tio.ch Lugano. «Gli Ncc stanno facendo ciò che vogliono qui in Ticino. Non hanno diritto di caricare passeggeri. Ma se ne infischiano». Non appare sorpreso il tassista ticinese al quale raccontiamo di una lite scoppiata all’alba di domenica nei pressi di un lussuoso albergo di Lugano per conquistarsi un cliente. A spolparsi l’osso, da una parte l’autista di un taxi cittadino, contattato dallo stesso viaggiatore, dall’altra un uomo su vettura con targhe italiane affiancate dallo stemma “Noleggio con conducente”. «C’era pure un agente di polizia, ma si è limitato a dirci di non intralciare il traffico» si è sfogato il depredato.
L’invasione degli Ncc, già denunciata in passato, non incontrerebbe ostacolo, come ci spiega l’altro tassista: «Hanno trovato a Lugano il Paradiso. La situazione è peggiorata perché lo Stato non fa niente». Ma alla fine chi li chiama? «Se non scrive il mio nome glielo spiego: la colpa è degli alberghi in combutta con gli Ncc. Poniamo, ad esempio, che un cliente voglia andare a Malpensa, gli organizzano il viaggio e se incassano 280 franchi dall’ospite ne danno 150 all’Ncc».
Gli albergatori ovviamente negano di fare la cresta. Fernando Brunner, presidente di Hotelleriesuisse Ticino, è invece disposto a parlarne: «Sappiamo che il fenomeno esiste. La stessa tv ne ha parlato in passato. Molto probabilmente si tratta di alberghi di lusso e di qualche concierge che fa questo “giochino”. Noi, come associazione, possiamo solo sensibilizzare e consigliare di non scavalcare i nostri tassisti. Finora non siamo intervenuti perché la situazione non ci è sembrata così grave. Ma lo faremo se sarà necessario».
Il presidente di Hotelleriesuisse Ticino condanna tale modo di agire: «Viviamo in un Paese che offre stipendi elevati rispetto all’Italia. Questa guerra delle tariffe non dovrebbe esserci. Ma torniamo sempre al problema dei bilaterali che hanno aperto il mercato e questo in una zona di frontiera si fa sentire. Succede lo stesso coi padroncini…».