milano.corriere.it Una raccolta di 1.500 firme contro la delibera di giunta che sancisce da inizio maggio, a un anno esatto da Expo, la pedonalizzazione di tutta Piazza Castello con il rischio di congestione del traffico su Foro Bonaparte. Il provvedimento, strategico nei piani dell’assessorato alla mobilità di Pierfrancesco Maran, verrà discusso martedì in Consiglio di Zona 1. E l’opposizione, da Forza Italia alla Lega, promette battaglia. «Martedì presenteremo 200 emendamenti al progetto e stiamo raccogliendo le firme, siamo già a 1.500 “no” e continueremo ancora: la pedonalizzazione è soltanto ideologia – provoca Filippo Jarach, 41 anni, azzurro nel parlamentino del centro storico -. Che bisogno c’è di altre strade chiuse, con via Dante lì vicino? Già via Mercato, Ponte Vetero e Manzoni hanno la viabilità ridotta da corsie preferenziali e Area C, tutto questo si traduce in un danno per negozianti e residenti». Tra chi lavora nelle vie limitrofe, in effetti, non si respira aria fiduciosa:
No alla pedonalizzazione
«Pedonalizzare è una follia, in zona da due anni abbiamo gli affari decurtati del 25%: vogliono farci chiudere definitivamente bottega?», ha paura lo storico barbiere Gianni Lamesta che dall’84 taglia i capelli in via Tivoli. «I cittadini di una certa età e quelli di fuori Milano finiranno per disertare la zona, i parcheggi a pagamento costano. L’unica speranza è che aumenti il flusso di gente dalla metro di Lanza», rincara i dubbi Antonino Guttuso, gestore del Chiosko davanti al Teatro Piccolo.
Le perplessità dei residenti si concentrano invece sul traffico in Foro Buonaparte che secondo uno studio di Amat (Agenzia comunale per la mobilità e l’ambiente) senza correttivi sarà destinato a sfociare in caos con colli di bottiglia, in particolare, verso via Cusani e via Tivoli. Ma c’è anche grande entusiasmo, e non solo tra i giovani, per la prospettiva dell’enorme spazio (più di 14.000 metri quadrati) che potrebbe diventare area di incontro, socializzazione ed eventi. Tanto che alcuni negozianti controcorrente (in particolare ristoratori e baristi) non escludono possibili ripercussioni positive sugli affari, con un aumento del passaggio di persone disposte a consumare.
Le rassicurazioni di Maran
Rassicurante su tutta la linea l’assessore Pierfrancesco Maran: «Partiremo in modo morbido, siamo pronti a aggiustare il tiro strada facendo. Il periodo è buono per sperimentare visto che a giugno, con la chiusura delle scuole, il traffico ovunque si decongestiona». Il Comune trasformerà le strisce blu in gialle («Il saldo dei parcheggi per i residenti è leggermente positivo») e gli accessi alle abitazioni saranno tutti preservati. Mentre chi non è della zona sarà dirottato sui garage a pagamento «sottoutilizzati». Rispetto all’allarme caos per il traffico lanciato fin da gennaio dall’Amat, Maran assicura che il Comune sta prendendo tutte le contromisure possibili per limitare i disagi. Il concetto, alla fine, è che le opportunità sono più dei rischi: «Una grandiosa piattaforma che collega Duomo e Castello passando per l’Expo Point, come una vera capitale europea. Organizzeremo concerti, mercati, eventi di richiamo: bisogna abituarsi all’idea, prendere le misure: ma è una grande occasione per Milano».
Traduzione delle pronte rassicurazioni elargite a tutti dal Comune: “Comunque pedonalizzeremo perchè abbiamo deciso così, poi vedremo se riusciremo a farvi ingoiare il rospo, altrimenti ci penseremo…forse”.
Il traffico impazzito e i negozi chiusi saranno solo un danno collaterale.
Maran, invece di chiudere sempre più strade le metta in sicurezza, LA GENTE SI AMMAZZA SU QUESTE STRADE c’è ne sono centinaia con BINARI MORTI DA 30 ANNI E TOLGA IL PAVE’ E BINARI IN QUESTE STRADE. alcuni esempi:
CAVOUR, CORSO LODI, VIA C. BATTISTI. VIA PETRELLA,SAN VITTORE ECC.ECC.