Unica Roma diffida Il Messaggero

unicaheaderL’articolo pubblicato dalla testata giornalistica IL MESSAGGERO in data 21/01/2014 a nome di Davide Desario, manifesta la chiara volontà diffamatoria verso un’intera categoria di lavoratori. L’utilizzo pretestuoso della frase “Taxi, l’immagine (logora) di una città” e poi “Chiede 100 euro da Tiburtina a Termini la passeggera non paga e scappa con le valigie: arrestato tassista abusivo” è chiaramente strumentale, offensiva e fortemente lesiva. Nell’interesse dei nostri iscritti e di tutti i tassisti interverremo con ogni mezzo per difendere i diritti dei lavoratori.

Roma, 21 gennaio 2014
UN.I.C.A TAXI FILT CGIL
Direttivo Unica

 

Roma, 14 ottobre 2013

Spett.le

Il Messaggero S.p.A.                     Racc. A/R

Via del Tritone, 152

00187 – Roma

Anticipata a mezzo mail: redazioneweb@ilmessaggero.it, e p.c. davide.desario@ilmessaggero.it

OGGETTO: Istanza di rettifica e diffida.

Formulo la presente in nome e per conto della U.N.I.C.A. TAXI FILT CGIL – Regione Lazio, in persona del Coordinatore Nazionale, Sig. Nicola Di Giacobbe e del Coordinatore Regionale, Sig. Marco Morana, per rappresentare quanto segue.

In data 21.1.2014 codesta testata giornalistica pubblicava sulla pagina romana del proprio sito web (www.ilmessaggero.it), all’interno della rubrica “senza rete” e più precisamente in testa di pagina, un articolo a firma Davide Desario, che legge la presente per conoscenza, recante contenuti tendenziosi quando non espressamente offensivi nei confronti della categoria di lavoratori rappresentata dalla mia assistita, per i quali ci si riserva sin d’ora ogni azione a tutela dei medesimi presso le competenti sedi.

Detto articolo, infatti, che reca quale titolo: “Taxi, l’immagine (logora) di una città”, adduce al proprio interno l’immagine dei tassisti romani ad esempio del degrado della città di Roma raffrontando -a rafforzare tale rappresentazione negativa- la professionalità, l’onestà, la buona educazione e la correttezza dei tassisti stranieri (di Bruxelles, Salerno, New York, Londra) a fronte dei colleghi romani che, per contro, ne escono disonesti, maleducati, scorretti, non professionali e, nella migliore delle ipotesi, lamentosi.

La superficialità con cui l’articolo in oggetto affronta un argomento tanto delicato quanto controverso qual è quello del trasporto pubblico nella Capitale va, peraltro, a totale discapito della notizia.

Ciò appare palese se si considera l’assenza di qualsivoglia riferimento tra il titolo dell’articolo, in evidenza (che definisce il taxi come immagine logora della città) e quella che si presume essere la notizia, riportata nel sottostante sommario (la vicenda di un taxista abusivo, che nulla ha a che vedere con la categoria dei conducenti di auto muniti di regolare licenza, arrestato per aver agito illegalmente ai danni di una passeggera).

Ancor più evidente è l’apparente utilizzo pretestuoso della notizia (riportata nel sommario) di cui nell’articolo non v’è traccia.

L’approccio superficiale all’argomento, poi, risulta ulteriormente confermato se si considera che il giornalista mette alla gogna una intera categoria di lavoratori, trasformati in carnefici di fronte ad un fenomeno –quello dell’abusivismo- che piuttosto li vede vittime, addebitando l’origine del fenomeno alla futile diversità dei modelli di auto da essi utilizzato.

Nel ribadire che qualsiasi forma abusiva del pubblico trasporto è illegalmente esercitata a danno della categoria, rappresentando che il suo diffondersi è evidentemente legato ad una carenza di controllo da parte delle autorità competenti, valga la presente quale invito alla immediata rettifica di quanto pubblicato poiché foriero della errata convinzione, nei lettori, che il fenomeno dell’abusivismo e dell’illegalità nel settore sia da attribuirsi a nel futuro,  incappare, per il futuro, in superficiali generalizzazioni, e al contempo quale formale diffida dal protrarre tendenziose associazioni tra l’attività di TAXI e qualsiasi forma di esercizio illegale del pubblico trasporto.

Distinti saluti

(Avv. Maddalena D’Aprile)

 

Un commento

  1. Ecco la differenza classica tra chi “ha i co***oni” e quelli che “sono co***oni”. Roma Vs Milano 1-0

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