Contraffazione di valori bollati e corruzione tra i 13 arrestati giudici di pace e avvocati

basta_ladri!roma.repubblica.it Due indagini parallele a Roma e Perugia hanno portato agli arresti di ieri. A Napoli venivano stampate le finte marche da bollo vendute poi da un cancelliere che, intercettato, ha permesso di svelare i legami tra i magistrati e alcuni legali – di F. Salvatore

Contraffazione di valori bollati e corruzione tra i 13 arrestati giudici di pace e avvocati. Da una parte un avvocato che con la complicità di un giudice di pace di Ostia riesce a far annullare delle sanzioni amministrative inflitte a tassisti e a Ncc. Dall’altra un’organizzazione con base a Napoli, dedita alla falsificazione di marche da bollo da utilizzare nei procedimenti giudiziari, ramificata fino a dentro il tribunale civile di Roma. Due indagini diverse condotte dalla procura di Roma e di Perugia, due storie, però, partite da un unico fascicolo. Entrambi ieri hanno avuto uno snodo cruciale con una serie di arresti eseguiti dalla Polfer.

Le manette sono scattate per tredici persone, accusate a seconda delle posizioni di associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di valori bollati e corruzione. Intorno ai 300mila euro il denaro frutto della vendita dei falsi valori. Legame fra le due indagini, quella di Roma condotta dal pm Silvia Sereni che poi ha inviato gli atti a Perugia, un cancelliere del giudice di pace penale, P. A., che aveva il compito di smerciare i falsi titoli. Messo sotto intercettazione avrebbe permesso di portare a galla gli accordi fra un avvocato M. M., anche lui acquirente delle finte marche da bollo, e un magistrato, A. C.: il giudice avrebbe ricevuto delle somme di denaro dal legale per emettere una serie di sentenze di annullamento di sanzioni amministrative nei confronti dei clienti del professionista.

Per quanto riguarda il primo troncone, l’organizzazione aveva la sua sede a Napoli, dove venivano prodotti i finti contributi unificati per le spese per gli atti giudiziari, ovvero le marche da bollo usate dagli avvocati. Poi, i valori bollati erano venduti dal cancelliere infedele ai diversi acquirenti: uno sportello all’interno del tribunale civile, un’agenzia a due passi da piazza Mazzini, che si occupa dei giri esterni e dei servizi di segreteria per gli studi legali, e un avvocato.

I due responsabili dell’agenzia e i due titolari dello sportello giudiziario al tribunale civile sono finiti ai domiciliari. Il professionista in carcere. Oltre ad acquistare i titoli falsi si sarebbe reso protagonista di alcuni episodi di corruzione: per far annullare le sentenze dei suoi assistiti avrebbe pagato un giudice di pace di Ostia, anche lui ai domiciliari.

Nel capoluogo capano inoltre sono state eseguite 35 perquisizioni che hanno portato al sequestro di una stamperia e di attrezzature idonee alla falsificazione di valori.

In tutto sono state arrestate 13 persone e indagate altre 14 per associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione, corruzione ed altri reati.