Rinnovato il ccnl per il settore taxi

ccnl_taxilegacoop.coop Ieri, lunedì 14 luglio, le Associazioni datoriali (Federlavoro e Servizi/Confcooperative, Legacoop Servizi, AGCI Servizi) e le Associazioni sindacali (U.NI.CA TAXI FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI) hanno firmato a Roma il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i lavoratori delle cooperative esercenti attività nel settore taxi. Le Associazioni hanno convenuto nel rinnovo al fine di migliorare il servizio, di valorizzare le professionalità e di dare sviluppo alla cooperazione e tutelare i diritti dei laboratori.

L’accordo interviene in un momento delicato per l’intera economia europea e del nostro Paese, in particolare la crisi ha assunto una gravità mai conosciuta in precedenza. In tale contesto, le Parti firmatarie l’accordo, intendono accompagnare il percorso di stabilizzazione e di crescita del settore attraverso l’impegno da parte delle Imprese cooperative e delle Organizzazioni sindacali nel fare del contratto e della sua applicazione uno degli elementi essenziali, non solo al fine di garantire agli operatori condizioni economiche e lavorative adeguate, ma anche per affermare un sistema di regole condiviso che contrasti le pratiche di concorrenza sleale presenti nel settore.

Le parti inoltre, con il presente rinnovo contrattuale, hanno anche inteso rispondere all’esigenza di produrre un unico riferimento contrattuale per tutto il settore.

Esse si prefiggono, oltre agli obiettivi economici, anche obiettivi sociali, tra i quali la promozione dell’occupazione e lo sviluppo professionale dei soci, dei lavoratori e delle lavoratrici e partecipano alla elaborazione dei programmi di sviluppo e alle decisioni concernenti le scelte strategiche, nonché alla realizzazione dei processi produttivi dell’azienda.

Un commento

  1. Dietro questo comunicato trionfalistico, ho paura che si celino maggiori costi per i tassisti soci di cooperative. Un contratto nazionale di lavoro, con i conseguenti aumenti, puó essere giustificato in un regime dove la maggior parte dei lavoratori é dipendente effettiva. Non nostro caso chi ne trarrà beneficio?

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