono improvvisati «investigatori», fornendo denunce circostanziate al Git, il gruppo di intervento traffico della polizia municipale. Dal gruppo è arrivata la risposta che non è cosa loro e di «rivolgersi all’autorità giudiziaria competente per territorio». Lo stesso gruppo, va ricordato, era finito al centro di un’inchiesta un anno e mezzo fa, culminata con l’arresto di due agenti della squadra vetture, Marco Croce 54 anni e Mario Ciliberti, 49, per corruzione: si facevano pagare per aggiustare i verbali e rilasciare licenze. Intanto oggi a pochi passi dagli uffici, lungo la Colombo è spuntato un deposito abusivo di Ncc provenienti tutti da fuori città, all’interno di un autolavaggio. All’interno una ventina di targhe: Quadri, Greccio, Sabaudia, Isernia in Molise, Montalto Uffugo nel cosentino, in Calabria. Da questi comuni le auto dovrebbero (per legge) partire con un contratto già prenotato e arrivare a Roma. Ma è tutto fittizio.

IL BUSINESS DEI COMUNI
Altre cooperative hanno licenze rilasciate da piccoli Comuni, come Vernole in provincia di Lecce. In questo caso l’autorimessa è ubicata presso un istituto di vigilanza pugliese, ma le licenze sono intestate a persone residenti a Fiumicino. Il Comune di Santomenna, nel salernitano, dice di non aver emesso alcun bando nel 2011, eppure ci sono «sue» licenze che lavorano regolarmente a Roma. Sant’Eufemia Maiella in provincia di Pescara, sulle licenze è chiara: il nuovo sindaco ha ravvisato parecchie irregolarità, i rilasci «non sarebbero proporzionati alle esigenze del Comune». A Villafranca in Lunigiana, paesino in provincia di Massa e Carrara, di 4.800 abitanti, dopo il rilascio di 61 licenze è intervenuta la Regione Toscana.

Un business con cui assestare i bilanci per i piccoli Comuni che ogni anno ricevono dai titolari delle licenze da 700 a mille euro per un parcheggio fittizio in un prato comunale, o un rinnovo (senza contare ovviamente quelli in cui l’amministrazione è indagata per tangenti). Ci sono pure autorimesse infilate in uno sgabuzzino, dove non entrerebbe nemmeno un motorino. Tra le curiosità, 10 licenze rilasciate da Ragusa, in Sicilia, intestate a cooperative rigorosamente romane e una trentina approvate dal Comune di Campodimele, in provincia di Latina, una ogni 20 abitanti.

Un commento

  1. La bonifica iniziata a Roma,con la massiva collaborazione dei tassisti,dovrebbe essere estesa anche a Milano,Torino,Genova,Napoli e ogni luogo in cui operano abusivi di ogni specie.Quando vengono commessi atti truffaldini nei confronti dell’utenza le colpe sono sempre attribuite dai media della comunicazione,tramite giornali e tv,al servizio taxi,nome anche impropriamente usato nei siti web dedicati all’offerta di servizio taxi e con dolo utilizzato da società di noleggio con conducente

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