smtvsanmarino.sm Il fucile usato per uccidere il tassista Leonardo Bernabini a Covignano, nel Riminese, apparteneva a Marco Zinnanti. La conferma che inchioda il 23enne killer del tassista, arrestato tre giorni dopo l’omicidio e in carcere da più di un anno, è arrivata oggi in aula con la testimonianza dell’amico, nonché ex fidanzato della sorella dell’imputato, Eros Zanzani, il 29enne che aiutò il killer durante la latitanza. Il pubblico ministro, Davide Ercolani ha ottenuto che in rito abbreviato venisse ascoltato Zanzani proprio per stabilire la proprietà del fucile che in un primo momento Zinnanti aveva detto di aver trovato nel taxi.
Zanzani ha invece confermato di aver visto quel fucile, riconosciuto anche da alcuni segni sul manico, in casa di Zinnanti e precisamente in una stanza sotto il solaio. Con quel fucile Zinnanti è accusato di aver freddato con due colpi, il 2 settembre del 2012, il tassista Bernabini, 55 anni, nelle campagne di Covignano. Quel giorno, secondo gli investigatori Zinnanti che era appena uscito dalla discoteca Classic di Rimini, era salito sull’auto di Bernabini per farsi portare a casa. Lì si armò per tornare nel locale notturno per regolare i conti con il personale della sicurezza, ma al locale non arrivò mai.
Oggi in aula di tutto questo non ha parlato ma ha solo rilasciato spontanee dichiarazioni al giudice in cui si è detto pentito, annunciando una lettera d scuse alla famiglia della vittima. Scuse che la famiglia di Bernabini (la vedova, i figli e la sorella) non intende accettare soprattutto dopo il comportamento degli amici di Zinnanti durante la scorsa udienza, quando si erano presentati con magliette dalle scritte inneggianti e incoraggianti per i 23enne, mettendo in scena un vero e proprio tifo nei corridoi del tribunale.
Con la testimonianza ascoltata oggi pare rafforzarsi la linea della premeditazione anche se alle domande del giudice, Zinnanti avrebbe risposto ancora una volta con l’unico particolare che dice di ricordare, ossia di aver subito avances da parte del tassista.
L’udienza è stata quindi aggiornata al 9 gennaio.