Vigili, tassisti, noleggiatori e poliziotti accusati di truffa, millantato credito, falso, corruzione, abuso d’ufficio roma.repubblica.it
Multe cancellate e licenze facili 20 funzionari pubblici a processo. Sono state rinviate a giudizio venti persone tra cui funzionati dell’ufficio patenti della Prefettura, vigili urbani, tassisti e noleggiatori. Sono accusati di truffa, rivelazione del segreto d’ufficio, millantato credito, falso, corruzione, abuso d’ufficio e subornazione. Secondo l’accusa, previo pagamento sotto banco di alcune somme di denaro, avrebbero fatto sparire multe e fatto ottenere licenze per taxi e Ncc.
Tra i venti c’è anche un poliziotto e alcuni degli imputati sono accusati anche di avere effettuato assenze ingiustificate dal lavoro. L’udienza davanti al gup Massimo Battistini è fissata per maggio.
Il pm Attilio Pisani negli atti ha ricostruito la vicenda e l’inchiesta partita dalle dichiarazioni di un tassista abusivo, vessato dai vigili infedeli.
Dagli accertamenti eseguiti dalla Polfer è stato verificato che alla Prefettura i vigili, “a fronte del versamento di denaro” potevano far “evitare l’irrogazione di sanzioni che avrebbero comportato il ritiro della patente”.
Grazie alle telecamere nascoste gli inquirenti hanno potuto anche accertare come alcuni impiegati utilizzavano in modo irregolare il badge per le presenze in ufficio.
L’agente di polizia, che lavorava in prefettura, è accusato di aver riferito ai suoi colleghi che verosimilmente era in atto una intercettazione, “così rilevando una notizia che doveva rimanere segreta”.