Il governatore chiede fondi per i trasporti alternativi, la minitratta Linate-Forlanini a forte rischio. E per il 2015 è già stato ipotizzato l’ennesimo piano B: i bus navetta
ilgiorno.it Finora nessuno era stato così netto sulle sorti della minitratta Forlanini della nuova metropolitana 4 come lo è stato, ieri, Roberto Maroni. «Il Comune non mi ha dato garanzie quindi non si farà», scandisce il presidente della Regione a margine del primo incontro sull’Expo tenutosi ieri mattina in via Rovello tra quattro ministri del Governo Renzi e gli enti locali lombardi.
Proprio a Palazzo Chigi, il numero uno di Palazzo Lombardia ha presentato ieri una lunga lista della spesa nella quale compare anche «un contributo di 175 milioni per il trasporto pubblico locale» che lo stesso governatore fa sapere di aver chiesto «per sopperire alla mancata realizzazione di alcune infrastrutture, come appunto la metropolitana 4».
Meglio precisare: che l’intera linea non potesse essere realizzata entro il primo maggio del 2015, giorno di inizio dell’Esposizione Universale di Milano, è fatto assodato da anni. Proprio per questo il Comune aveva scelto per un piano B, per non dire «minimo»: aprire entro il 2015 solo la minitratta che collega lo scalo ferroviario di Forlanini all’aeroporto di Linate, due fermate.
Che pure questo minimetrò non riesca a veder la luce in tempo utile per l’Expo è fatto probabile. E per tre motivi su tutti. Innanzitutto il Cipe non ha ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale la delibera con la quale il 9 settembre scorso stanziava 172,2 milioni di euro in favore di Palazzo Marino, e da Palazzo Marino ritenuti fondamentali, per coprire i costi extra provocati dalla tardiva apertura dei cantieri. La pubblicazione in Gazzetta è necessaria perché quei fondi possano di fatto arrivare nelle casse di piazza Scala.
Altro problema: quei 172,2 milioni di euro arriveranno al Comune solo se lo stesso Comune avrà sottoscritto il closing finanziario con le banche finanziatrici dell’opera entro il 31 dicembre 2014. L’accordo vale 512 milioni di euro e non è ancora stato chiuso.
Infine, il fattore pioggia: il maltempo sta pericolosamente complicando i cronoprogramma di diversi cantieri, a partire dal cantiere per l’allestimento del sito Expo. Solo per fare un esempio, proprio ieri da Palazzo Lombardia hanno fatto sapere che sullo stesso sito sussiste attualmente il problema delle autorizzazioni per lo smaltimento di terre da scavo divenute fango e sabbia proprio per via delle continue precipitazioni.
Partiti in estremo ritardo, anche i lavori per la metropolitana sono quindi soggetti al fattore maltempo. Tutto ciò premesso, da Palazzo Marino la linea non cambia: «Le attività di cantiere stanno andando avanti con l’obiettivo di concludere la minitratta Forlanini nei tempi previsti». Nelle scorse settimane però più d’uno, a partire dal commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, aveva fatto sapere che il piano B (sì, l’ennesimo) è pronto da tempo: i collegamenti dallo scalo ferroviario e dall’aeroporto e tra scalo e aeroporto saranno assicurati da bus navette.