illaboratoriodiemiliano75.blogspot.it Le leggi italiane che regolano gli autoservizi pubblici non di linea non violano il diritto comunitario, questo è quello che si apprende oggi con la lettura della sentenza della Corte Europea chiamata a dirimere la questione.
La Corte di giustizia dell’Unione europea non è competente a rispondere alle domande di pronuncia pregiudiziale proposte dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio (Italia) con ordinanze del 19 ottobre 2011 e del 1° dicembre 2011, nelle cause riunite C‑162/12 e C‑163/12, nella parte in cui vertono sull’interpretazione dell’articolo 49 TFUE. Nella parte in cui vertono sull’interpretazione di altre disposizioni del diritto dell’Unione, tali domande sono irricevibili.
La sentenza di cui sopra è la conclusione di un ricorso alla Corte Europea proposto per valutare e giudicare la presenza di “incompatibilità” reclamate da alcuni NCC di fuori Roma contro i comuni di Roma e di Grottaferrata. La sentenza odierna sembra fugare tutti i dubbi di compatibilità tra il diritto comunitario e la legge 21/92, in quanto quest’ultima è una normativa di rilievo prettamente nazionale e che non incide su questioni disciplinate dall’Unione Europea.
Le domande di pronuncia pregiudiziale delle cause in questione (cause riunite C‑162/12 e C‑163/12 e cause riunite C‑419/12 e C‑420/12) furono gia dichiarate “irricevibili previa decisione finale della corte” dall’avvocato generale della Corte Europea Julianne Kokott.