È di tre giorni fa l’arresto di tredici persone tutti parte di un sistema che consentiva a conducenti di auto senza licenza per passeggeri di esibire una falsa sospensiva di Giudici di pace che imponeva il dissequestro del veicolo e la restituzione dei documenti di guida e di circolazione. Un’inchiesta che fa il paio con quella rivelata già a settembre dal Corriere e che vedrà a febbraio la decisione del gip sulla richiesta di rinvio a giudizio per 26 persone, tra cui 14 tra Ncc e tassisti senza licenza. O meglio, con licenza ottenuta in cambio di tangenti, anche «sessuali» in favore di un poliziotto, funzionari della prefettura, dipendenti comunali e anche vigili del Gpit, il gruppo di pronto intervento della polizia municipale.
Ed è contro questi ultimi che si concentra la protesta dei tassisti regolari. «Se prima avevamo il presentimento che nè il Gpit nè il Dipartimento mobilità avrebbero mai affrontato il problema abusivismo degli Ncc di fuori Roma, oggi sappiamo con certezza il perché. Chiediamo espressamente le dimissioni dei vertici del Gpit e il suo immediato azzeramento», dichiarano i sindacati del comparto Ugl-Taxi, Fit-Cisl, Fdertaxi-Cisal, Mit e Anar Autonoleggiatori Romani. «Sin dall’inizio del mandato ho voluto porre la massima attenzione al contrasto dell’inaccettabile fenomeno degli Ncc abusivi», assicura di rimando il sindaco Ignazio Marino. Che poi snocciola alcuni dati: da giugno a oggi sono stati effettuati circa 1000 controlli su questa tipologia di veicoli, con 70 fermi amministrativi e 400 verbali di accertamento, fra cui 300 mezzi con autorizzazioni rilasciate da altri comuni.
Il campidoglio sottolinea poi che controlli costanti vengono effettuati anche grazie alle telecamere delle ztl. «Servono – conclude Marino – una regolamentazione più stringente e un inasprimento delle sanzioni.