Sciopero in vista per i tassisti milanesi. Il problema dell’abusivismo e della continua forzatura dei regolamenti da parte dell’App americana Uber che agita da mesi la categoria è culminata in alcune proteste spontanee che hanno portato ad un presidio che in questi giorni ha luogo in Stazione Centrale
di Davide Pinoli ilgiorno.it
Milano, 29 gennaio 2014 – Sciopero in vista per i tassisti milanesi. Il problema dell’abusivismo e della continua forzatura dei regolamenti da parte dell’App americana Uber che agita da mesi la categoria è culminata in alcune proteste spontanee che hanno portato ad un presidio che in questi giorni ha luogo in Stazione Centrale. In pratica, la lentezza della burocrazia e il continuo mancato rispetto delle regole denunciato dai conducenti pubblici da parte dei titolari di auto a noleggo che aderiscono a Uber ha portato nuovamente i tassisti sul piede di guerra al punto che ieri si è svolta una riunione che ha visto unitamente presenti tutte le maggiori sigle sindacali e i rappresentanti dei radiotaxi al termine della quale è stato indetto per il 20 di febbraio un fermo della categoria.
«Chi opera nel settore è esasperato dalla mancanza di rispetto delle regole», spiega Emilio Boccalini, presidente di Taxi Blu 4040. «Non accettiamo la prepotenza di chi con una App sta di fatto cercando di entrare nel comparto taxi e noleggio con conducente », conclude. Parole forti a cui fa da eco, in maniera ancora più dura Vincenzo Mazza responsabile del radiotaxi 6969 che dichiara: «Dal momento che la legge del 1992 che regola il settore non viene rispettata da tutti, se il Comune nella persona del suo assessore referente non saprà darci risposte adeguate, provvederemo a muoverci non soltanto scioperando ma anche con azioni legali a tutela di tutto il comparto taxi».
Ma intanto che intorno ai tavoli si decide, una protesta parallela viene da giorni portata avanti da tassisti che, in forma assolutamente autonoma e spontanea, si ritrovano attorno al gazebo posto in piazza Duca d’Aosta, dove sono già state raccolte migliaia di firme, espressione di una rabbia sul punto di esplodere. «Ogni notte dobbiamo subire indifesi le prepotenze di ogni genere di abusivismo: adesso basta», dichiara Marco Baraldo, uno dei simboli della protesta di questi giorni, che continua: «Sulle portiere dei nostri taxi è bene evidenziata la scritta Comune di Milano. Allora vogliamo che il Comune ci tuteli perché siamo stufi di essere presi in giro». Nel frattempo, oltre ad aderire allo sciopero, anche il radiotaxi 8585 fa sentire la sua voce e tramite il suo presidente Alessandro Casotto, che rivendica l’importanza del ruolo e del lavoro della categoria: «La nostra cooperativa opera da più di cinquant’anni nel rispetto delle regole e al servizio della nostra città: pertanto chiediamo che la concorrenza, qualunque essa sia faccia altrettanto».
di Davide Pinoli
bisogna sporgere denuncia alla polizia postale che è l’organo preposto al controllo di internet.
come hanno chiuso i siti di pirateria informatica cosi dvono chiudere il sito di pirateria u.
Il 20 tutti a lavorare alla faccia dei sindacati