Il Messaggero, 12.5.2014 – «Dammi il portafoglio, dammi il portafoglio o t’ammazzo». La voce rauca, le parole masticate in italiano, urlate dal sedile posteriore di un taxi. È da poco passata la mezzanotte di venerdì, via di Valle Aurelia. Lorenza Bastianelli, 68 anni, sta seduta sul suo taxi «Bari34», ha quasi finito il turno. Un balordo la tiene sotto scacco puntandole un coltello alla gola. Lo aveva appena caricato a piazza Irnerio. «Non lo avrei fatto salire, ma mi aveva colta alla sprovvista», spiega. Il rapinatore la blocca con il braccio sinistro sotto il collo e con la mano destra le poggia un coltello di ceramica vicino alla carotide, quando la tassista si muove finisce per tagliarle un dito. «Voleva i soldi – racconta Lorenza – allora gli ho chiesto di lasciarmi almeno i documenti. Gli ho dato l’incasso della sera a e se n’è andato sparendo verso Pineta Sacchetti, io invece stavo in un lago di sangue».
LA RICOSTRUZIONE
Manca poco a mezzanotte. La tassista si ferma al bar di piazza Irnerio per una pausa. Il rapinatore probabilmente sta aspettando. Il tempo di un caffè e Lorenza risale in auto, sta per partire quando il balordo apre la porta e monta sul taxi. «Di solito chiudo sempre la sicura – aggiunge la donna – ma in quel momento non ci ho pensato». Il cliente chiede di essere portato a via di Valle Aurelia, un viaggio di poche centinaia di metri. «Ho capito che qualcosa non andava – racconta – Ho perso uno dei due telefonini e l’ho nascosto nella tasca sul fianco dell’auto, così se fosse successo qualcosa e mi avesse rubato l’altro, avrei potuto chiedere aiuto». Quando il taxi entra in via Di Valle Aurelia, l’uomo, descritto come un trentenne alto e magro, chiede di andare ancora avanti. L’asfalto finisce, la strada diventa sterrata. È allora che Lorenza intuisce: blocca l’auto e chiede al cliente di scendere. Il balordo scopre le carte, la afferra al collo e tira fuori il coltello. Lorenza d’istinto mette la mano in alto per ripararsi, il coltello del rapinatore le taglia il pollice. L’uomo la blocca nuovamente. Pochi secondi di trattativa e il malvivente fila via con i 163 euro d’incasso.
RICHIESTA D’AIUTO
I primi ad arrivare sono i carabinieri. Il rapinatore si è infilato nella pineta Sacchetti, cercarlo è inutile. La donna si tiene la mano fasciata con un maglione. Finisce al pronto soccorso del San Carlo, con i carabinieri dietro che le portano anche il taxi. «I medici all’inizio non si sono nemmeno accorti che avevo un tendine reciso – spiega la 68enne – Sono stata io a chiedere cosa fare perché non riuscivo a muovere la mano. E sono andata con la mia auto al Gemelli perché non c’erano ambulanze». Il giorno seguente viene operata, i dottori le ricostruiscono il tendine. «Mi hanno detto che dovrò stare ferma un mese – continua Lorenza – Ma devo pagare le bollette, ho appena rifatto il motore». Una soluzione arriverà dall’associazione Taxi Roma Capitale con un po’ di denaro per superare i primi problemi. Lorenza non si scoraggia. «Sto sul taxi da 36 anni e una cosa del genere non mi era mai accaduta. Ma è pur vero che poteva finire peggio. Ho solo un rammarico, che quell’uomo mi abbia rubato anche la collanina, era un ricordo prezioso».